Due chiacchiere con quel fenomeno di Gloria Scarsi. E occhio al 2024...

Silvia Marcozzi
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Due chiacchiere con quel fenomeno di Gloria Scarsi. E occhio al 2024...

Silvia Marcozzi
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Determinata e talentuosa, in soli due anni nel team Canyon CLLCTV Dainese la ventitreenne ligure Gloria Scarsi è diventata una delle migliori atlete dell’enduro e della downhill a livello mondiale. 
Nonostante la giovanissima età ha già alle spalle una carriera su strada e su pista di tutto rispetto, che la rende oggi consapevole dei suoi mezzi e del lavoro che l’aspetta. 

L’abbiamo raggiunta a Finale Ligure per fare due chiacchiere sulla stagione appena trascorsa e sui suoi progetti per il futuro.
Gloria ci raggiunge nel piazzale che ospita la base della Finale Outdoor Region, da dove partono gli shuttle stracarichi di rider e bici per i sentieri più iconici di Finale Ligure. 

Gloria Scarsi: l'esordio in Mtb

Arriva in bici con la cagnolina Fiona al guinzaglio: 
«Le ho fatto fare una corsa mentre aspettavo, altrimenti da' di matto». 
Lei invece si dice una pigra. 
«Se non ho un programma e degli orari non mi alzo dal divano per tutto il giorno». 

Sono in diversi a riconoscerla quando arriva.
Qualcuno chiede una foto con lei, altri si limitano timidamente a farle dei complimenti.
Gloria si concede senza timidezza ma anche senza spavalderia. Chi è sicuro dei suoi mezzi non ha bisogno di mettersi in mostra. 
È in queste zone che è iniziato il suo feeling con lo sterrato. 

Gloria Scarsi

«In realtà non è stato immediato.
Ci ho messo un paio d’anni a trovare il mio passo. Mi piaceva, ma volevo essere più veloce, avevo bisogno di lavorarci.
Così ho deciso di venire a lavorare come guida qui a Finale (Gloria Scarsi è di Albenga, poco lontano da Finale Ligure, ndr) .
Nel giro di un mese ero una delle guide più veloci. E’ stato un periodo divertente, anche se ero stanchissima e avevo la bici demolita».

Gloria non è una che aspetta di vedere come vanno le cose. 

«Il tempo passa in fretta, e se lavorando sodo i risultati non arrivano significa che sto perdendo tempo. Quando ho iniziato a correre in Coppa del Mondo mi sono data tre anni di tempo per arrivare nella top 10». 

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La stagione 2023. Buona al 90%

Nel 2023, a due anni dal suo esordio, Gloria Scarsi è salita due volte sul secondo gradino del podio nelle prove di Coppa del Mondo Enduro, a Pietra Ligure e a Leogang.
Nella classifica overall ha chiuso al quarto posto.
Ha anche partecipato a 3 prove di Coppa del Mondo downhill, piazzandosi sul podio al quinto posto per ben due volte. 

«Della stagione sono contenta al 90%.
Mi è mancata la vittoria.
Dopo avere visto che era alla mia portata e avere praticamente buttato una gara all’ultima PS a Loudenville sono rimasta con la fame. Però mi ero detta che quest’anno volevo puntare alla top 5, quindi va bene così. Ma l’anno prossimo l’obiettivo è uno solo: vincere».

Non si fa sconti, Gloria. Non è una che cerca scuse, ed è fermamente convinta che i risultati dipendano da quanto impegno metterà in campo. 

«Penso che uno debba partire da quello che ha e lavorare su quello. Se ti manca qualcosa lo devi compensare con il lavoro. Io non guardo alle condizioni in cui lavorano gli altri, guardo a cosa devo fare io per arrivare al mio obiettivo.
Mi piace fare le cose per bene, ed essere precisa in quello che faccio, sotto tutti i punti di vista».

