"A Trail to Zero" di Giant: 5 strategie per ridurre l’impatto ambientale

Francesco Savona
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"A Trail to Zero" di Giant: 5 strategie per ridurre l’impatto ambientale

Francesco Savona
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La Giant Manufacturing Co. Ltd. è un colosso mondiale con sede a Taiwan fondato nel 1972.
Dal 2015, Giant si sta impegnando ad adottare materiali e processi produttivi eco-sostenibili, con l'obiettivo di ridurre il consumo energetico, le emissioni inquinanti e i rifiuti pericolosi.
Nel ruolo di leader del settore, Giant considera una responsabilità realizzare bici sostenibili, senza comprometterne l'estetica o le prestazioni.
Per fare questo, la strategia aziendale "A Trail to Zero" per la produzione di bici rispettose dell'ambiente si basa su 5 pilastri fondamentali.

1. Nuove vernici "a polvere"

Il processo di verniciatura multistrato richiesto per le biciclette prevede l'uso di vernici tradizionali a base di solvente o di olio che, sebbene efficaci, contengono Composti Organici Volatili (COV), sostanze chimiche che evaporano facilmente e contribuiscono all'inquinamento atmosferico e ai rischi per la salute, compresi i problemi respiratori.
Riconoscendo l'impatto dei COV, Giant ha cercato delle alternative per ridurre l'inquinamento ambientale, dando la priorità a rivestimenti ecologici a base d'acqua e "a polvere", entrambi a basso contenuto di sostanze inquinanti.

Giant

In particolare la verniciatura a polvere, offre un'elevata copertura, riducendo il numero di strati di rivestimento necessari e quindi il consumo di energia, con risultati ottimali. Essendo priva di solventi, la verniciatura a polvere elimina la necessità di trattare le acque reflue o i solventi e produce zero emissioni di COV. A oggi, le linee di produzione di verniciatura a polvere hanno prodotto 150.000 biciclette e sono in programma ulteriori espansioni.
Giant ha anche introdotto nuovi modelli caratterizzati da un'estetica "carbon look" (come la Trance X Advanced E+ 2 nella foto sotto), ossia col carbonio lasciato "a vista"; in questo modo le bici richiedono meno di quattro strati di rivestimento. Giant inoltre, entro il 2030, si è posta l'obiettivo di utilizzare vernice a base d'acqua e a polvere sull'88% delle biciclette realizzate.

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La Giant Trance X Advanced E+ 2

2. Imballaggi "ecologici"

Il ruolo dei trasporti nella riduzione dei rifiuti passa spesso inosservato, ma non per Giant.
Per questo la casa taiwanese ha rinnovato gli imballaggi (a partire da quelli usati per le biciclette elettriche), per aumentare il carico dei container, una mossa che riduce l'impatto sull'ambiente. Ad oggi, uno dei maggiori successi dell'azienda è stato quello di aumentare il carico di bici elettriche da 96 unità a 144 per container, con un incremento del 50%!

A trail to zero

Giant, inoltre, si sta impegnando a realizzare imballi per il trasporto 100% plastic-free entro il 2030.
Come? Riformando il modo in cui le biciclette vengono imballate e trasportate, sfruttando materiali innovativi e tecnologie avanzate. Per esempio, nel 2023 per ogni singolo imballaggio è stato ridotto l'utilizzo di pluriball da 64 a soli 24 pezzi e, nel 2025, si prevede di scendere a soli 13 pezzi, a dimostrazione dell'impegno per un imballaggio sostenibile.

Giant

L'utilizzo poi di nastro adesivo rinnovabile e repellente, al posto di quello in materiale plastico,  garantisce che le scatole di carta possano essere facilmente riciclate senza dover rimuovere il nastro.

3. Porta borraccia riciclati

La campagna "A trail to zero" passa anche per la riduzione dell'inquinamento degli oceani, che è uno dei problemi cruciali di questi ultimi anni, con oltre 640.000  tonnellate di plastica e reti da pesca abbandonate sui fondali marini, l'equivalente di 426 mila auto o di 64 milioni di biciclette.
Giant si occupa di riciclare una piccola parte di questi rifiuti "intrappolati" nelle reti messe in acqua dalle navi dei pescatori. I rifiuti, una volta prelevati, vengono trasportati presso appositi impianti di riciclaggio e trasformati in pellet di materiale plastico, coi quali vengono confezionati i porta borraccia Airway Sport (nella foto in basso).

A trail to zero

Ogni nuovo porta borraccia, realizzato utilizzando materiali riciclati al 100%, ha una carbon footprint inferiore del 54% rispetto a un analogo prodotto realizzato senza usare materiali riciclati.
Per saperne di più, potete dare un'occhiata qui.

