Gaia Tormena: un nome celebre tra chi segue la “giovane” specialità dell'XC Eliminator e meno conosciuto tra chi segue solo il cross country olimpico e le marathon.
Parliamo di una ventenne valdostana, che negli ultimi anni sta sbaragliando la concorrenza nelle gare XCE di tutto il mondo.
Nel suo palmares troviamo tre titoli mondiali, quattro europei e, come se non bastasse, è reduce da una stagione magica in cui ha vinto sia la Coppa del Mondo XCE, sia il Campionato Italiano Enduro.
Gaia Tormena è un'atleta tecnica, polivalente e con una forte predisposizione verso il mondo social, che nei prossimi anni potrebbe far parlare di sé anche al di fuori del “suo” mondo.
Abbiamo colto l'occasione del suo passaggio in sella a bici Merida (prima era Orbea) per farle qualche domanda sulla sua storia, sulla sua filosofia di vita e sul futuro.
Ci ha risposto da Calpe (Spagna), città in cui si trova per intensificare gli allenamenti in vista della stagione 2023...
- Raccontaci la tua storia in breve: anni, età, luogo di residenza, a che età e perché hai iniziato ad andare in bici?
- Mi chiamo Gaia Tormena, ho 20 anni, vivo ad Aosta e mi sono avvicinata alla bicicletta fin da piccolissima (avrò avuto 3 o 4 anni) senza un motivo preciso. Come ad ogni bambino/a mi è stata comprata dai genitori e io semplicemente mi divertivo ad andarci.
- Quando e perché è avvenuta la scelta di specializzarti nell'Eliminator?
- La scelta è avvenuta nel 2019, anno in cui ho potuto finalmente iniziare a gareggiare regolarmente in questa disciplina in circuiti internazionali. Il desiderio c'era già prima, ma non essendoci tante gare per gli esordienti ed allievi ho dovuto aspettare il passaggio alla categoria junior. Il motivo è semplice: è un formato che mi piace tantissimo, che mi diverte, che si addice di più alle mie caratteristiche e che mi ha portato fin da subito i risultati migliori.
- Cosa ti dà questa specialità, che le altre non ti danno?
- L’Eliminator ti offre le stesse emozioni che può offrirti una gara XCO, ma te le fa vivere in maniera più intensa (perché concentrate in un tempo minore) e soprattutto ripetute più volte! Vivi ad ogni batteria l’adrenalina della partenza, la spettacolarità dei passaggi tecnici e dei contatti, il sollievo, la gioia o il dolore che può portarti il superamento della linea del traguardo.
- Sei una biker molto completa, capace di guidare alla grande sui percorsi Xc moderni (ti abbiamo visto agli Internazionali), inoltre hai vinto il campionato italiano enduro... Ti è venuto mai in mente di spostare il focus su altre specialità?
- Assolutamente sì, non tanto per il presente quanto per il mio futuro. Mi piace vedermi come un’atleta all’interno di un’evoluzione: adesso la disciplina che più mi si addice vista l’età è l’XCE, per i prossimi anni vorrei puntare ad arrivare ad alti livelli nell’XCC e chissà che nel futuro non riesca a tornare competitiva anche nell’XCO o in generale in discipline in cui occorre più resistenza. In tutto ciò vorrei migliorarmi nell’enduro, una disciplina per me fondamentale all’interno della stagione, soprattutto mentalmente.
- Hai ricevuto delle offerte da qualche team Xc o enduro?
- Negli ultimi anni si sono presentate diverse squadre del panorama fuoristrada, ma nessuna ha mai messo in conto il grande impegno, in termini economici e di tempo, che c’è dietro all’Eliminator. E soprattutto, nessuno immagina che la mia piccola squadra valdostana (GS Lupi, ndr) sia così organizzata, pur avendo una sola atleta che compete in questa disciplina. Altro aspetto importante è quello legato alla multidisciplinarietà: normalmente le squadre sono specializzate in una o due discipline e questo per me è limitante. Io sto trovando in questi anni la mia quiete nel caos, faccio tante discipline ma è quello che mi piace e mi fa star bene.
- La tecnica ce l'hai, l'esplosività anche: cosa ti mancherebbe, secondo te, per andare più forte nel cross country olimpico?
