Fabian Rabensteiner: dalle gare a tappe al podio tricolore Xc. Ma come ha fatto?
Daniele Concordia
Fabian Rabensteiner: dalle gare a tappe al podio tricolore Xc. Ma come ha fatto?
Daniele Concordia
Fabian Rabensteiner: un nome che abbiamo visto scritto molte volte sulle classifiche di Marathon e gare a tappe di tutto il mondo, ma ve lo aspettavate di vederlo salire anche sul podio del Campionato Italiano Xc?
Bene, lo scorso weekend, al Ciocco, l'altoatesino del Team Trek Pirelli ha stupito un po' tutti, battendo parecchi specialisti del cross country ed aggiudicandosi la medaglia di bronzo tra gli elite dietro a Luca Braidot e Gerhard Kerschbaumer. Insomma, non due atleti qualsiasi, ma due campioni abituati alla top ten e ai podi di Coppa...
Ma cosa c'è dietro a questa prestazione di Fabian Rabensteiner?
Come fa ad essere così polivalente?
Ne abbiamo parlato proprio con lui...
- Fabian, quando e perché hai deciso di partecipare al Campionato Italiano Xc?
- Negli ultimi anni abbiamo partecipato sempre all'italiano Xc, il team ci tiene tanto ad essere presente e questa specialità piace anche a noi atleti. Tutto sommato siamo nati tutti nel cross country, tornare tra i vecchi amici è sempre piacevole. Inoltre è un ottimo allenamento per la tecnica di guida, perché si affrontano i sentieri a ritmi diversi. Comunque, il tricolore è sempre stato nel nostro calendario, sin da inizio anno.
- Ti sei preparato appositamente o no? Eventualmente, cosa hai cambiato nell'allenamento?
- Il primo obiettivo dell'estate era la Swiss Epic. Siamo usciti da quella gara a tappe con un'ottima condizione e abbiamo fatto parecchio volume anche nel ritiro di Livigno. Nelle ultime settimane prima dell'italiano Xc ho solo “rifinito” la condizione con allenamenti più brevi, nei quali ho inserito qualche allenamento specifico con ripetute più brevi (4-5 minuti) e lavori intermittenti 30”-30” e 40”-20”. Cercando di recuperare il più possibile...
- Hai fatto qualche modifica alla bici?
- Ho tolto solo camera d'aria e bomboletta che avevo legato sul telaio In realtà ho corso anche con due portaborraccia, misuratore di potenza... L'unico piccolo cambiamento l'ho fatto nelle pressioni delle gomme: 1.15 bar davanti e 1.35 bar dietro, leggermente più sgonfie di come le uso di solito, perché conoscendo il percorso puoi osare un po' di più. All'interno, però, ho lasciato gli inserti Tubolight Evo che uso anche nelle marathon.
- Nei primi giri non eri tra i primissimi, poi hai rimontato. Come hai gestito la gara? C'era una logica o hai improvvisato?
- Il ritmo dei primi all'inizio era troppo alto, quindi ho proceduto con il mio passo. Il primo giro l'ho fatto insieme ad Andrea Tiberi, che grazie alla sua esperienza mi ha guidato un po' sul percorso. Dal secondo giro in poi ho accelerato, cercando di procedere in progressione. Alla fine ho superato anche Daniele Braidot e Nadir Colledani. Lo scorso anno sbagliato partendo troppo forte, ma ho imparato la lezione...
- Secondo te, al giorno d'oggi è possibile conciliare Xc e Marathon con obiettivi di classifica? O è necessario specializzarsi?
- Secondo me sì, si può fare. Soprattutto nelle categorie amatoriali, basta sapersi gestire e adattare gli allenamenti. Tra gli elite è un po' diverso, non tanto per un discorso di allenamento, ma soprattutto per via delle partenze: se non hai abbastanza punti UCI, negli Xc parti ultimo e recuperare è impossibile.
- Obiettivo Capoliveri: nelle settimane successive all'Italiano Xc, come cambia la preparazione in vista dell'Italiano Marathon?
- A questo punto il grosso è fatto. Ora bisogna soltanto recuperare bene e fare un po' di intensità in allenamento, simulando il più possibile il percorso dell'Elba. Le salite non sono lunghe, durano massimo 12-15 minuti, quindi bisognerà concentrarsi su questo tipo di sforzi.
- Hai in mente setup specifici sulla tua Trek Supercaliber in vista di Capoliveri?
- Niente di particolare, il setup sarà lo stesso di sempre. Su quel percorso credo che utilizzerò delle gomme Pirelli Scorpion XC RC da 2.25” con fianco rinforzato, quindi belle scorrevoli ma non troppo fragili, e una corona da 34 denti da abbinare con la cassetta Ingrid 10-48 che usiamo sempre.
- Ti rivedremo nel cross country più avanti?
- Vediamo un attimo il calendario. Le priorità saranno sempre marathon e gare a tappe, ma se ci sarà tempo e modo, tornerò volentieri anche nell'Xc. La specialità mi piace, è allenante e anche molto divertente. Quindi, perché no?
Per seguire da vicino Fabian Rabensteiner visitate la sua pagina Facebook e il suo profilo Instagram.
Qui la pagina Facebook e il profilo Instagram del suo team.
Per informazioni sulla sua bici TrekBikes.com
Qui il test della Trek Supercaliber:
VIDEO TEST - Trek Supercaliber: quella "ibrida" che mancava...
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.