Le bici costano troppo? Parola a chi guida il mercato…

Giovanni Bettini
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Le bici costano troppo, “il mercato deve darsi una regolata”, “se si va avanti così alcune aziende saranno costrette a chiudere”, “per me alcuni marchi possono anche fallire”.

Queste sono solo alcune delle frasi che in questi mesi descrivono gli umori degli appassionati di ciclismo. Dai social alla vita reale senza troppi filtri.

La questione prezzo spesso e volentieri è sul banco degli imputati: basta passare qualche minuto in un negozio specializzato, interagire con chi sta dietro il bancone o in officina, dialogare con chi in ciclopedonale ti sta a fianco mentre si condivide un'uscita il sabato mattina.
Ascoltare la vostra voce.

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Da un lato l'esasperazione dell'utente finale per cui le bici costano sempre troppo, nel mezzo gli addetti ai lavori (tra cui noi media) chiamati a gestire ed a "misurare la febbre" ad un mercato che nel post pandemia fatica a ritrovare un equilibrio.

Dall'altro lato le aziende.
Le più importanti, quelle che fanno mercato come si dice in gergo, hanno alle spalle fondi d'investimento e grandi gruppi contraddistinti da interessi che vanno ben oltre il mercato della bicicletta.

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La dimensione è complessa ed intreccia più fronti a partire da uno scenario internazionale piuttosto incerto dove le crisi geopolitiche finiscono per influenzare pesantemente l'economia mondiale e di conseguenza l'approccio ai beni di largo consumo.

Le bici costano troppo? Non tutte...

Per mettere a fuoco le prospettive future (e capire se davvero le bici costano troppo) abbiamo fatto quattro chiacchiere con Giorgio Garofoli (foto sotto), 53 anni, Amministratore Delegato di Pon.Bike Italia.

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L'ufficio di Giorgio Garofoli: è un grande appassionato di bici e accanto alla scrivania tiene la postazione per l'allenamento indoor

Giorgio è un "vecchio lupo" del mondo del pedale visto che nel 1995, assieme all'attuale socio Luca Siviero (foto sotto), ha fondato a Verona il negozio Bike Evolution. Una realtà che da 67 mq ha saputo progredire cavalcando sempre i segni dei tempi: nel 2006 Bike Evolution inizia ad importare e distribuire in Italia le bici Focus diventando due anni dopo Focus Bike Italia.

Nel 2017 Focus Bike Italia è una delle prime grandi realtà ad attivare un canale di vendita omnichannel che contempla i negozi ed allo stesso tempo la formula Click & Collect (acquisto online e ritiro in negozio), di cui vi parlammo in anteprima in questo articolo.

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Luca Siviero

Fino all'ultima grande svolta: a fine novembre 2023 Focus Bike Italia viene assorbita da Pon.Bike, divisione ciclo del gruppo olandese Pon Holdings BV (qui la news su bicidastrada.it).
Un colosso a conduzione familiare da oltre 10 miliardi di euro di fatturato e 15.700 dipendenti attivi in 34 paesi attivi in sei continenti.

Garofoli e Siviero, assieme alla loro squadra composta da 25 collaboratori, dai 5.500 mq della sede di Arcè di Pescantina (Vr) inaugurata a fine 2021, gestiscono i marchi Cervélo, Focus, GT, Kalkhoff, Santa Cruz, Reserve intrattenendo rapporti con oltre 300 punti vendita sul territorio nazionale.

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La sede di Pon.Bike Italia. Foto: Pon.Bike

Nel podcast qui sotto oltre a descrivere questa cornice andiamo a toccare vari aspetti: la storia di Giorgio, l'evoluzione del suo negozio, chi è e che cosa fa Pon Holdings BV (proprietaria tra l'altro dei marchi Cannondale, BBB Cycling, Nimbl, etc.).

E ancora... I rapporti tra il gruppo olandese ed il Team Visma | Lease a Bike, senza dimenticare ovviamente il "perché le bici costano troppo", le prospettive future, il nuovo punto d'incontro tra domanda e offerta, il ruolo dei negozianti e qualche consiglio per orientarsi in questo scenario ancora in chiaroscuro.

Buon ascolto!

Per maggiori informazioni: ponbikeitalia.it

Qui sotto invece alcuni spunti che abbiamo provato a suggerire per rinnovare il mercato della bicicletta.

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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