Il diario di Justin Leov #5: l'Ews di Millau

Redazione MtbCult
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Il diario di Justin Leov #5: l'Ews di Millau

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Secondo Justin Leov, il rider neozelandese della Canyon, la sigla EWS potrebbe essere cambiata quest'anno: da Enduro World Series a Extreme Wet Series!
Le gare della massima serie enduro mondiale sembrano, infatti, tutte caratterizzate da maltempo, terreno fangoso e scivoloso (almeno finora).
Anche in Francia, dove come sappiamo sabato e domenica scorsa si è tenuto il 5° round dell'EWS, le condizioni avverse del tempo hanno condizionato pesantemente lo svolgimento della gara.
Ecco il racconto di Justin Leov nel quinto episodio del suo diario.

Sono ormai certo che questo è l’anno delle gare EWS sotto l’acqua! Andando verso il sud della Francia credevo di trovare l’estate e i tracciati di gara asciutti e polverosi. Ma madre Natura ci ha riservato tutt’altri programmi!

Justin Leov

La tappa di Millau è un misto di piste ripide e impervie con le tipiche curve a gomito in cui per virare è necessario puntare la ruota anteriore. Se ne trovano molte di queste curve nel sud della Francia. A tutto ciò si aggiungono Prove Speciali e trasferimenti impegnativi dal punto di vista fisico.
Si prospettava una battaglia dura sia per il pilota che per la bici.
Con la pioggia in arrivo avremmo dovuto affrontare anche fango, vento e freddo per tutta la settimana.

Justin Leov

Durante gli allenamenti ho avuto modo di prendere confidenza con i tracciati.
Ho subito compreso che con la pioggia si sarebbero potute presentare notevoli difficoltà e tutto sarebbe potuto accadere, problemi alla bici, cadute o altro, e compromettere così l’esito. Già durante l’allenamento qualche piccolo inconveniente mi aveva messo in guardia.

Giorno uno: partenza scivolosa.
Nella prima Prova Speciale si è visto un po’ di tutto e le parti ripide hanno richiesto il massimo sforzo per restare in sella alla velocità di gara.
A circa metà percorso ho preso una roccia con il pedale e, non so bene se è stato il mio piede o il sasso, mi sono ritrovato con la catena caduta e il guidacatena superiore praticamente strappato dal telaio. Dovendo a questo punto correre le sezioni in salita della Speciale, cominciavo a temere che il mio week-end fosse già giunto alla fine.

Justin Leov

Al termine di questa Prova sono riuscito a togliere i pezzi rotti del guidacatena ancora attaccati al telaio e a proseguire con il trasferimento poi la Speciale due.
A questo punto, senza guidacatena, ero veramente preoccupato visto il percorso molto accidentato e veloce, con in mezzo un lungo tratto in salita. E infatti la catena è caduta di nuovo e mi sono dovuto fermare e sistemarla prima della salita.
Così Jose, partito trenta secondi dopo di me, mi ha raggiunto e sorpassato mentre ero a lato della pista. Ho terminato la Prova, sapendo di dover raggiungere la zona di assistenza tecnica il prima possibile e capire se Larry, il mio meccanico, avrebbe potuto risolvere il guasto.

Justin Leov

Visto il danno al telaio, Larry si è inventato un sistema di tre fascette e un piccolo anello di metallo attraverso il quale far passare la catena. È risultata una soluzione molto rumorosa, ma è quanto di meglio si è potuto fare in emergenza e con così poco tempo a disposizione.
Durante la terza Speciale la riparazione ha tenuto e sono riuscito a fare anche la quarta senza che la catena cadesse.

Justin Leov

Risalivo verso l’ultima Prova Speciale del giorno e fino a quel momento era stata una vera e propria battaglia sia dal punto di vista fisico che mentale.
Nessuno sapeva bene a quale ora avremmo dovuto presentarci per la partenza. C’erano stati diversi ritardi durante il giorno e sembrava che non ci fosse comunicazione fra gli organizzatori e i responsabili incaricati delle partenze.
Non sapendo se fossimo o meno in ritardo, molti di noi, nell’incertezza, hanno speso più del dovuto per completare il trasferimento in tempo. Ci è stato riferito poi che avremmo dovuto attendere mezz’ora. Nessuno però voleva a quel punto aspettare sotto l’acqua, senza riparo, tutti infreddoliti dopo ormai sei ore di sforzi e poiché la maggior parte dei top piloti era già sul posto, si sono sollevate discussioni accese che hanno alla fine convinto gli organizzatori ad anticipare le partenze.

Incredibilmente l’ultima Prova Speciale è stata quella con la maggiore aderenza, dovuta al fatto che continuando a piovere a dirotto l’acqua si portava via gran parte del fango scivoloso.
Sfortunatamente mi è caduta di nuovo la catena e ho raggiunto il traguardo a ruota libera.
Che giornata!

Justin Leov

Giorno due, le previsioni davano tempo in miglioramento, ma così non è stato!
Larry aveva fatto veramente un ottimo lavoro la sera prima con il guidacatena e non ho più dovuto preoccuparmene.
Mi sentivo carico.
Nelle prime due Prove Speciali ancora nebbia e acqua e di conseguenza ancora fango.
In queste condizioni era perfino difficile vedere il percorso.
Dopo ogni Speciale era indispensabile pulire la maschera e tenerla al riparo nello zainetto affinché non si bagnasse e fosse a posto per la Prova successiva.

Justin Leov

Il trasferimento verso l’ottava Prova è stato tutto nel fango che si era trasformato in un vero pantano. Si appiccicava a tutto ed è stato necessario fermarsi ripetutamente per rimuoverlo al meglio con un legnetto.
Nell’affrontare questa Speciale mi sentivo ben predisposto. Non avevo però messo in conto una radice che mi ha fatto volare via nell’istante in cui la ruota anteriore la sfiorava all’uscita di un tratto ripido.
Prima ancora di mollare il manubrio ero per terra.
Mi sono rialzato il più rapidamente possibile, ho raddrizzato il manubrio e sono sceso per il resto della Prova piuttosto bene.
Frustrante, ma fa parte del gioco.

Justin Leov

L’ultimo trasferimento è stato più rilassato, con gli orari prestabiliti rispettati. Senza più alcun problema meccanico e con le condizioni del percorso migliorate concludevo questo week-end difficile in maniera positiva, con il diciannovesimo tempo di questa ultima Prova Speciale.

Justin Leov

Ho chiuso questa durissima gara al cinquantesimo posto che sebbene non sia il massimo, è sempre meglio di un “DNF” che avrebbe significato zero punti per la classifica stagionale.
Già essere giunto alla fine di una gara come questa è una vittoria!

Incrociamo le dita affinché la prossima tappa in Colorado sia una gara all’asciutto!

(Testo: Justin Leov, foto: Sebastian Schieck)

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