Intervista a Leonardo Paez: la pace ritrovata e quel "pallino" iridato

Daniele Concordia
|

CERVETERI - Per Leonardo Paez, gli ultimi due anni sono stati ricchi di emozioni e cambiamenti.
Un continuo alternarsi tra momenti belli, come il suo matrimonio, il piacevole ambientamento in Italia e la settima vittoria alla Hero, e momenti meno belli, come la caduta alla vigilia del mondiale marathon di Capoliveri, risultati poco costanti e il clima un po' teso che respirava nel suo ex team.

Leonardo Paez
La vittoria alla Hero Sudtirol Dolomites 2022, una delle sue gare "del cuore"



Avevamo incontrato l'ultima volta Leo in maglia iridata, sulla spiaggia di Cerveteri, quindi abbiamo deciso di tornare lì, sempre insieme a lui, per farci raccontare cosa è successo negli ultimi due anni, come si sente ora e cosa dobbiamo aspettarci dal “nuovo” Leonardo Paez.
Sentite cosa ci ha raccontato...

- Due anni fa eravamo qui, nello stesso posto, ma in questi due anni sono cambiate tante cose: bici, team e... Raccontaci in breve come è cambiata la tua vita dopo quel 2021 un po' sfortunato.
- È cambiato l'ambiente in cui mi trovo. Adesso mi sento più tranquillo, ho un team che mi dà tutto quello che mi serve per rendere al meglio e posso contare sul supporto costante di Roberto Gallo. Sono sempre più “di casa” in Italia, un cambiamento netto era quello di cui avevo bisogno, ogni tanto fa bene alla testa e mi ha dato ancora più motivazione. Nel 2021 mi sono sposato e anche questo mi ha dato più serenità.

330971671 1411404709600101 8827904009726652843 n
Leo insieme a sua moglie Alice

- Ci eravamo lasciati con la promessa di vincere il terzo mondiale, che purtroppo non è ancora arrivato...
- È vero, ci tenevo e ci tengo ancora a vincere il terzo mondiale. Purtroppo ci sono stati degli imprevisti che mi hanno impedito di riuscirci, peccato per l'Elba perché il percorso mi piace molto e stavo bene. Lo scorso anno, invece, è stato un mondiale un po' diverso, strano: forse ho sbagliato preparazione, ma di base il percorso era troppo veloce, poco adatto alle mie caratteristiche. Ma non mollo, ci riproverò...

Leonardo Paez
Sulla spiaggia di Campo di Mare (Cerveteri), località in cui vive da diversi anni

- Negli ultimi anni, in effetti, i tracciati iridati sono poco adatti agli scalatori come te, come vedi questa scelta?
- Sì, non sono percorsi da vera marathon, sembrano cross country lunghi, che danno qualche possibilità anche ad atleti meno scalatori e più esplosivi (vedi Sam Gaze lo scorso anno, ndr). Noi dobbiamo cercare sempre di adattarci e provare a fare il meglio, sperando che cambierà qualcosa nei prossimi anni. Non possiamo fare altro, sono decisioni che non ci competono...

- Quest'anno i mondiali si svolgeranno vicino Glasgow, a Glentress: hai avuto informazioni sul percorso?
- Dicono ci sia salita, oltre 3000 metri dislivello. Forse non saranno salite lunghe, ma dovrebbe essere selettivo. Quest'anno il mondiale si correrà il 6 agosto, un po' in anticipo rispetto agli altri anni, quindi bisognerà cambiare un po' la preparazione. Ma cercherò di adattarmi ed arrivarci pronto.

DSC9367 1
Nell'officina di Gallo Moto è ormai di casa. Quando lo abbiamo incontrato era intento a sistemare la sua Lee Cougan Rampage Innova

- Usciamo un attimo fuori del discorso maglia iridata: per la prima volta si disputerà una “vera” Coppa del mondo marathon, in cui dovrebbe contare la costanza e non solo il risultato secco. Ti piace l'idea?
- Sì sì, mi piace molto ed era quello che serviva in questo momento, accogliamo l'opportunità con grande fiducia, perché dà più valore alla specialità. Io e il mio team ci teniamo parecchio.

- A quali gare di Coppa parteciperete? Tutte o solo alcune?
- Le stiamo pianificando, per adesso sicuramente saremo a Nove Mesto (12-14 maggio, ndr), poi alla tappa italiana di Finale Ligure (3-4 giugno, ndr) e poi vedremo. Speriamo di riuscire a farle tutte.

Leonardo Paez
L'abbraccio con Roberto Gallo dopo il trionfo alla Hero 2022

- Torniamo un attimo sul team: in Soudal-Lee Cougan hai trovato un ambiente ideale, professionale ma anche familiare. Quanto è importante, per te, l'atmosfera che si crea nel team per un atleta professionista?
- Quando si trovano delle persone che ti danno una mano si può fare il salto di qualità. Sono stato in squadre di livello ancora più alto in passato, ma con gli anni ho capito che non conta solo quello. Adesso privilegio il rapporto umano, la fiducia e la tranquillità. Che poi è quello che fa la differenza nella vita di un atleta.

