Trail building, ovvero lavorare per divertirsi di più in Mtb.
La creazione e la manutenzione dei sentieri sono un aspetto a dire il vero poco noto.
Spesso si mettono le ruote sui sentieri senza pensare a chi l’ha costruito o a chi si occupa di tenerlo in ordine.
Molti dei sentieri più belli d’Italia rimangono tali perché c’è chi li cura.
E molti vengono creati da zero seguendo dei criteri non sempre corretti.
Realizzare e curare i sentieri, quindi, sono due attività cruciali per la Mtb e Imba, come leggerete fra poco, è una delle realtà (americane) nate e sviluppatesi proprio con questo scopo.
Ora finalmente ha aperto i battenti anche in Italia e porta un po’ di gente a scuola di trail building…
SL
Imba, il cui acronimo letteralmente significa International Mountain Bicycling Association, è un’associazione americana nata per aiutare le comunità di biker sparse per il Paese a interfacciarsi con le pubbliche amministrazioni per la pratica del nostro sport. In particolare per l’accesso ai sentieri esistenti e all’apertura di nuove tracce.
Il concetto alla base di tutto questo è molto semplice: unire tutte le minuscole comunità di biker impegnate nel lavoro sui sentieri e dar loro voce.
Sin dal 1988 appassionati di Mtb hanno iniziato prima a progettare e poi a realizzare dei veri e propri sistemi di viabilità in mountain bike. Sviluppando un bagaglio di esperienze tecniche, pratiche e legali unico al mondo.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare in un articolo in cui abbiamo presentato ufficialmente la nascita della sezione italiana, gli scopi di Imba sono quelli di garantire l’accesso ai sentieri a tutti i biker e promuovere lo sviluppo di sentieri e strutture sostenibili che possano permettere a tutti di praticare mountain bike in modo sicuro e legale, ma anche di educare i biker stessi alla più ottimale gestione della magnifica esperienza che è il mountain biking.
Dal 2012 Imba ha una sede Europea, la Imba Europe, con lo scopo di importare sul vecchio continente l’esperienza trentennale degli Stati Uniti.
Ad inizio anno è nata anche Imba Italia, gestita dai ragazzi dell’Asd Happy Trail Mtb.
Imba Italia è subito partita alla grande con la realizzazione di un sondaggio (che anche Mtbcult ha diffuso), sullo stato del nostro sport in Europa e in Italia.
Subito dopo, la prima iniziativa che Imba Italia ha realizzato è stato un corso per Trail Builders a Porretta Terme in provincia di Bologna.
Il corso è stato tenuto da due esperti istruttori di Trail Solution, la divisione di Imba che si occupa della creazione di sentieri e bike park, per clienti come amministrazioni pubbliche o resort montani.
Shane Wilson da Hood River Oregon, Usa e Mark McClure da Manchester, Uk. Entrambi builder professionisti con alle spalle centinai di km di trail realizzati in tutto il mondo.
Questo corso, a detta dei due esperti della divisione di Trail Solution, è stato uno dei più numerosi della storia di Imba: 45 persone provenienti da tutta Italia, isole comprese e da Portogallo e Slovenia, hanno potuto apprezzare i due giorni di corso pratico e teorico.
Avremo modo di parlarvi delle regole fondamentali del trail building e dei principali trucchi in articoli dedicati.
Ma una cosa ve la diciamo subito: qualsiasi biker che fa volontariato sui sentieri dovrebbe seguire un corso Imba, perché anche se si hanno tanti anni di esperienza ci sono moltissime cose da imparare da professionisti di questo calibro.
Abbiamo approfittato dell’occasione per fare due chiacchiere con Beppe Salerno, consigliere di Happy Trail Mtb e ora presidente di Imba Italia, su quella che è la situazione attuale e gli obiettivi futuri.
Beppe Salerno si presenta così.
«Ciao a tutti!
Imba Italia ha uno staff composto da me, Edoardo Melchiori, Vicepresidente, Project Manger e responsabile comunicazione (praticamente il deus ex machina di Imba Italia, ndr), Marco Bettocchi, Marina Cioni, Milena Bettocchi ed Edoardo Vivarelli più tutti i consiglieri di Happy Trail. Happy Trail è affiliata Imba da molti anni. Quando Imba ha deciso di aprire la sua sede Europea e le varie filiali è stato naturale per noi candidarci come responsabili Italiani».