- Tanta resistenza. Le persone che mi seguono e mi hanno seguito in questi anni a livello di coaching hanno sempre detto che i numeri di base per andare bene nell’XCO li avrei, basterebbe cambiare la tipologia degli allenamenti e qualche altro dettaglio nella mia preparazione generale. Credono che io abbia un asso nella manica, ora devo solo aspettare il momento giusto per giocarlo.
- Hai fatto anche qualcosa su strada e in pista, hai usato la bici da crono: solo curiosità, oppure il richiamo della strada tenta anche te?
- Curiosità alla base di tutto, sono sempre stata curiosa di provare cose nuove. Certo, il mondo della strada attrae un po’ tutti. Lì ciò che vediamo nel fuoristrada è elevato e perfezionato al quadrato!
- Sui social abbiamo visto che utilizzi tutti i tipi di bici, in pratica. Se dovessi scegliere un solo mezzo da utilizzare a 360° quale sarebbe? (Xc, Trail, Enduro, e-Mtb, Gravel ecc).
- Bella domanda! Sarei indecisa tra una full da Xc e un'enduro. Se dovessi sceglierne solo una, però, vorrebbe dire che penserei al divertimento più che all'allenamento... Quindi direi un bell’endurino leggero.
- Passi da Orbea a Merida: come e quando è nato l'accordo?
- Il tutto è nato in autunno, dopo una chiacchiera tra Dario Acquaroli, Gianluca Bonanomi e Marco Belotti (che insieme al resto dell’A&J mi segue da quasi 2 anni sotto l’aspetto management). Loro tre si conoscono da tantissimi anni e insieme hanno messo su un progetto personalizzato per me, che mi ha stuzzicata e mi ha fatta sentire apprezzata ed importante.
- Quali bici di Merida utilizzerai in questa stagione? Ne hai già in garage qualcuna?
- Avrò a disposizione per le gare XCE la BIG.NINE, la NINETY-SIX per le gare XCO e XCC e la ONE-SIXTY da Enduro. A casa sto già usando la BIG.NINE e la ONE-SIXTY e devo dire che mi sorprendono ogni giorno di più per la loro efficienza!
- Gaia e il mondo dei motori: che rapporto c'è? Abbiamo visto sui social lo spot realizzato con Lamborghini, poi la Svartpilen che hai ricevuto da Husqvarna... Raccontaci.
- Eeehhh, quella è una passione che c’è sempre stata in casa da quando sono nata. Papà è venditore di automobili, a mamma sono sempre piaciute e quindi questa passione è stata trasmessa anche a me. Non sono molto tecnica in questo settore, devo essere sincera. Ma i motori, soprattutto quelli che vanno forte, producono in noi adrenalina, che come potete aver capito è il mio pane quotidiano 😬
- Sei molto attiva sui social, sei promoter per tante aziende e progetti. Quanto tempo dedichi a questo aspetto della tua figura? E quanto è importante per un atleta nel 2023?
- Partendo dall’importanza, purtroppo o per fortuna adesso l’aspetto mediatico è quasi fondamentale per la crescita di un atleta. Le squadre e le aziende gli danno sempre più peso. Io mi ritengo fortunata perché i rapporti con il pubblico mi hanno sempre affascinata e hanno anche in parte condizionato la scelta dei miei studi. Il tempo che ci dedico è molto variabile. Dipende tanto dal periodo dell’anno, dalle esperienze che vivo e dall’ispirazione. Diciamo che più cose condivido sui social, più vuol dire che sto vivendo delle belle esperienze e che ho delle giornate attive in quel momento. Se non faccio nulla di particolare non sono una di quelle persone che pur di pubblicare si “costruisce” la situazione, perché ci tengo al fatto che il mio profilo si basi su contenuti reali, attuali e spontanei.
- Obiettivi e sogni per la stagione che inizierà a breve?
- Obiettivi: rimanere competitiva ad alti livelli nell’Eliminator e migliorare nell’Enduro. Sogni: competere per una top 5 o un podio nello short-track Under 23!
Qui gli altri articoli che parlano di Gaia Tormena.
Qui gli articoli che parlano dell'XC Eliminator.
Per seguire da vicino Gaia Tormena visitate il suo profilo Instagram e la sua pagina Facebook.
Per altre informazioni sulle bici che utilizzerà nel 2023 visitate il sito Merida-Bikes.com
Condividi con
Tags
Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.