I big dell'enduro - Chiara Pastore: correrò con una 29er

Giuseppe Scordo
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I big dell'enduro - Chiara Pastore: correrò con una 29er

Giuseppe Scordo
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Il suo passato dice cross country, il presente e soprattutto il futuro - ha solo 22 anni - dicono enduro. In soli due anni è diventata uno dei volti noti del panorama nazionale, in una disciplina d'espressione di tecnica e di coraggio che cattura il crescente interesse delle donne.
Chiara Pastore, campionessa italiana in carica, aveva smesso con l'Xc perché l'università non le consentiva più di allenarsi a certi ritmi. "Ma con l'enduro ho presto ritrovato il divertimento di andare in bici".
I risultati sono arrivati subito e ora che la laurea è vicinissima (arriverà a fine mese, in Scienze infermieristiche) non tornerà di certo alla vecchia vita. Anzi. La piemontese va avanti e si aspetta un 2014 che la mantenga al vertice del movimento italiano e la renda più competitiva all'estero.
La rider di Stresa, 22 anni, fidanzata con Davide Sottocornola e portacolori del team Cicobikes Dsb, è già partita molto forte, con due successi in sella alla splendida e leggera Santa Cruz Tallboy Ltc con telaio in carbonio, a suo dire un salto di qualità non indifferente rispetto alla Nomad in alluminio da 26 pollici con cui ha corso nel 2013.

- Chiara, l'inizio di stagione non poteva essere migliore.
- Le due vittorie fanno morale. Già a Dolceacqua il 2 marzo non pensavo proprio di arrivare giù con i migliori tempi, precedendo Laura (Rossin, ndr) e Valentina (Macheda, ndr), due che si esprimono sui miei livelli e con le quali battaglierò per tutta la stagione. Ho guidato bene in discesa e anche nel pedalato.

Rivali-amiche: ecco Valentina Macheda (a sinistra) e Chiara Pastore.

Rivali-amiche: ecco Valentina Macheda (a sinistra) e Chiara Pastore.

- Domenica scorsa hai sbaragliato la concorrenza a Pogno nella prima del 360Enduro.
- Altra sorpresa. Anche perché ho finito la gara ed ero delusa da come aveva guidato. Avevo aspettative più alte, forse perché mi trovavo sui sentieri di casa che conosco a menadito. Quei tratti sono abituata a percorrerli in allenamento in modo soft. Con il ritmo della gara ho fatto linee completamente diverse, nelle curve sono arrivata lunga, mi sono trovata un po' spiazzata.

- Hai cambiato qualcosa nella tua preparazione?
- Insieme a Davide, abbiamo lavorato di più in palestra, fino a pochi giorni fa, con due sessioni a settimana di gambe oltre al consueto lavoro sugli arti superiori. In inverno ho usato molto la Mtb, limitando le uscite con la bici da strada a una sola volta a settimana. Una scelta necessaria per prendere feeling con la nuova bici da gara, che richiede un approccio diverso rispetto alla 26.

La Santa Cruz Tallboy Lt C che Chiara Pastore userà nella stagione 2014.

La Santa Cruz Tallboy Lt C che Chiara Pastore userà nella stagione 2014.

- Com'è stato l'impatto con la Tallboy?
- Molto positivo. Faccio meno fatica, pesa 2 chili di meno rispetto alla Nomad, scorre meglio anche nel pedalato. L'impostazione delle curve è diversa e soprattutto all'inizio non riuscivo a gestire l'alta velocità che è in grado di sviluppare. Proprio la velocità è sempre stato il mio punto debole. Ma da quest'anno si cambia registro.

- Che obiettivi ti sei posta per questo 2014?
- Quello di vincere il più possibile in Italia, a cominciare dal campionato italiano e dalle tappe del Superenduro. Ma anche di confrontarmi meglio e competere con le atlete straniere, specie le francesi che sono le più forti. Non voglio più abbassare le orecchie.

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- Ma perchè hanno una marcia in più?
- E' un problema di approccio con la bici. Loro ci sono nate sopra, si lanciano senza paura. Noi dobbiamo farci le ossa.

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- Cosa fai per migliorare?
- Analizzo le gare con Davide. Gli racconto le mie sensazioni e lui mi dà i consigli soprattutto sulla tecnica. Devo curare di più la guida e l'assetto un po' arretrato che ho sulla bici. Pago ancora la mia provenienza dal cross country.

- I prossimi appuntamenti?
- Le prove del Superenduro e quelle francesi e italiane dell'Ews, le più convenienti dal punto di vista economico. Chiaramente non andremo in Cile, ma saremo a Punta Ala per l'opening dell'European Enduro Series.

Tra una bici performante, una preparazione mirata e un inizio di stagione col botto, Chiara Pastore si presenta ai nastri di partenza del 2014 con la carica giusta per continuare a suon di risultati il percorso di crescita nell'elite dell'enduro.

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