Intervista a Jackson Goldstone: il talento del predestinato

Simone Lanciotti
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Intervista a Jackson Goldstone: il talento del predestinato

Simone Lanciotti
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Questa intervista a Jackson Goldstone mostra i lati meno noti del fenomeno canadese della Dh, da come ha cominciato con la bici fino a come si allena e cosa gli piace fare lontano dalla bici.
Per chi non lo conoscesse Goldstone è nato nel 2004 e ha iniziato qualche anno dopo ad usare la bici, una balance bike regalatagli dai genitori, come leggerete fra poco.
Ha esordito in Coppa del mondo Dh nel 2020 da junior (a 16 anni) e nel 2021 passa al team Santa Cruz Syndicate, vincendo il titolo mondiale junior (sulla Black Snake in Val di Sole).
L'anno successivo è primo della classifica di Coppa del mondo DH junior, mentre nel 2023 fa il suo debutto nella categoria Elite.

Ci arriva molto determinato e i risultati arrivano subito, vincendo ben due prove molto importanti, quella in Val di Sole e la finale a Mont Sainte Anne e perdendo per un soffio la vittoria nella classifica generale.
All'inizio del 2024, però, arriva un incidente alla RedBull Hardline in Tasmania: rottura dei legamenti del ginocchio, operazione e una riabilitazione più lunga del previsto che, di fatto, lo terrà fuori dal circus di Coppa del mondo per tutta la stagione.

Intervista a Jackson Goldstone

L'intervista che state per leggere è stata pubblicata a maggio sul blog ReserveWheels.com (quando ancora si sperava di vederlo al via nelle tappe centrali di Coppa) e ve la proponiamo su MtbCult.it perché vi permetterà di conoscere meglio questo giovane fenomeno della DH mondiale.

- Dove sei nato?
- Squamish, British Columbia, Canada

- Quanti anni hai?
- 20

- Quale posto chiami casa?
- Squamish. Non mi sono mai spostato da lì e non lo farò mai. 

- A che età hai iniziato ad andare in bicicletta?
- Penso intorno ai 3 anni... forse un po' prima.

- Chi o cosa ti ha ispirato a iniziare con la bici?
- Quando ero molto piccolo, i miei genitori mi hanno comprato una balance bike così potevo stargli dietro mentre loro camminavano e non ci sono mai sceso. Saltavo giù da tutti i cordoli che potevo e da lì ho iniziato a fare sempre più progressi.

- Sappiamo tutti che il talento naturale ti porta solo fino a un certo punto. Cosa fai per rimanere motivato a continuare a migliorarti sia sui campi gara che fuori?
- Penso che mi piaccia semplicemente il processo di miglioramento sia in bici che lontano dalla bici. Vedere il duro lavoro in palestra dare i suoi frutti una volta in bici è una sensazione molto gratificante.

- Hai avuto lunghi periodi in cui non sei andato in bici?
- Ho avuto qualche settimana di pausa qua e là per infortuni o nel fuori stagione. Il periodo più lungo in cui non sono andato in bici è stato dopo l'operazione all'appendice, ovvero 2 mesi.

- Hai praticato o pratichi altri sport? 
- Ho giocato a calcio un po' di tempo fa, ma ultimamente sono un grande sciatore e golfista.

- La stagione di Coppa del Mondo DH inizia a maggio a Fort William e sembra che tu stia ancora guarendo dall'operazione al ginocchio. Come ti senti mentalmente sapendo che potresti perdere un bel po' di gare quest'anno?
- È una nuova sfida per me. Sarà una lunga pausa e dovrò pensare a un sacco di altre cose da fare. Parteciperò ancora ad alcune gare, ma la mia riabilitazione e la fisioterapia saranno il focus principale per i prossimi mesi.