- Quali sono gli obiettivi di Imba Italia per il 2015?
- Il primo obiettivo è quello di promuovere Imba e i suoi valori e grazie al lavoro di Edoardo Melchiori lo stiamo facendo alla grande.
Tanto che anche il secondo obiettivo dell’anno è stato ampiamente centrato: questo corso con oltre 40 partecipanti.
In realtà la strada della promozione è eterna e vogliamo presidiare anche alcuni eventi per incontrare i biker di persona e per dar loro la possibilità di sostenere la causa con donazioni o l’acquisto di merchandising.
Per ora vi posso dire che saremo presenti alla 24h di Finale Ligure a maggio e al Cosmo Bike Show di Verona a settembre.
Ma potete seguirci sul sito e sui vari social per sapere quando saremo vicini a voi.
Stiamo lavorando molto per coinvolgere i club e le associazioni, se una di queste aderisce ad Imba, automaticamente tutti i suoi membri diventano nostri sostenitori. Vogliamo creare una base di sostenitori molto ampia per avere la massima diffusione in Italia e poter quindi cominciare a dialogare con i vari enti forti di una folta base numerica.
Stiamo lavorando alla creazione di una sorta di Advisory Board (Consiglio dei Saggi). Entro fine anno contiamo di avere almeno 5 ambasciatori di IMBA in Italia: personaggi di alto profilo del mondo della mountain bike italiana che possano contribuire con la loro esperienza e che contribuiscano alla diffusione con la loro visibilità.
L’appello è rivolto a opinion leader, giornalisti, organizzatori e imprenditori della bike industry.
- Perché un club che già opera autonomamente e quindi nel suo piccolo porta avanti i vostri valori, dovrebbe iscriversi ad Imba?
- Proprio i club e le associazioni che già operano sul territorio devono capire che è molto importante condividere le proprie esperienze, che un atteggiamento tipo setta segreta è qualcosa di molto sbagliato.
Conosciamo moltissimi gruppi di trail builder sparsi per il paese che hanno esperienze decennali, sia sul come mantenere i sentieri, che su come porsi con gli altri utenti o le pubbliche amministrazioni.
Una delle nostre missioni è quella di render condivisibili queste esperienze.
- A proposito della gestione “burocratica”, cosa può fare Imba e quali cose potrà fare in futuro?
- Questa è una delle domande più ricorrenti: il problema in Italia è che la gestione delle risorse naturali è affidata agli enti locali che spesso sono vincolati da leggi regionali se non provinciali o addirittura comunali. Questa frammentazione complica ulteriormente le cose.
Un obiettivo alquanto ambizioso a 3 anni, è quello di avere un ufficio tecnico-legale a disposizione dei sostenitori.
Quello che Imba Italia però può già fare, oltre a spendere il proprio nome e la propria storia mondiale, è di aiutare, tramite alcune linee guida fondamentali, le associazioni a interfacciarsi con le istituzioni.
Di nuovo è importante per i club storici affiliarsi, per poter essere messi in contatto con chi vuole ripetere i loro casi di successo. Quello che Imba non può fare è difendere situazioni di sentieri abusivi già esistenti.
Se volete farvi un’idea di cosa Imba può fare per voi vi consiglio di guardare questo “bicicumentario” Pedal Driven:
- Edoardo (Melchiori) tu sei il responsabile della comunicazione, vuoi dirci come fare per tenersi in contatto con voi?
- Certo! abbiamo un sito Imba-Italia.org, una pagina Facebook, un canale di Instagram e uno di Twitter e alcuni hashtag che chiediamo di usare ai nostri sostenitori, che sono #imbaitalia e #traillove.
Siamo raggiungibili via mail per domande e curiosità e vi aspettiamo alla 24h di Finale Ligure per una birra e due parole!
- Bene, volete lanciare un ultimo messaggio?
- Vi salutiamo ricordandovi i 4 fondamenti di Imba: Dialoga, Costruisci, Rispetta, Pedala!
Per continuare a seguire e sostenere Imba Italia, tutte le informazioni e le news sul sito Imba-italia.org.