Gloria Scarsi

Quando iniziò ad odiare la bici

Per una che ha portato a casa in così poco tempo dei risultati straordinari non sembra che corra il rischio di sedersi sugli allori. 
Con un passato da stradista che le ha insegnato il valore dell’allenamento sa che per arrivare bisogna lavorare sodo. 

«Voglio spaccarmi di lavoro quest’inverno perché l’anno prossimo l’obiettivo è solo uno: il gradino più alto del podio».

Se è disposta ad impegnarsi così tanto pretende però la stessa dedizione da chi lavora con lei.

«Se qualcuno sbaglia mi arrabbio tantissimo. Non sono una che si fa problemi a dire quando le cose non funzionano. Sono molto diretta, ma questo serve anche ad evitare problemi e a far funzionare le cose nel team.

Un carattere deciso che le ha permesso di trasformare quella che poteva essere la fine della sua relazione col ciclismo in un nuovo inizio e in nuovi successi. 
Gloria Scarsi è stata campionessa italiana su strada e su pista a 14 anni e a 18, da juniores, ha vinto un mondiale su pista nel quartetto a inseguimento e ben quattro medaglie d’oro nei Campionati Europei su pista (nelle specialità madison, inseguimento, scratch e eliminazione).

Però qualcosa non andava.
Con un contratto già firmato per due anni da professionista, Gloria Scarsi è in rotta con l’ambiente in cui è cresciuta ciclisticamente e perde la motivazione. 

«Non avevo voglia nemmeno di cambiarmi per gli allenamenti. È lì che ho pensato che non avevo bisogno del ciclismo su strada o su pista».

Lascia allora la bici di punto in bianco e senza rimpianti, ad un’età in cui non è facile avere le idee così chiare e sottrarsi ad un futuro che sembra deciso. 

«La mia famiglia mi ha aiutata molto. Mio nonno è stato professionista su strada e anche mio padre correva. 
Mi confronto sempre con loro, soprattutto quando si tratta di prendere delle decisioni. Avendo fatto parte di quel mondo lo capiscono, a differenza per esempio di mia madre a cui è dispiaciuto di più che lasciassi la strada e la pista».

Gloria Scarsi

Gloria Scarsi: il bello della Mtb

Quando le chiediamo se le manca qualcosa di quel ciclismo, magari l’adrenalina delle corse, la risposta è sicura. 

«Per niente. Quanto all’adrenalina ne trovo molta di più in quello che faccio ora: più vedo il pericolo in qualcosa e più mi attira.  
Me ne accorgo nelle gare di downhill, di mano in mano che sale la tensione riesco a rendere di più. Dalle qualifiche alla finale sono capace di tirare giù 30 secondi».

Gloria ha già subito diversi infortuni, tra cui la frattura di 7 vertebre nel 2021 al Campionato Italiano di enduro. Un incidente spaventoso che non sembra averla condizionata però. 

«Ora cerco di cadere di meno - scherza - Nel senso che ora controllo di più i momenti in cui aprire il gas e i momenti in cui stare un po’ più tranquilla. E in gara non sbaglio molto, è più facile che io cada in allenamento».

Gloria ha la grande dote di ricordare facilmente i sentieri, che le consente di concentrarsi subito sulla ricerca della velocità.

«Una volta che ho percorso la pista a piedi o dopo un giro di prova ricordo praticamente già tutto. Anche per questo non mi fermo molto in prova. Ultimamente poi lavoro tanto anche con la GoPro, mi riguardo tantissime volte il tracciato e quando scendo sono già dieci curve avanti con la testa».

Un aspetto da allenare comunque, dunque, insieme a tecnica, preparazione fisica e setting della bici. 

«Per la parte di tecnica ho lavorato tantissimo con Fabien (Barel ovviamente, che è anche compagno di squadra di Gloria Scarsi nell’E-enduro, ndr). L’anno scorso andavo una volta alla settimana da lui a Nizza. Giravamo in pista da BMX, facevamo test sulle sospensioni, usavamo tantissimo la GoPro e abbiamo lavorato soprattutto per quanto riguarda la posizione sulla bici. 

