Corro, corro, corro.
Corro per restare in piedi.
Corro per restare al passo.
E per restare in equilibrio.
Me lo insegna la bici.
Me lo impone la vita.
In un mondo che cambia pelle, volto e significato a velocità senza controllo e senza senso apparente, c’è lui, l’autunno.
La stagione del cambiamento.
Le foglie inventano armonie cromatiche inarrivabili.
La vista del bosco è linfa vitale.
Oggi più volte mi sono fermato a guardarmi intorno.
Oggi, un giorno di tregua, di luce, di bici e di montagna.
Cioè di lentezza e di equilibrio.
Quell’equilibrio che durante la settimana sembra possibile solo correndo.
Ma annaspando, arrangiandosi, riorganizzando di continuo, rinviando e schivando.
Mi siedo.
Sono settimane che non guardo il mio profilo social.
Sto bene così.
Troppo preso dal vivere quello che ho davanti a me.
Quell’urgenza di vivere che ribolle nelle vene degli adolescenti ce l’ho anche io.
Ce l’abbiamo tutti.
Ed è un fatto umano.
Oggi, è autunno da un po' e me ne accorgo quasi solo ora.
Ma dove sono stato fino ad ora?
Le nostre abitudini stanno cambiando, anzi, dovrebbero cambiare a breve.
L’energia, il clima, il modo in cui produciamo energia e viviamo il nostro mondo.
E le abitudini, si sa, sono macigni difficili da muovere.
Ed ecco la folgorazione!
In questo momento mi si chiede di cambiare tante cose e tutte nello stesso istante (o quasi).
Sono ancora seduto.
Il prato a tratti trasmette la sua umidità.
Il sole scalda il petto.
Devo fare un passo alla volta.
Dobbiamo fare un passo alla volta.
I media nazionali non sono proprio bravi a dosare la mole di notizie, input, voci, mezze notizie e false notizie che ci trasmettono.
E che alla fine ci travolgono.
Sono, siamo subissati di input.
E’ solo quando esci dal marasma dei social e del web che realizzi questa cosa.
La bici ci aiuta a regolare quei registri vitali in modo eccezionale.
Seduto qui l’autunno e i suoi colori mi dicono che tutto cambia.
Sempre.
In modo ciclico, lento e inesorabile.
Quale è il passo della natura.
Mentre io, uomo, sono quell’essere che accelera tutto.
Che mangia risorse senza rispettare i ritmi.
Per fortuna, però, che ci sono i sentieri nei boschi.
Per fortuna che le persone li solcano e li amano.
Per fortuna qualcuno ancora scrive della loro bellezza.
Qui altre storie ispirate da uscite in solitaria
Se volete commentare vi invitiamo a farlo tramite questo post nella nostra pagina Facebook
Condividi con
Tags
Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.