Johnny Cattaneo, rider bergamasco classe 1981 si appresta ad iniziare la stagione 2018 insieme al suo Team Wilier Force 7C, capitanato dal manager e atleta Massimo Debertolis.
Dopo un 2017 sfortunato, Cattaneo ha grandi ambizioni per il 2018: la sua stagione inizierà molto presto, con il mirino puntato alla gara a tappe sudafricana Absa Cape Epic.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare come procede la preparazione in vista delle gare e per scoprire qualche dettaglio in più sui suoi metodi di allenamento.
«Questi sono gli ultimi giorni di preparazione in palestra - spiega subito l'atleta del Team Wilier Force 7C - ho fatto un bel volume di lavoro e per adesso procede tutto alla grande. Da domenica io e la squadra saremo a Gran Canaria per il primo ritiro al caldo di venti giorni, poi a fine febbraio parteciperemo all'Andalucia Bike Race, che useremo come preparazione in vista della Absa Cape Epic».
- Quanto è importante la preparazione in palestra per uno specialista delle lunghe distanze?
- Dipende da molti fattori: chi può pedalare tutto l'anno potrebbe anche farne a meno. Io abito in montagna, in inverno nevica e un paio di sedute a settimana in palestra mi permettono di fare un ottimo allenamento di qualità senza prendere freddo.
- Preferisci allenarti con le macchine o concentrarti sul corpo libero?
- Faccio molta “core stability” e lavori sulla propriocettività: il mio preparatore, Giampietro Mutti, che segue molti ciclisti e sciatori di alto livello, ha da sempre questa filosofia e mi trovo bene anch'io.
- Nella vita fai soltanto il biker o lavori anche?
- In questo periodo sto finendo di costruire casa, per il resto faccio l'atleta professionista. Il nostro mondo da cinque anni a questa parte è cambiato molto, per buona parte dell'anno siamo in giro per il mondo e fare un lavoro normale sarebbe impossibile.
- Facciamo un salto indietro. Lo scorso anno sei stato piuttosto sfortunato: ricordaci cosa è successo.
- Ho fatto una buona prima parte di stagione. Puntavo molto sulle gare di luglio, ma nel periodo di preparazione, ma subito dopo aver vinto la prova dell'Uci Marathon Series in Repubblica Ceca mi sono sentito male a causa dei calcoli renali. Mi hanno operato e sono stato parecchi giorni a letto, poi pian piano ho ricominciato ad allenarmi. A fine stagione stavo bene fisicamente, ma non al top della condizione.
- Farai la Absa Cape Epic in coppia con il costaricano Luis Mejia: avrai modo di allenarti con lui prima della gara? In ritiro alle Canarie verrà anche lui?
- Lo vedrò direttamente prima della Epic in Sud Africa. In Costa Rica stanno già correndo da tempo e hanno un clima ottimo per allenarsi, quindi non verranno a Gran Canaria. Mejia l'ho conosciuto nel 2016 alla Transalp, lo scorso anno siamo stati insieme 20 giorni a febbraio ed altrettanti ad ottobre, ho una certa confidenza e le sue caratteristiche atletiche sono molto simili alle mie, quindi non mi preoccupo.
- Hai già partecipato in passato alla Absa Cape Epic?
- No, per me sarà la prima volta. Nel 2011 ero iscritto, ma a causa di una tendinite ho dovuto rinunciare. Due anni fa col cambio di team non c'è stata possibilità, quindi sono all'esordio: battesimo di fuoco.
- A parte la palestra, come ti stai preparando in vista della Absa Cape Epic? Hai cambiato qualcosa rispetto agli anni scorsi?
- Ho curato un po' di più la forza, sarà una gara molto lunga e nel finale servirà essere ancora integri e potenti. Di salite lunghissime non ce ne dovrebbero essere, servirà arrivare alla partenza appena sopra il peso forma, in modo da uscirne bene, senza finirsi.
- Per forza intendi lavori tipo le SFR?
- No, la bici è dal 2 gennaio che l'ho ripresa con più continuità, prima ho fatto tanta corsa a piedi e tanto sci alpinismo, abbinati alla palestra e a un po' di bici. Ma finora ho fatto pochissimi chilometri.
- Quindi il volume vero e proprio lo farai alle Canarie.
- Esatto, là inizieremo a fare più volume e più dislivello inserendo anche altri esercizi specifici in bici, lavorando sulla forza, sul ritmo medio e anche sul ritmo gara. Il clima alle Canarie è ideale e ti permette di allenarti molto bene.
- Secondo te, qual è il segreto per gestirsi in gare a tappe tipo la Cape Epic?
- Segreti non ce ne sono, bisogna correre bene in coppia e curare molto la fase di recupero: dopo la gara non bisogna perdere tempo, mangiare all'ora giusta, fare i massaggi nel momento opportuno, riposare e così via.
- In Sud Africa correrai con la front o con la full suspension?
- Utilizzerò la nuova full di Wilier. Ad oggi è ancora un prototipo, la sto testando già da tempo ma è ancora top secret. L'esordio ufficiale sarà proprio in Sud Africa.
- Anche sulla hadrtail 101X c'è stato qualche aggiornamento. Hai avuto modo di provarla?
- Dallo scorso anno ho in dotazione un modello diverso da quello in commercio, con le stesse geometrie di questa nuova 101X, più moderne e “american style”, ma con un carbonio diverso. Ma la versione 2018 definitiva non l'ho ancora provata.
- Se dovessi sognare, quale piazzamento vorresti ottenere alla Cape Epic?
- Realisticamente vorrei un podio o una vittoria di tappa. Se proprio dovessi sognare, mi piacerebbe arrivare sul podio nella classifica finale.
- Dopo la Absa Cape Epic, quali saranno gli altri obiettivi della stagione?
- Prima di tutto bisognerà recuperare. Poi a luglio vorrei fare un bel campionato italiano marathon e concentrarmi sulla Transalp: insieme al team possiamo anche puntare alla vittoria. Il gran finale sarà poi a settembre, il mese della 3Epic mondiale, che non si addice molto alle mie caratteristiche, ma potrei dare una mano al mio compagno Tony Longo o a qualsiasi altro capitano azzurro se ce ne sarà bisogno.
- In passato sei stato anche un ottimo crosscountrista, hai mai pensato di tornare anche nell'Xc ogni tanto?
- Sì, a me piacerebbe. In qualche occasione, come il Gaerne Trophy dello scorso anno abbiamo partecipato. Ma il team punta principalmente sulle lunghe distanze, quindi preferisco concentrarmi su quelle.
Per maggiori informazioni sulle attività di Johnny Cattaneo ed il team Wilier Force 7C potete visitare la pagina Facebook ufficiale.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.