Il futuro dell’enduro fra UCI, Discovery ed e-Mtb 

Silvia Marcozzi
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Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro dell'enduro? 
Il complesso passaggio dei diritti di copertura a Warner Bros Discovery Sport (WBDS), abbinato all’ingresso nell’orbita UCI sembra aver generato una vera a propria crisi d’identità ad uno sport sempre amato in ambito amatoriale, che fatica però a trovare la sua dimensione professionale.

Ad un anno dalla trasformazione dell’Enduro World Series (EWS) in Mondiale Enduro UCI (oggi conosciuto come EDR) è lecito porsi qualche domanda. 

il futuro dell'enduro
Isabeau Cordurier, vincitrice del primo titolo EDR UCI per il team Lapierre Zipp Collective



Il punto interrogativo sul futuro dell'enduro

Il calendario 2024 annunciato vede una contrazione del periodo riservato alle competizioni, che inizierà solo il 12 maggio (nel 2023 la prima tappa australiana si è tenuta in marzo). Una stagione di gara breve che lascia un lungo periodo di stacco “invernale” agli atleti. 

Prima gara a Finale Ligure, ultima a Loudenvielle, nel mese di settembre, doppia tappa francese e nessuna trasferta fuori continente. 

Secondo alcuni la stagione diventerebbe così troppo breve per pagare stipendi adeguati ad atleti che inevitabilmente finiscono per gareggiare poco. Senza contare che si parla già di un’ulteriore contrazione del calendario negli anni a venire.

il futuro dell'enduro
Nel 2024 mancherà all'appello lo scenario della Tasmania, una delle tappe più apprezzate dal pubblico nel 2023

Secondo i rumours infatti il numero delle gare potrebbe ridursi ulteriormente nel 2025, mentre si parla addirittura di un calendario solo elettrico dopo tale data. Esplicitamente interrogata a questo proposito da Enduro Mtb Magazine, che in questo lungo articolo ripercorre la storia delle serie élite dell’enduro, l’UCI non si è espressa. 

Nel frattempo, nei nuovi regolamenti dell’Union Cycliste Internationale ha fatto la sua comparsa il titolo mondiale EDR e e-EDR come novità del 2024. Un segnale positivo, verrebbe da pensare, che manifesta l’intenzione di continuare ad investire sulla crescita dello sport. 

Defezioni illustri e incertezze

Tuttavia si contano già defezioni importanti tra gli sponsor e numerosi atleti al momento senza contratti. 

GT (che si ritira come team Factory anche dalla DH), Polygon, Ibis e Devinci hanno già dichiarato che non saranno della partita. Se Nigel Page aveva confermato la presenza di Nukeproof nel circuito, dopo la rivelazione dei guai finanziari del gruppo Signa il marchio non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito. 

Altri brand tra cui Canyon, Rocky Mountain e Cannondale non si sono espressi in via ufficiale. 

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L'americano Richie Rude dopo aver chiuso al primo posto la stagione di enduro ha partecipato alle ultime due tappe del circuito DH

Le incertezze sugli sviluppi dell’enduro non saranno forse il motivo principale per il ritiro di alcuni marchi dalla Coppa del Mondo. È facile piuttosto immaginare che dietro a tutto questo ci siano ragioni di budget legate al difficile momento che l’industria bike sta attraversando.
Ovviamente però il fatto che il circuito enduro sia quello meno solido al momento nel mondo Mtb non sembra aiutare. 

Si respira insomma un certo malcontento nell’ambiente. La sofferenza deriva in parte anche dal cambio di marcia imposto dal passaggio di consegne a Discovery. 

Accanto a discipline che spingono sull’acceleratore verso una mediaticità sempre più esasperata, l’enduro si ritrova messo da parte, penalizzato dalla sua natura scarsamente televisiva. 

I dubbi sul format

Interrogata sulle sue intenzioni da Pinkbike, la Warner Bros Discovery ha dichiarato che lavorerà sul miglioramento degli highlight, confermando così implicitamente come non siano previsti sostanziali cambiamenti nella copertura dell’anno prossimo. 