La mia posizione sulla bici rispetto all’anno scorso è cambiata completamente. 
Anche sulle linee, su cui Fabien è davvero il migliore. Ha un occhio e un’esperienza incredibili, è capace di vedere le linee migliori durante la prima ricognizione del percorso mentre tutti gli altri ci mettono tre giorni per capire dove passare».

La preparazione fisica: dura, ma necessaria

La preparazione fisica è la parte che le pesa forse un po’ di più. 

«Ci sono le ore da fare in bici da strada, ma soprattutto c’è la palestra, che è la cosa che mi piace di meno. Mi alleno a casa di solito e questo non aiuta. Da qualche mese però sto seguendo un programma nuovo, più dinamico, che mi piace di più e che mi ha già dato buoni risultati. 

Questo aspetto per me è fondamentale perché venendo dalla strada avevo molto allenamento a livello di gambe e fiato, ma la parte superiore del corpo è ancora debole. Avevo già messo in conto un paio di anni per mettere su massa e spero dal prossimo di essere pronta. 

Sulla preparazione in bici non faremo grandi cambiamenti perché mi sono trovata molto bene, mentre con il preparatore puntiamo a compensare tutto quello che mi è mancato quest’anno dal punto di vista atletico.
Ci sono tante piccole cose da mettere insieme».

Da come parla si capisce che si conosce bene, e sa gestirsi bene. 

«Per fortuna dopo l’esperienza della bici da strada e della pista conosco il mio corpo perfettamente.
So quando sono stanca, so quando posso spingere, quando il giorno dopo starò male… Ovviamente da sola non me ne farei niente di questi “dati”, ma questo aiuta molto nel lavoro con il team. 

Gloria Scarsi: le sue Spectral e Sender

Vale anche per il settaggio della bici. Quest’anno abbiamo lavorato tantissimo su tutti i dettagli del setting. Ho una buona sensibilità e so individuare in fretta quello che mi serve in una determinata condizione. 
Con il mio meccanico usciamo spesso insieme e sperimentiamo tanto anche a livello di ammortizzatori e quando poi capita di dover utilizzare un determinato setting ci capiamo facilmente perché posso far riferimento a questo bagaglio di test».

Gloria Scarsi

Gloria si dice di trovarsi estremamente a suo agio sulle bici che sta utilizzando.
Nel 2022 Canyon ha presentato il modello rinnovato della sua bici da enduro, la Strive, che utilizza tubi maggiorati rispetto alla versione precedente, e risulta quindi decisamente più rigida. 

Per Gloria, che pesa 65 kg e come taglia si colloca a metà tra una S e una M, questa bici è risultata tuttavia un po’ troppo faticosa per le impegnative prove dell’enduro. 

«Abbiamo optato per una Spectral in taglia S con ruote da 29’’ perché la Strive mi stancava molto nelle discese. La Spectral (foto in basso), che è più leggera e agile, per la mia condizione fisica si è rivelata ideale per l'enduro».

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Per la Canyon Sender (foto in basso) che usa nelle gare di Dh, invece, Gloria usa una taglia M, più adatta a spingere in discesa.

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Le chiedo se tra le altre atlete, di ieri e di oggi, ce n’è qualcuna a cui guarda o a cui si ispira, ma chissà perché so già cosa risponderà...

«Se devo essere sincera no.
Mi piace come scende Valentina Höll, perché in questo momento è davvero ad un livello superiore a tutte le altre ragazze, ma non mi interessa avere dei modelli. Posso solo dire in generale che quando vedo una donna fare qualcosa nello sport penso: Ok, se lo fa lei posso farlo anch’io».

È raro trovare una giovane donna con una forza mentale e una determinazione di questo genere, e, al di là dei risultati, trovo che Gloria sia davvero un bell’esempio di come non perdere tempo con dubbi e insicurezze che spesso minano le carriere sportive di tante giovani cicliste che magari, come lei, si trovano a fare i conti con ambienti che non sempre le aiutano a rafforzarsi. 

