Qual è il segreto della stagione d'oro della Prevot?
Dopo un 2022 strepitoso, in cui ha vinto ben quattro titoli iridati (Xc, Marathon, Short Track e Gravel) è lecito porsi questa domanda, lo abbiamo fatto anche noi...
Sebbene la classe e la polivalenza della francese siano indiscutibili da sempre, quest'anno c'è stato qualcosa di diverso nella gestione della sua vita, pubblica e privata.
Facciamo qualche passo indietro per capire qual è stata la chiave vincente di una stagione pressoché perfetta, durante la quale la parola d'ordine è stata una: priorità!
LA TECNICA
Dopo la delusione delle Olimpiadi di Tokyo, Pauline Ferrand-Prevot ha passato un brutto periodo, durante il quale ha dovuto mettere in discussione diverse abitudini e certezze, sia dal lato personale che da quello sportivo.
Su una cosa, però, era molto sicura: c'era bisogno di lavorare sulla tecnica di guida, in modo diverso e più intenso. Per questo motivo si è affidata a Cécile Ravanel, che l'ha seguita durante l'inverno aiutandola a superare alcune insicurezze e ad aumentare il feeling con il mezzo nei tratti tecnici.
Ne avevamo parlato in questo articolo:
In fin dei conti, anche se Pauline ha soltanto 30 anni, fa già parte della “vecchia” generazione di bikers. Il fatto di adattarsi ai nuovi percorsi e alle nuove velocità le ha dato sicuramente una marcia in più durante la stagione 2022.
Ma non è tutto, durante la preparazione si è concentrata di più sui lavori di forza in palestra e sulla “costruzione” del fisico, lasciando da parte molte delle sue convinzioni sull'alimentazione, che in passato l'avevano portata anche ad avere dei disturbi alimentari...
CONCENTRAZIONE E SERENITÀ
Nel bene o nel male, Pauline Ferrand-Prevot è sempre sotto i riflettori.
Prima perché era la fidanzata di Julien Absalon, poi perché i due si sono lasciati ed il suo nome è stato legato a quello di altri bikers di alto livello.
È sotto i riflettori anche quando si parla del rapporto con gli sponsor, che non è stato sempre splendido in questi ultimi anni, basti pensare al mondiale Xc corso con gomme “no brand” o al fatto che, nonostante abbia vinto tutto, è l'unica del Team BMC che non ha ricevuto la nuova Fourstroke a fine stagione...
E vogliamo parlare dei rumors di mercato? Da mesi si parla del suo ipotetico team per il 2023 e tutti aspettiamo novità ufficiali sulla sua sistemazione.
Si parla di lei anche quando entra in ballo il rapporto coi fans e con le avversarie, perché parliamoci chiaro, non è tra le atlete più simpatiche e socievoli nel circus di Coppa... O almeno non lo è con tutti.
Insomma, Pauline è molto particolare, un po' presuntuosa, egoista, sfacciata e gestirla non è facile.
Però... Però va forte, tanto forte.
E se si mette in testa una cosa la fa, senza pensarci troppo.
Proprio in mezzo a questo caos, lei ha vinto quattro titoli mondiali, restando concentrata da marzo a ottobre e senza mai perdere il sorriso.
Come ha fatto?
Per esserne certi bisognerebbe chiederlo a lei, ma osservandola da fuori sembra abbia trovato il suo equilibrio, isolandosi il più possibile, dando la priorità alle persone che sanno relazionarsi con lei ed evitando tutte le altre.
Cosa non sempre possibile per un atleta di alto livello, ma lei è la Prevot, non una qualsiasi...
GLI OBIETTIVI
L'ultimo punto è forse quello più significativo.
Un segreto di Pauline Ferrand-Prevot, quest'anno è stata la scelta degli obiettivi, delle priorità.
Proprio per questo motivo non ha corso tutte le prove di Coppa del Mondo, per concentrarsi sugli eventi più importanti come mondiali ed europei.
Per una “cannibale” come lei deve essere stato duro rinunciare, forse in passato non lo avrebbe fatto, ma essere maturi significa anche questo.
Avere delle priorità le ha permesso di arrivare agli appuntamenti clou sempre pronta e fresca, mentre le avversarie magari arrivavano da un periodo intenso sia mentalmente che fisicamente.
Quest'anno, Pauline Ferrand-Prevot ha dimostrato che i “supereroi” non esistono più, 4 mondiali non sono alla portata di tutti, ma di sicuro per provare a fare questi numeri bisogna avere delle priorità ben precise e non spendere troppe energie in giro per il mondo.
Già, perché una cosa è la polivalenza, un'altra è l'ossessione per la vittoria in tutti i campi e a tutti i costi.
Uscendo un attimo dalla sfera femminile, possiamo prendere l'esempio di Pidcock o Van der Poel, due fenomeni assoluti di ogni specialità, che fino ad ora hanno spesso peccato di presunzione, prendendo sottogamba la programmazione e la specializzazione.
Parliamoci chiaro, oggi giorno non importa quale sia il tuo cognome, quanti watt tu abbia alla soglia e quale sia il Vo2 Max: per vincere le gare “secche” come il mondiale c'è bisogno di pianificare l'obiettivo nel migliore dei modi, non si può fare tutto e sperare di essere sempre al 100%.
In questo Nino Schurter è un maestro, infatti ha sempre corso poco, solo in eventi di livello e recuperando il più possibile negli altri momenti dell'anno.
Non è un caso se ha vestito ben 10 maglie iridate ed ha ancora tanta fame di vittoria...
Per concludere, la stagione d'oro della Prevot è il risultato di una serie di cambiamenti che lei stessa ha apportato nell'ultimo anno, che l'hanno messa nelle condizioni ideali per dare il 110% nei momenti giusti.
La vicinanza con la famiglia Ravanel ha portato una bella ventata di positività ed energia nella sfera personale della 4 volte iridata, ma in fin dei conti l'artefice del suo destino è solo lei!
Quest'anno non ha sbagliato un colpo e qualcosa ci dice che non ha intenzioni di fermarsi qui: vai Pauline!
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.