Denny Lupato è uno dei piloti più famosi nel panorama enduro italiano, non tutti però conoscono il suo passato.
L’atleta piemontese, prima di rendersi protagonista nelle maggiori competizioni italiane e estere di enduro, ha avuto un trascorso nel cross country.
Dopo aver vestito la maglia di campione italiano nel 2008 decide di seguire le orme del fratello Alex e dedicarsi alle bici a lunga escursione.
La sua recente vittoria al 4Enduro di Coggiola, la nascita della figlia e la voglia di conoscerlo meglio ci ha spinti ad intervistarlo, sentiamo cosa ha detto ⬇️
Nome
Denny Lupato, Bob per gli amici
Età
Compierò 30 anni a luglio
Domenica scorsa hai vinto la prima tappa del 4Enduro a Coggiola, cosa significa vincere la gara di casa e qual è il tuo prossimo obiettivo?
Quest’anno, per me, la gara di casa ha avuto tutto un altro sapore, quella di Coggiola è stata la mia prima gara di enduro da papà, potete immaginare la felicità e la soddisfazione nel tornare a casa dalla mia bambina con una vittoria in mano.
È stata anche una settimana difficile quella prima della gara, mio fratello Alex, ha contratto il covid, quindi vincere la gara è stato anche un modo per liberarmi da tante preoccupazioni.
Le sensazioni in sella sono state ottime durante tutto l’arco della gara, davvero un ottimo inizio.
Parlando di obiettivi futuri, punto a far bene già dal prossimo appuntamento a Lacona (isola d’Elba), dove prenderò parte alla prima tappa dell’e-Enduro.
Un ottimo inizio di stagione il tuo, ma come procede la vita da papà?
Una figata [ride N.d.R.], mia figlia ha sconvolto il mio modo di vivere, tutto da riorganizzare, tutto un po’ più complicato ma tremendamente bello.
La notte è un angelo, al contrario di me da piccolo, dorme e lascia riposare me e la mia compagna.
Le cose da fare sono tante, essere un’atleta non vuol dire solo correre, dobbiamo (Denny e il fratello Alex) gestire i rapporti con gli sponsor, curare la nostra immagine sui social e non solo, allenarci e in tutto ciò devo “incastrare” la famiglia, ma le soddisfazioni che mia figlia mi sta dando valgono tutto lo sforzo.
Denny Lupato ha ancora un sogno nel cassetto?
Mi ritengo molto fortunato per quello che sono riuscito ad ottenere fino ad ora, ma un sogno effettivamente c’è!
Poter vestire la manica tricolore sarebbe bellissimo, ma so che probabilmente rimarrà un sogno.
I giovani in gara sono tanti e tutti molto agguerriti, ma mai dire mai!
Quando hai capito che la bici sarebbe diventata la tua professione?
Difficile inquadrare un momento preciso, correre in bici mi è sempre piaciuto e sin da subito mi sono impegnato per raggiungere gli obiettivi che di volta in volta mi prefissavo.
Tutto è iniziato a concretizzarsi nel momento in cui, da giovane, ho raggiunto i primi grandi traguardi nell’xc.
Finite le scuole superiori, insieme alla mia famiglia, ho deciso di provare a fare l’atleta a tempo pieno per 2/3 anni, dopodiché avrei deciso se continuare o meno.
Siamo qui a parlarne, quindi direi che è andata bene [ride N.d.R.]
E se non fosse andata secondo i piani cosa avresti fatto?
Bella domanda, me lo sono chiesto più volte ma una risposta esatta non l’ho mai trovata.
Ho sempre creduto molto in quello che stavo facendo e forse è stata proprio questa l’arma vincente.
Il rapporto con tuo fratello Alex ha influito nella tua scelta di abbandonare l’xc e passare all’enduro?
La scelta di abbandonare l’xc in favore dell’enduro è sicuramente stata influenzata da mio fratello Alex.
Gli ultimi anni passati a gareggiare nel cross country già possedevo una bici a lunga escursione, spesso la utilizzavo in allenamento o per qualche gara fuori stagione.
Poi, preso dalla voglia di cambiare, di provare nuove emozioni e poter gareggiare insieme a mio fratello ho deciso di lanciarmi in questa nuova disciplina.
Se ti guardi dietro, rifaresti tutto o cambieresti qualcosa?
Rifarei tutto, sono riuscito a togliermi tante soddisfazioni sia in ambito cross country che in quello enduro.
Negli ultimi anni, però, ritornando a frequentare i campi gara xc ho potuto constatare quanto questa disciplina sia diventata tecnica, divertente e quindi spettacolare.
Un dettaglio che, unito alle ottime prestazioni raggiunte dai miei ex colleghi mi fa pensare: e se avessi continuato con il cross country?…
La vittoria che ricordi con maggior piacere?