Calendario e obiettivi 2024

Ma ora la musica è cambiata.
La squadra di cui fa parte e con cui firmerà per altre tre stagioni sembra davvero il posto giusto per lei. 

«Sto benissimo, da tutti i punti di vista. Non mi interessa cosa mi propongono le altre squadre, voglio restare qui perché so che con queste condizioni posso fare bene. 
È davvero un bel gruppo, si lavora bene ma ci si diverte anche tanto, e per me questo equilibrio è importante». 

Il calendario appena uscito prevede una riduzione degli appuntamenti Enduro e Gloria sta discutendo con la squadra cosa fare per la nuova stagione. 

«Sicuramente farò ancora sia gare di downhill sia EDR, ma diverso è impostare una stagione sull’Enduro come quest’anno o puntare da subito sulla downhill. 
Quest’anno non era previsto che corressi nella DH, anche se ci speravo.
Le ultime due gare poi sono state un’improvvisata, l’ho saputo il giorno prima di partire.
Sapevo di essere molto stanca, ma è stato giusto fare un’esperienza in più.

A me piacciono entrambe le discipline, e finora abbiamo sempre investito di più sull’enduro perché per le mie caratteristiche è la disciplina più affine, grazie alle doti di resistenza sviluppate su strada.
Fosse per me mi piacerebbe fare tutto.
Quando sei pronto fisicamente per l'enduro secondo me puoi fare anche downhill, a patto di riuscire a stare abbastanza sulla bici da Dh, il che non è scontato.
Ma le gare sono sovrapposte, quindi sarà impossibile.
Magari valuteremo l'inizio di stagione, non so dirti ancora.
Vedremo, per fortuna mi riescono bene entrambe le discipline quindi questo è sicuramente un vantaggio…»

Di certo c’è una differenza importante anche nei budget e nelle disponibilità delle squadre per le due discipline. Sulla downhill sembra esserci un grosso investimento, anche se questo va di pari passo con una maggiore selezione. 

«Se chiedete a me io sono d’accordo con una certa scrematura.
Per quanto mi riguarda questo è un lavoro e per professionalizzare l’ambiente è inevitabile mettere dei paletti. Nella downhill con i nuovi regolamenti si sta già andando in questa direzione, mentre nell’enduro non si riesce a fare il salto di qualità proprio per questo motivo.
Al contrario mi sembra che le prove siano diventate meno selettive.
Quest’anno ci sono state tante salite meccanizzate, ma l’enduro dovrebbe giocarsi proprio su un discorso di resistenza, magari con cancelli temporali più stretti sui trasferimenti ad esempio».

Gloria Scarsi

Tolte le incertezze per il 2024 sicuramente l’intenzione della squadra è di investire sulla presenza di Gloria nella downhill dal 2025. 
Si vocifera anche di un possibile esordio della Dh come disciplina olimpica nel 2028. Vedremo Gloria alle Olimpiadi?

«Chissà… Quando correvo su pista non mi hanno voluta portare, sarebbe di sicuro una bella soddisfazione».

Per ora Gloria ha ancora qualche giorno di stacco da godersi, per ricaricare le batterie e rimettersi al lavoro. 

«La stagione è stata lunghissima, dalla metà ho veramente accusato la stanchezza, come si è visto nell’ultima gara di enduro.
Ora stop fino a metà novembre, poi si ricomincia a girare un po’ con gli amici senza troppi programmi prima di rimettersi dietro con la preparazione. 
Va bene così, tanto senza bici per più di qualche giorno non so stare.
Anche se, come dico sempre, io la bici la odio».

Cara Gloria, a questo punto non possiamo che augurarti di continuare ad odiarla così la bici... ☺️

Qui tutte le nostre interviste e qui il sito ufficiale Canyon.com

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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