Sul fronte del formato di gara, diversi sono gli atleti che reclamano maggiore selettività nelle prove, come la nostra Gloria Scarsi in occasione dell’intervista che abbiamo raccolto qualche tempo fa. Secondo Scarsi nell’ultima stagione sono state troppe le salite meccanizzate. 

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Fabien Barel, vincitore della classifica overall nel 2023 nella categoria e-EDR
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E sempre Fabien Barel è stato il primo vincitore di una tappa dell'Enduro World Series, a Punta Ala, nel maggio 2013. Da sinistra, Jared Graves, Enrico Guala, Fabien Barel, Fred Glo (ideatore della formula enduro in Francia) e Jerome Clementz.

La fuoriclasse ligure è dell’idea che trasferimenti pedalati con cancelli temporali più severi potrebbero contribuire a creare maggiore selezione e di conseguenza ad alzare il livello della disciplina. 

Non è la sola a chiedere un cambio di formula, o a rimpiangere gli eventi di più giorni sempre nell’ottica di tornare ad enfatizzare l’aspetto endurance.
C’è addirittura chi chiede un formato “aperto”, con la possibilità di adattare ogni evento alla location per riportare località più “difficili” nel circuito secondo quella che era una delle specificità dell’EWS. L’abbinamento con gli eventi DH e XC ha infatti penalizzato località minori, portando l’enduro dentro i bike park.

Quali novità in arrivo?

Negli ultimi anni l’implementazione di un circuito elettrico, oggi E-EDR, ha rappresentato un investimento importante capace di spingere il mercato delle e-Mtb che sebbene anch’esso parzialmente in flessione al momento resta quello con maggiore potenziale di crescita.
Riesce difficile credere ad una marcia indietro sul fronte enduristico che riguardi anche questo settore oggi trainante per le aziende.

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Flo Espinera, vincitrice del titolo 2023 di enduro elettrico in campo femminile

Abbiamo scambiato due battute con Enrico Guala per capire cosa sta succedendo. 

«Che il 2023 sarebbe stato un primo anno di transizione ad un nuovo contesto con conseguenti difficoltà organizzative era ovviamente prevedibile. Ci sono molti margini di miglioramento, ma per questo e per tutto quello che sta cambiando nel mondo enduro ci vuole tempo.

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Enrico Guala insieme a Jerome Clementz (di spalle)

L’investimento di WBDS segna una direzione che può non essere immediatamente evidente, ed è normale che i cambiamenti creino un po’ di incertezza, oltretutto in un frangente in cui la bike Industry tiene la guardia molto alta. Ma è proprio questo il momento in cui tutto il mondo enduro deve mostrare la sua capacità di professionalizzarsi e lavorare verso un salto di qualità per cui ha tutto il potenziale necessario».

Come già UCI, Guala ci ha anticipato che a breve saranno annunciate novità importanti ma non ci ha svelato quali aspetti riguarderanno e quanto incideranno sulla fiducia che si respira nell’ambiente.

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L'inconfondibile panorama dalla prova speciale sul tracciato DH Uomini di Finale Ligure

In conclusione...

Se i praticanti restano numerosi e gli eventi amatoriali partecipati, la formula enduro sembra dunque accusare ad alto livello una flessione. Flessione che potrebbe essere dovuta ad un cambiamento mediatico per cui la disciplina non risulta adeguata e che impone alle aziende delle scelte. I fattori in gioco sono tanti e la questione è più complessa di quanto potrebbe sembrare.

Inutile ignorare il fatto che, più che le stagioni di gara o altre questioni strettamente legate al mondo racing, ad influenzare molte scelte siano piuttosto un mercato in contrazione e una conseguente ridotta capacità di investimento. Che cosa succederà nel futuro dell'enduro non è chiaro, ma di sicuro l’enduro di alto livello attraversa una fase di cambiamento importante. Staremo a vedere…

QUI trovate il calendario Uci completo della stagione 2024 per tutte le discipline Mtb.

Se siete amanti dell'enduro qui sotto trovate invece la bella storia della stagione 2023 del team Orbea Fox Enduro raccontata nel video "Fighting for it".

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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