Sicuramente il campionato italiano conquistato da allievo a Gorizia (2008), fu una gara molto intensa, corsa sotto un pioggia battente dal primo all’ultimo chilometro.
La Maxi Avalanche di Cervinia nel 2015 è stata un’altra grande vittoria, sono ancora oggi l’unico italiano ad averla vinta.
Infine, la mia prima vera vittoria in una gara enduro all’European Enduro Series di Punta Ala nel 2014.
Ciclocross, Xc, enduro, e-Mtb e strada, essere multidisciplinare è una tua scelta o imposizione dettata dal calo di attenzione che sta vivendo l’enduro in Italia?
L’enduro in Italia sta vivendo un momento incerto, anche se i numeri fatti registrare all 4Enduro e ancora prima al TES (Toscano Enduro Series) sembrano dimostrare il contrario.
Essere multidisciplinare è una nostra scelta, con Alex abbiamo ritenuto opportuno non focalizzarci esclusivamente sull’enduro ma includere diverse discipline nel nostro piano gare e d’allenamento.
Con il ciclocross è nato tutto per gioco, dopo anni trascorsi in ambito xc, dove l’inverno era maggiormente dedicato al recupero delle energie e alla preparazione in vista della nuova stagione, nell’enduro siamo più liberi di prender parte a qualche gara di cx.
Troviamo tempo anche per un po’ di cross-country, magari partecipando alle prime tappe degli Internazionali d’Italia Series, ed infine usiamo con piacere l’ e-Mtb, un mezzo che ci diverte molto anche in salita.
Insomma, essere un atleta multidisciplinare aiuta a spezzare la monotonia!
In Italia si può vivere di solo enduro?
Ti rispondo si, vivere di solo enduro in Italia si può ma è molto difficile.
Ottenere dei buoni risultati in gara è fondamentale, ma non basta.
Bisogna curare la propria immagine, essere attivi sui social, insomma è necessario essere un’atleta forte e popolare.
Come ti immagini tra 10 anni?
Il “poi” è sempre più vicino, non vi nascondo che sia io che Alex pensiamo spesso a cosa faremo un domani.
Ho sempre pensato ad un piccolo negozio di bici come attività post carriera, spero di poterci riuscire.
Inoltre mi piacerebbe avere un team di ragazzi, sarebbe bello seguirli e vederli crescere.
Ai ragazzi che muovono i primi passi in questa disciplina cosa ti senti di consigliare?
Divertitevi, giocate con la vostra bici per migliorare tecnicamente e apprendere le basi di uno sport meraviglioso.
Allenarsi fisicamente è importante, ma prima di tutto ci si deve divertire!
Denny elencaci un pregio e un difetto della tua Trek Slash
Adoro il suo modo di affrontare i sentieri più tecnici, sembra poter passare sopra a tutto senza il minimo sforzo.
Stabile, precisa ed estremamente veloce, pazzesca!
Se devo trovargli un difetto, nonostante sia difficile visto che non ho un paragone con altre bici, preferirei un piantone ancora più verticale per migliorarne ulteriormente la pedalabilità.
Com’è il tuo rapporto con la e-Mtb?
Lo scorso anno ho avuto a disposizione la Trek Rail solo in determinate occasioni, quindi non ho una grandissima esperienza in merito.
Quello che posso dirvi è questo: è perfetta per massimizzare i tempi e concentrasi sulla tecnica senza faticare troppo in salita, ma anche per divertirsi in salita su sentieri difficili o impossibili da affrontare con una Mtb tradizionale.
Quest’anno Trek ha messo a disposizione mia e di mio fratello Alex due Rail, penso proprio che ci divertiremo insieme.
Concludo chiedendo: Denny qual è la tua location preferita per girare con la bici da enduro?
Ho la grandissima fortuna di vivere in un posto dove, spostandomi di poco, riesco a trovare sentieri tanto diversi tra loro.
Si passa dai sentieri di Coggiola a quelli dell’Oasi Zegna per finire a quelli di Rive Rosse dove sembra di essere sulla luna.
Mi piacciono molto le location alpine di Canazei e La Thuile, il bike park di Cervinia e l’intramontabile Liguria con i suoi tracciati a picco sul mare.
Concludiamo questa nostra intervista ringraziando Denny Lupato per la disponibilità e augurandogli buona fortuna per questa stagione 2022 👍🏻
qui tutti gli articoli dove parliamo di Denny Lupato
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Sull'autore
Simone Lucchini
Mi piace essere estroso, mi ritengo molto versatile e sono il più giovane del gruppo, con una vocazione che spazia dall’Xc fino all’enduro senza disdegnare il mondo e-Mtb e gravel. Mi piacciono i video e la guida in generale