Il Team Bike Innovation Focus, nato nel 2015, ha per l’anno in arrivo importanti obiettivi: entrare nel mondo delle ruote tassellate con un team professionistico e una squadra competitiva che parteciperà alle principali gare marathon del calendario italiano, e alle più importanti competizioni internazionali.
L’esperienza e la passione dello staff, guidato da Matteo Baldissarri, team manager del gruppo, saranno alleati preziosissimi verso il raggiungimento dei successi.
È proprio con Matteo che abbiamo parlato degli atleti, degli allenamenti e della tutela della salute dell’atleta.
In particolare, per quanto riguarda la preparazione fisica, la squadra ha deciso di utilizzare SuperOp ed è proprio al fine di mostrarvi le potenzialità di questo strumento che abbiamo realizzato queste interviste.
- Nella squadra da te diretta tutti gli atleti utilizzano SuperOp? Per quale motivo?
- Ho iniziato l’inserimento di SuperOp con Maria Cristina Nisi ormai da diverso tempo, e nel giro di poco inizieranno anche gli altri tre atleti del team, Elia Favilli, Nina Gulino e l’unico under 23 del gruppo, Peter Menghetti.
La ragione per cui ho iniziato ad usare SuperOp con Maria Cristina è il fatto che io stesso lo uso da un anno e vedo quanto può essere utile.
Permette di gestire e modulare a distanza gli allenamenti degli atleti tenendo sotto controllo la condizione fisica, riducendo di molto i tempi di pianificazione perché SuperOp mi fornisce un quadro preciso della situazione senza il bisogno di lunghe telefonate per raccogliere le sensazioni dell’atleta.
Io ricevo il risultato della misurazione e stabilisco il carico di lavoro ottimale, in questo modo posso creare tabelle settimanali e modificarle eventualmente giorno per giorno adattandole al risultato di SuperOp.
- Cosa cambia nell'approccio agli allenamenti?
- L'utilizzo costante di questo strumento ha cambiato l’approccio degli allenamenti, perché mi permette di lavorare in modo mirato su forza e resistenza.
Parlando poi dell’approccio dell’atleta, posso riportare l’esperienza di Maria Cristina Nisi che ne è entusiasta, e lo dimostra il fatto che si misura con costanza tutte le mattine.
Facciamo un’unica eccezione: nei giorni di gara preferiamo inserire la misurazione dopo la competizione perché sappiamo quanto può influenzare lo stato d’animo dell’atleta nelle ore che precedono il via.
- E pensi che cambierà anche l’approccio alla gara?
- È sempre importante che l’atleta cerchi di arrivare al giorno della gara nella miglior forma possibile e SuperOp può aiutare, perché quando un biker vede un “semaforo verde” per una settimana prima della gara, acquista grande sicurezza e questo, per mia esperienza, fa migliorare le performance del 20/25%, perché si sa che questo sport è fatto dal 60% di testa, psicologia.
- Quali sono i vantaggi per un team di professionisti? Pensi sia uno strumento adatto a tutti?
- Per ottenere i migliori risultati, i miei atleti sanno che devono misurarsi pressione e battito cardiaco con costanza, così da poter modulare il carico degli allenamenti, arrivando poi al miglioramento delle performance, come è stato fino ad ora per Maria Cristina.
Chiaramente i vantaggi di SuperOp sono più evidenti sui professionisti, ma sono convinto che sia adatto a tutti, sia agli amatori che decidono di fare gare per loro puro piacere, ma anche ai semplici cicloturisti, perché può aiutarli a rendersi conto di quanto caricare: il rischio di overtraining, in questa categoria, e i conseguenti danni all’organismo non risparmiano nemmeno loro.
Indubbiamente questa innovativa soluzione permette di vivere un ciclismo 2.0.
Ad utilizzare questo sistema per la programmazione degli allenamenti, come abbiamo visto, c'è la biker Maria Cristina Nisi, reduce da una stagione ricca di successi prestigiosi, tipo la vittoria alla Val di Fassa Bike, alla Alta Valtellina Bike Marathon, alla 3 Epic.
Anche a lei abbiamo chiesto qual è la sua esperienza nell'utilizzo di SuperOp.
- Da quanto tempo utilizzi SuperOp? In che modo ti aiuta nell’allenamento?
- Utilizzo SuperOp da circa un anno e da subito l’ho trovato un ottimo strumento in grado di monitorare il mio reale stato di forma.
Mi indirizza quotidianamente verso l’allenamento giornaliero più idoneo al mio stato, individuando sia i miei giorni migliori sia quelli in cui devo recuperare, indipendentemente dalla mia scheda di preparazione.
- E pensi possa aiutarti anche in gara?
- Prima delle gare devo farne a meno perché il responso risente dell’influenza di troppi fattori, come l’ansia e la tensione per la competizione, che alterano i miei valori fisici, ma negli allenamenti quotidiani è un alleato irrinunciabile, poiché sulla base del mio stato di forma psicofisico mi indirizza verso il miglioramento delle mie prestazioni.
- In cosa ti è più utile? Quali miglioramenti hai notato nelle tue performance da quando usi SuperOp?
- Usando SuperOp ho apprezzato dei miglioramenti nelle mie performance in quanto mi permette di dare il massimo solo quando il mio corpo è pronto, eliminando il rischio di scivolare nel sovrallenamento quando sono stanca o non sono in forma.
- Avevi già usato in passato altri sistemi per monitorare la performance?
- In passato ho usato strumenti per i miei allenamenti, ma questi erano limitati a cardiofrequenzimetri e contapedalate.
SuperOp è uno strumento che arricchisce i miei allenamenti in modo produttivo ed efficace, mi sento più sicura nell'allenamento perché mi aiuta a calibrare l’intensità dei miei allenamenti e non fa sforzare il mio fisico inutilmente.
- A chi consiglieresti in particolare SuperOp?
- È uno strumento che consiglio a tutti gli atleti ad alto livello, ma credo sia molto indicato anche per le persone che praticano sport per divertirsi e senza spirito agonistico, in quanto aiuta a non andare oltre determinati limiti del nostro fisico, limiti che spesso le nostre sole sensazioni non riescono a indicarci.
Nel Team Bike Innovation Focus anche Elia Favilli (foto sotto), ex pro su strada con partecipazioni a Giro d’Italia, Tour de France, Vuelta e Giro delle Fiandre, ora passato a una nuova dimensione della bicicletta: la mountain bike.
Questa è la sua opinione sulla tecnologia applicata allo sport e in particolare sull'uso di strumenti diagnostici quale Superop.
«La mountain bike è un mondo nuovo, so che non sarà facile ma ci metterò tutto me stesso per ottenere dei buoni risultati, e sono molto felice di avere la possibilità di fare parte di questo team.
In merito alla tecnologia applicata allo sport credo che se non si utilizzasse ci troveremmo con le conoscenze di un secolo fa...
Mi sono sempre monitorato il battito cardiaco ma senza misurare la pressione, e sono convinto che avere una maggiore conoscenza di sé possa portare solo risultati positivi.
E in questo senso, SuperOp mi sembra uno strumento estremamente valido e sono convinto che potrà darmi una spinta in più negli allenamenti, perché la mountain bike a differenza del ciclismo è un insieme di diversi elementi tra cui gambe e tecnica.
Sarà una bella sfida per me!».
Per avere maggiori informazioni su SuperOp, leggete qui il nostro articolo di presentazione.
Fra qualche settimana pubblicheremo un nostro report sull'utilizzo di questo strumento.
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Redazione MtbCult
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