335080899 219088650642236 3496227038811557516 n
Il team Soudal Lee Cougan 2023. Foto di Aurora Bandinelli

- Negli ultimi due anni hai cambiato anche bici: quale preferisci tra la Crossfire, la Rampage e la Innova? E perché?
- Mi piacciono tutte, ma ho usato di più la Rampage Innova e la Crossfire. La Rampage front l'ho usata pochissimo. Siamo molto fortunati di poter scegliere la bici a seconda del percorso e questo non è scontato.

Leonardo Paez
Nelle prime gare a tappe di stagione ha corso con la Crossfire, la full di casa Lee Cougan

- Da quest'anno hai cambiato anche preparatore e biomeccanico: raccontaci qualcosa in più. Cosa ti ha spinto a cambiare?
- Anche in questo caso sentivo il bisogno di un cambiamento. Ormai mi conosco, so come mi devo allenare e so valutare bene le sensazioni. Avevo soltanto bisogno di un riferimento diverso: ho scelto Tony Longo (da poco diventato preparatore atletico, ndr) perché è un amico e mi fido di lui. Mi è sempre piaciuto il suo modo di correre, di allenarsi e di curare i dettagli. Fino allo scorso anno ho avuto la fortuna di stare in camera con lui in tante occasioni, vedevo che studiava, era molto coinvolto dal suo progetto e dalla voglia di diventare un preparatore. Quindi ci siamo parlati e fine la scelta è stata molto facile.

- Per la biomeccanica, invece, hai scelto il centro 4Performance di Enrico Licini e Alessio Camilli, giusto?
- Sì, me lo ha consigliato proprio Tony Longo. Gli ho chiesto di indicarmi un biomeccanico competente e siamo andati sul sicuro. Enrico e Alessio seguono molti atleti Xc e Marathon, anche diversi miei avversari.

Leonardo Paez
Paez durante la visita biomeccanica nel centro 4Performance

- Cosa hai cambiato sulla posizione?
- Abbiamo lavorato principalmente sulla Rampage Innova. Abbiamo arretrato leggermente la sella, perché a sensazione avevo impostato un assetto troppo avanzato. Poi abbiamo scelto delle pedivelle più corte, 170 mm al posto delle 172,5 mm che usavo lo scorso anno. E devo dire che mi sento molto meglio.

DSC9394
La Rampage Innova in colorazione ufficiale 2023

- E nella preparazione cosa hai cambiato?
- Ho cominciato più tranquillo, con allenamenti mirati più al recupero delle energie e più giornate libere per allenarmi a sensazione. Parlando dei lavori specifici, adesso lavoro di più nelle zone in cui sono carente e in quelle più sollecitate in gara. Inoltre, sto facendo un po' più di volume. Un altro cambiamento riguarda i test di valutazione, mentre prima lo facevo indoor, adesso lo abbiamo fatto all'aperto, anche con la misurazione del lattato, che secondo me è più utile e realistico.

Leonardo Paez
Un'immagina della Mediterranean Epic

- Le prime gare a tappe che hai corso in Spagna sono state un banco di prova per la condizione. Che risposte hai avuto? Come ti senti? Come procede la preparazione?
- Sì è stato un bel test. Nella prima gara, la Costa Blanca Bike Race, sapevo di non essere al top, perché ero appena tornato dalla Colombia e mi sentivo un po' stanco. Invece pedalavo bene, ero quarto nella generale, poi ho sofferto molto in una giornata fredda e ho preferito ritirarmi. Dopo ho corso a “La Leyenda de Tartessos” ed ho fatto secondo nella generale, stavo meglio. Infine siamo tornati alla Mediterranean Epic, anche lì faceva molto freddo e ci sono arrivato un po' stanco, anche a causa delle lunghe trasferte. Nel complesso, comunque, ho avuto buone risposte dalle prime gare.

329333251 1181752719395731 8206621715514595694 n
Un arrivo in volata alla Leyenda de Tartessos

- Quali saranno i tuoi principali obiettivi per il 2023?
- Far bene nelle prime gare in Italia, che inizieranno a brevissimo. La prima gara a tappe nel mirino è la Volcat, poi c'è la Capoliveri Legend. Dopodiché inizierà la Coppa del Mondo, ma nel mezzo ci saranno Hero, Dolomiti Superbike, Alpentour e infine il mondiale.

- Ovviamente il pallino più grande resta sul mondiale...
- Sì! Il mondiale è sempre stato ed è ancora il mio obiettivo più grande.

Leonardo Paez
L'ultimo mondiale, Paez lo ha vinto nel 2020 in Turchia

Qui una serie di video sulla vita e la storia di Leonardo Paez:

Qui la presentazione e lo short test della Lee Cougan Rampage Innova:

Qui gli altri articoli che parlano di Leonardo Paez.

Qui gli articoli che parlano delle bici Lee Cougan.

Per altre info sulle bici Lee Cougan cliccate QUI.

Condividi con
Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

Iscriviti alla nostra newsletter

... E rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie!
Logo MTBCult Dark
Newsletter Background Image MTBCult
arrow-leftarrow-right