- Qual è il tuo percorso verso la guarigione e quando dovremmo aspettarci di rivederti alle gare?
- È ancora un infortunio così recente e non so come reagirà il mio corpo. Mi prenderò il mio tempo (ha un contratto con il team Syndicate fino al 2029, NDR) e tornerò quando sarò pronto, ma non ho fretta di tornare presto e rovinare di nuovo le cose. 

- Ti aspettavi di essere nel circuito della Coppa del Mondo il tuo primo anno da junior? E il secondo anno di gare contro i grandi?
- Il mio primo anno da junior è stato un anno molto divertente. Viaggiavo per tutte le gare con mia madre. Il secondo anno, da junior, mi sono unito al Syndicate ed è stato un enorme passo avanti nel supporto e nelle mie capacità di guida. Poi, per il passaggio alla categoria elite... ho dovuto davvero impegnarmi e lavorare sodo per tenere il passo, ma sono arrivato in gran forma all’inizio della stagione, quindi non avrei potuto chiedere un inizio migliore.

- Hai sempre sognato di diventare un corridore di Coppa del Mondo DH?
- No, amavo il lato slopestyle e il freeride della Mtb, ma amavo ancora le gare e volevo provare il mio primo anno da junior. Pensavo che se non fosse andata bene, sarei tornato a fare freeride. Sono arrivato secondo alla mia prima gara, ho vinto la successiva e non mi sono mai guardato indietro.

- Cosa c'è di diverso nell'essere un corridore di Coppa del Mondo rispetto a quanto ti aspettavi? 
- Penso che l'intera scena della Coppa del Mondo sia piuttosto simile a ciò che mi aspettavo perché sono stato ad alcune gare quando ero più giovane e ho capito bene cosa significasse prima ancora di iniziare il mio primo anno di gare. È difficile pensare a cose che non siano fantastiche nel mondo delle gare.

- Com’è stato essere nella stessa squadra di Greg Minaar?
- È stato fantastico. Ho imparato molto da lui nei due anni in cui sono stato nella squadra con lui. È un ragazzo gentile e mi ha aiutato molto all'ultima gara a Mont Sainte Anne l'anno scorso. Sicuramente non sarei il pilota che sono oggi senza il suo aiuto.

- Greg ha detto questo di te in un'intervista l'anno scorso: "Penso che Jackson sia un giovane Greg Minnaar molto più talentuoso, ma soprattutto entrambi sappiamo come gareggiare. Penso che questa nuova generazione di piloti cresciuti con le bici da DH e con l’accesso ai bike park sa come gareggiare... questo è letale". Pensi che sia vero?
- Sì, penso sia vero! Noi rider più giovani abbiamo avuto bici molto migliori fin da piccoli, il che ci ha aiutato a progredire più rapidamente. E i ragazzi più giovani dietro di me diventeranno ancora più veloci.

- In genere hai buoni rapporti con i tuoi compagni di squadra o c'è un'atmosfera competitiva tra di voi?
- Amo l'ambiente in cui mi trovo. Tutti i miei compagni di squadra sono fantastici e ho un ottimo rapporto con tutti nella squadra.

- Raccontaci un po' della bici che usi nelle tappe di Coppa? Hai sempre una Santa Cruz V-10 mullet?
- Appena sono salito su una bici mullet la prima volta non ho più cercato altro. Io guido una V10.8 taglia M ed è una vera bestia di bici.

- Sei pignolo con il setup della bici? Se sì, qual è la cosa che ti dà più fastidio se non è regolata al 100%?
- Non sono un biker molto esigente. Cerco comunque di avere il massimo dalla mia configurazione e di modificare le cose solo quando necessario per migliorare. Mi piacciono le bici silenziose. Meno rumore sento, più riesco a concentrarmi sulla guida.

- Sei noto per essere un atleta serio, ma sei anche noto per lasciarti andare dopo le gare? È una valutazione corretta?
- Mi piace pensare di essere un atleta serio, ma i miei compagni di squadra potrebbero pensare il contrario… Adoro un bel afterparty quando arriva il momento, ma so concentrarmi e cerco di essere il più atleta possibile durante la settimana della gara.