L'importanza di ridurre l'impronta di carbonio
Il carbon footprint, o l'impronta di carbonio, è un indicatore ambientale che misura la quantità di emissioni di gas serra generata per la creazione di un prodotto, la cui riduzione determina un miglioramento dell’efficienza energetica, delle risorse e un notevole risparmio economico. Considerando i milioni di portaborracce in plastica che vengono utilizzati dai ciclisti in tutto il mondo ogni anno, si tratta di una piccola azione che può avere un impatto notevole sull'ecosistema degli oceani.

4. Ridurre l'effetto serra

Comprendere l'impronta di carbonio delle biciclette, cioè la quantità di emissioni di gas "a effetto serra" generati per la creazione del singolo prodotto, è fondamentale per capire il loro reale impatto ambientale e individuare le aree in cui è possibile ridurre le emissioni.
Sebbene le biciclette siano spesso pubblicizzate come alternative ecologiche, la realizzazione di un inventario delle emissioni di carbonio permette di analizzare le emissioni lungo tutto il loro ciclo di vita, dall'acquisto dei materiali allo smaltimento, evidenziando le opportunità di riduzione.

Giant

La mountain bike Giant Stance 29 1 (foto sopra) rappresenta la prima bicicletta del settore con un inventario completo dell'impronta di carbonio.
Questo procedimento fornisce una solida base per valutare l'impronta di carbonio per la produzione dei modelli di bicicletta futuri.
Dopo aver valutato 1.529 attività in tutte le fasi, tra cui oltre 250 attività di cinque dei principali fornitori di materie prime, l'impronta di carbonio di Stance 29 1 ammonta a 275,24 kg CO2e. La fase di acquisizione dei materiali ha rappresentato circa l'85,1%, mentre la produzione ha contribuito per l'11,9% e il restante 3% è stato distribuito nelle fasi successive.

A trail to zero

L'analisi effettuata da Giant ha identificato la fase di acquisizione dei materiali (materiali legati alle leghe di alluminio che emettono di più) e la fase di produzione (utilizzo di elettricità e gas naturale) come quelle più significative dove potere apportare dei miglioramenti  sul contenimento dei consumi energetici e delle emissioni.
Gli obiettivi dell'azienda includono pertanto la riduzione delle emissioni di CO2 di 40 kg per bicicletta entro il 2030.

5. Nuova "vita" per l'usato

Infine, in un'epoca in cui la coscienza ambientale è fondamentale, Giant riconosce l'importanza di andare oltre la semplice produzione di biciclette.
Realizzare "A trail to zero" significa anche investire in biciclette di seconda mano: riutilizzare i materiali esistenti non è solo una mossa strategica per ridurre la produzione di anidride carbonica e preservare le risorse, una bici "abbandonata" o da smaltire diventa un problema per il degrado urbano e lo smaltimento dei rifiuti.

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Giant pertanto punta su un'economia circolare, che prolunghi il più possibile la vita delle sue biciclette con noleggi e vendite di seconda mano.
Giant garantisce la certificazione al 100% delle sue biciclette usate, offrendo ai clienti la possibilità di acquistare l'usato con fiducia. Il cliente, una volta portata la bici usata in un punto vendita autorizzato, riceverà una valutazione immediata e potrà permutarla con una bici nuova.
Si tratta di un'iniziativa globale che, al momento, sta  partendo nel mercato taiwanese ed è finalizzata a prolungare il ciclo di vita di un prodotto, limitando le problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti e all'inquinamento ambientale.

Giant

Gli obiettivi futuri di "A trail to zero"

Gli obiettivi dell'azienda nel breve/medio termine, nell'ambito del progetto "A trail to zero" includono, pertanto, la riduzione delle emissioni inquinanti per la produzione di ogni singola bici e il raggiungimento del 100% di imballaggi senza plastica entro il 2030, utilizzando materiali riciclati e riciclabili, prodotti a basse emissioni di carbonio, materiali non tossici, prodotti ad alta efficienza energetica.
Il trail per un futuro più verde è tracciato... e questo è solo l'inizio!

Per maggiori informazioni, potete vedere qui.

Qui trovate tutti i nostri articoli sul brand taiwanese.

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Sull'autore
Francesco Savona

Mi affascina il mondo delle e-bike, soprattutto quello legato alle bici da trail e da enduro, specialità nella quale ho corso per qualche anno, quando ancora l'elettrico non esisteva. Ma sono anche un amante dei lunghissimi giri alpini, per intenderci quelli epici, da bici in spalla... Ho anche un trascorso professionale ventennale nell'ambito editoriale delle moto

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