Gioele Bertolini è un atleta polivalente e molto forte, capace di primeggiare sia in Mtb, sia nel ciclocross con una grande disinvoltura.
Lo dimostra il fatto che, a soli 23 anni, oltre ad aver vinto il campionato europeo U23 Xc nel 2017 ha chiuso la stagione 2018 di cross da protagonista raccogliendo un ottimo 6° posto tra gli élite al mondiale di Valkenburg.
In questi giorni, però, ha già riniziato a pedalare sulla Mtb in vista della stagione 2018, nella quale correrà per il Team Focus-Selle Italia.
Ok, ma chi è Gioele Bertolini? Qual è il suo modo di intendere il mondo delle gare? Come si allena? Quali sono le sue passioni oltre la bici?
Questo e molto altro, lo abbiamo chiesto proprio a lui...
- Gioele, a che età ha iniziato a pedalare?
- A quattro anni, ma solo per puro divertimento.
- Quando la prima gara?
- A sei anni, proprio nel mio paese, Talamona.
- E la prima vittoria?
- Non ricordo dove, ma ero G2.
- Anche tu, come il tuo coetaneo Nadir Colledani, hai sempre fatto cross e Mtb: ti senti più crossista o biker?
- Diciamo entrambi
- Cosa ti piace e non ti piace del cross e dalla Mtb?
- Della Mtb mi piacciono i sentieri in discesa, mentre non amo le salite lunghe. Del cross amo i percorsi tecnici e scivolosi, mentre non mi piacciono i percorsi con tanti rettilinei.
- Qual è il segreto per andare forte tutto l’anno?
- Nel mio caso decidere un calendario senza troppe corse, sia in estate che in inverno, puntando a degli obbiettivi precisi e senza andare a tutte le gare per vincere. Sì è bello, ma ci sono degli eventi che vanno utilizzati come preparazione. E' importante anche non essere stressati, correre per il gusto di divertirsi.
- Se dovessi dare un consiglio a un ragazzo che ha iniziato da poco, quale sarebbe la prima cosa che gli diresti?
- Cerca di divertirti, vivi la Mtb o il ciclocross come una cosa che ti piace fare, senza pensare solo ad andare forte. Impara con calma, poi i risultati arrivano pian piano.
- Qual è il tuo “idolo” attuale? E a chi ti sei ispirato appena hai iniziato a correre?
- Marco Aurelio Fontana. Ma nei miei primi anni mi sono ispirato anche ad Elia Silvestri, che abita proprio nel mio stesso paese.
- Qual è il tuo percorso preferito in cui hai corso finora?
- Nel ciclocross quello di Valkenburg (Olanda), perché mi si addice molto. Nella Mtb quello di Pietermaritzburg (Sud Africa), per via dei salti e dei tratti tecnici che ci sono.
- La gara più bella e quella più brutta della tua carriera da biker?
- La più bella è stata quella del campionato europeo a Darfo Boario: vincere con una gara tutta in recupero, in Italia è stato fantastico. La più brutta quella del campionato italiano U23 di ciclocross nel 2015: ero in giornata no, in più sono caduto ed ho rotto la ruota finendo ottavo.
- L'anno scorso, dopo un europeo da protagonista, al mondiale di Cairns non sei stato fortunato:in gare così importanti e “secche” è solo questione di sfortuna o anche la tensione ci mette lo zampino?
- Nel mio caso non posso parlare di tensione o sfortuna, perché alla prima curva ero ventesimo, girare in quelle posizioni voleva dire addio ai sogni di podio. Ho rischiato, ho tirato una staccata forte e sono entrato nei 10, purtroppo ho perso trazione sulla ruota anteriore e sono caduto.
- Passi tra gli élite con dei bei risultati alle spalle: quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?
- Dovrò capire il mio livello in campo internazionale, ma spero anche di ritagliarmi qualche bella gara qui in Italia, quando il livello non sarà sempre da Coppa del mondo.
- Potrai contare sul supporto di un atleta esperto come Andrea Tiberi: quanto e perché è importante avere una figura di riferimento per un giovane?
- Per me è molto importante avere al mio fianco una persona come Andrea, uno che mi può aiutare molto sia in bici che fuori. Quando giriamo sul percorso ci confrontiamo, ci diamo dei consigli, mentre giù dalla bici nell’alimentazione Tibi è uno che mi sa dare molte dritte e può farmi crescere.
- Chi è la persona che ti ha aiutato di più in questi anni?
- Ci sono molte persone che ruotano intorno a me, a partire dalla mia famiglia, la mia ragazza, le squadre e soprattutto il mio allenatore, Domingo Copelli.
- In allenamento segui i watt o la frequenza cardiaca?
- Frequenza e soprattutto le sensazioni sono fondamentali per un atleta.
- Ti alleni da solo o in compagnia?
- Se posso avere la compagnia la gradisco molto, anche se molte volte sono costretto ad allenarmi solo.
- Quante volte esci su strada e quante in Mtb a settimana?
- Su sei giorni di allenamento, compresa la gara, tre vado su strada e altri tre in Mtb, nelle settimane in cui sono a casa. Poi, quando sto via diversi giorni le cose cambiano a seconda della situazione.
- Sei pignolo con i lavori oppure vai più a sensazione?
- Sono pignolo, ma ascolto molto anche le sensazioni, con il tempo ho imparato a capire molto di più il mio corpo.
- Raccontaci in breve la tua giornata tipo...
- Mi alzo (non troppo presto), solitamente verso le 8,30/9. Faccio colazione, mi alleno, torno a casa per pranzo e nel pomeriggio mi svago con gli amici, vado a fare una passeggiata, oppure merenda. Ceno solitamente a casa e la sera a volte gioco con la Play Station insieme gli amici, altrimenti guardo la tv.
- Per primeggiare nell’Xc moderno quali sono le qualità nelle quali bisogna concentrarsi di più in allenamento?
- Sicuramente la tecnica e la rapidità nello scattare, però serve molta forza, vista la piega che stanno prendendo i circuiti oggi.
- Che tipo di biker ti ritieni?
- Un biker moderno, che va bene sui percorsi artificiali, veloci e molto tecnici.
- Rapporto con il mezzo: sei precisino oppure no?
- Sono preciso, mi piace avere una bici pulita e efficiente. Sono bravo anche a sistemarmela da solo, quindi alle volte faccio io, senza rompere troppo le scatole agli altri.
- Preferisci la front o la full suspension? E perché?
- Sono sempre stato un super promotore della front, ma dopo aver provato la Focus 01E ho deciso di correre con quella, perché i percorsi di oggi sono molto rotti, pieni di sassi e radici e la full scorre molto di più, stancandoti meno. Vedremo se la penserò ancora così dopo averci corso un anno intero.
- Qual è il componente o il dettaglio tecnico più importante sulla Mtb secondo te?
- Le ruote: devono scorrere sempre molto bene, essere rigide e leggere.
- Hai qualche altra passione oltre la bici?
-L'equitazione, ho un cavallo a casa, ma anche la moto da trial.
- Piatto preferito?
- Pizzoccheri.
- In offseason sei uno da discoteca o da serata tranquilla?
- Da discoteca.
- Torniamo alle gare: dove pensi di arrivare nei prossimi anni?
- Non lo so, spero il più in alto possibile.
- Qual è il tuo sogno più grande?
- Vestire la maglia arcobaleno. Speriamo non resti solo un sogno!
- Come ti vedi tra dieci anni?
- Non lo so, non sono uno che programma molto il domani, vivo al presente perché la mia vita è un po’ un casino, ma cerco sempre di raggiungere il massimo dalle cose che faccio.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.