- Se potessi scegliere preferiresti competere in una Coppa del Mondo o in un evento Hardline? 
- Amo entrambi allo stesso modo. È davvero difficile scegliere i preferiti.

- Prenderesti mai in considerazione la possibilità di partecipare alla Red Bull Rampage?
- Un giorno sarebbe fantastico. In questo momento sono completamente concentrato sulle gare, ma se arriverà il momento, sarà un'esperienza fantastica.

- Qual è stato il momento clou della tua carriera agonistica finora?
- Vincere la mia gara di casa a Mont Sainte Anne, di sicuro. Niente è meglio di quel weekend per me.

- E il momento più basso?
- Incidenti e problemi meccanici vari. Direi che la gomma a terra di Snowshoe è stato un momento piuttosto triste per me. Ha rovinato le mie possibilità di vittoria nella classifica generale nel mio primo anno di élite.

- Cosa fai per divertirti quando non vai in bici?
- Quando non vado in bici mi piace ancora fare altri sport come il golf e la moto. Sono anche un grande appassionato di cucina. Ci metto anche qualche partita a Call of Duty… 🙂

- Se potessi essere un atleta professionista in un altro sport, quale sarebbe? 
- Probabilmente mi piacerebbe essere nel mondo del Supercross (cioè gare di motocross, NDR). È qualcosa che ho fatto per quasi tutta la mia vita e mi piacerebbe tanto gareggiare un giorno.

- Quante settimane all'anno viaggi? 
- Troppe… Di solito sono in viaggio per almeno 6 mesi all'anno o anche di più.

- Qual è una cosa di cui non potresti fare a meno?
- Le Mtb da trail. Sono le bici che uso di più. Trascorro il 75% del mio off-season in sella alla mia trail bike. Quando la mia bici da trail ha bisogno di manutenzione e non è più guidabile, mi trovi sul divano…

- Sai sistemare la tua bici da solo?
- Adoro farlo fintanto che qualcosa non va storto. Posso allestire con competenza un'intera bici (tranne le ruote), ma sono molto grato di avere Woody come meccanico, quindi è una cosa in meno a cui pensare.

- Ti innervosisci ancora prima dell'inizio di una gara?
- Sempre. Se non sei nervoso per qualcosa, allora non significa niente per te. Non ho mai fatto una gara in cui non fossi nervoso prima.

- Hai mai avuto un soprannome? Se sì, quale?
- Ne ho avuti alcuni! Jmoney è probabilmente il mio più vecchio. Molte persone mi chiamano anche Jacko.

- Qual è il tuo posto preferito per andare in bici?
- È davvero difficile battere i sentieri di casa. Quindi per me è Squamish. Amo viaggiare e andare in bici, ma Squamish è così bella.

- Qual è la parte più difficile dell'essere un rider professionista?
- Essere un professionista. L'allenamento non è facile e c'è molto lavoro dietro le quinte che nessuno vede. L'allenamento fuori stagione è frenetico.

- Di quale risultato, ciclistico o non ciclistico, sei più orgoglioso?
- Mont-Saint-Anne. Domanda facile…

- Se potessi avere un superpotere, quale sarebbe e perché?
- Teletrasporto. Inizi una run e sei all’arrivo in 3 secondi 🙂

- Qual è una cosa di cui nessuno parla nella scena DH, ma tutti dovrebbero?
- Quanto sono brutti i nostri afterparty, haha. Ora sto imparando a fare il DJ, quindi spero di renderli un po’ più piccanti.

Qui il profilo UCI dei risultati nella categoria Elite di Jackson Goldstone

Se prima non lo conoscevate, questa intervista a Jackson Goldstone vi ha permesso di capire il livello di capacità (e di talento) di cui il canadese è dotato.
Lo aspettiamo al via della prossima stagione di Coppa...

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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