Non hanno vinto la classifica generale, appannaggio degli uomini Topeak Ergon, Robert Mennen e Kristian Hynek, ma per gli atleti del team Scott è stata comunque un’edizione della Cape Epic assolutamente da incorniciare.
Il campione del mondo di cross country Nino Schurter e il sudafricano compagno di squadra dello Scott-Odlo Mtb Racing Team, Philip Buys, sono stati protagonisti con due successi di tappa, la quarta e la sesta, e con l’azione altruista che ha portato in gloria nella settima e ultima frazione i sudafricani dello Scott Factory Racing, Matthys Beukes e Gert Heyns.
Il Tour de France della Mountain Bike è stato molto positivo soprattutto per Nino Schurter. L’iridato ha rilasciato a Scott un’intervista con le proprie impressioni sulla straordinaria esperienza vissuta alla Cape Epic. Buona lettura…
- Nino, qual’è stata l’esperienza più significativa vissuta in una settimana così epica?
- La nostra vittoria nella tappa finale, così diversa e ricca di emozioni. Spingere e scortare quei ragazzi (Beukes e Hyns, ndr) nei “Campi Elisi della Mtb” è stata un’esperienza unica. La folla era impazzita al termine di un’avventura letteralmente epica. Ciò che conta è non arrendersi mai e credere in se stessi.
- E l’esperienza peggiore?
- Quando il mio partner, Phil Buys, ha avuto qualche problema. L’ho dovuto spingere in alcune fasi delle prime tappe. Ma tutti hanno alti e bassi durante una corsa così dura. E anche la parte più debole di una coppia deve avere una solida base mentale per accettare le sconfitte. Io sarei potuto andare più veloce, ma non potevo. Anche questo è un qualcosa che devi imparare ad accettare.
- Quali sono stati i momenti cruciali della tua Cape Epic?
- Ce ne sono stati parecchi, ma ricordo soprattutto la terza tappa, quando dopo una lunga discesa in single track ci siamo accorti che le nostre abilità tecniche erano superiori a quelle dei nostri avversari. Phil è un biker molto bravo tecnicamente e ha aiutato il team a scavare spesso il gap. Giocare d’anticipo in certi frangenti è stato importante anche perchè siamo stati l’unico top team che non ha avuto forature o incidenti. La nostra Spark 700 è stata un’arma perfetta. Non potevo immaginare di avere una biammortizzata migliore per la Epic. E così, credendo in noi stessi, siamo cresciuti tappa dopo tappa.
- Cosa può imparare un campione del mondo dopo una settimana del genere?
- Impara a non arrendersi mai. E che c’è sempre una luce in fondo al tunnel. La Epic è una gara incredibilmente lunga. Può accaderti qualunque cosa e a un certo punto accade. Se non avessimo perso del tempo nella seconda tappa, domenica saremmo finiti sul podio. Ma è la forza mentale che conta alla fine. Questo è quello che ho imparato e sono sicuro che questa lezione mi servirà nelle gare future.
- Cosa significa avere un buon rapporto con il proprio compagno d’avventura?
- E’ molto importante. Phil forse si è messo troppo sotto pressione all’inizio. E così ha sofferto quando i risultati non sono coincisi con le sue aspettative nelle prime tappe. Ma presto ha saputo gestire la pressione e ha capito che poteva farcela. La forza mentale qui deve superare quella fisica. Nessun’altra corsa al mondo testa quest’aspetto come la Cape Epic. E quando lo capisci non ti ferma più nessuno.
- Cosa ti ha sorpreso di più?
- Che dal quarto giorno in poi tutte le tappe sono state vinte da bici 27,5”. Le gare di tutto il mondo, comprese quelle in Sudafrica, finora sono state dominate dalle 29”. Ma quando la Mtb si fa tecnica e presenta single track e ripide salite, i vantaggi di una 27,5” non si possono negare.
- Corse a tappe contro Coppa del mondo. Dopo la Epic, come farai a tornare alla modalità cross country?
- In Sudafrica non sono andato oltre il mio limite e questa è una buona notizia. Ma adesso sarò io a dover abbassare la pressione con l’avvicinamento della nuova stagione. Dopo tre giorni di relax, riparto con brevi sedute basate su sprint ed esplosività e cercherò di essere pronto per la prima tappa di Coppa del mondo in programma a Pietermaritzburg.
Ed ecco la Scott Spark Rc con la quale Nino Schurter ha corso la Absa Cape Epic 2014.
Per informazioni www.scott-swisspower.com