ESCLUSIVO - Fabien Barel, la caduta, la paura e la riabilitazione

Giuseppe Scordo
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ESCLUSIVO - Fabien Barel, la caduta, la paura e la riabilitazione

Giuseppe Scordo
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La stagione di Fabien Barel è finita prima di cominciare. A Nevados de Chillan, nella tappa inaugurale dell’Enduro World Series, una caduta lo ha messo kappaò, provocando la rottura dell’ottava vertebra, a poco più di un millimetro dal midollo spinale. Un problema serio, che lo ha costretto a un lungo periodo di immobilizzazione.

Qualche istante dopo la caduta, appena conclusa la Speciale.

Qualche istante dopo la caduta, appena conclusa la Speciale.

In queste ultime settimane, Fabien ha comunicato con i fan sulla sua pagina Facebook. Le sue condizioni stanno leggermente migliorando, ma la strada è ancora in salita. Noi lo abbiamo contattato per avere gli ultimi aggiornamenti.

- Fabien, come stai? Hai ancora dolore alla schiena?
- Sono da poco tornato a stare in piedi e insieme ai medici ci stiamo concentrando principalmente sulla stabilità della colonna, per far sì che le vertebre stiano andando verso la parte posteriore della spina dorsale, più vicine ai nervi. Servono ancora tre settimane di grande attenzione perché ogni movimento può essere pericoloso. Successivamente inizierò la riabilitazione. La prossima settimana decideremo se sarà necessario l’intervento per ridare la forma alle vertebre. In questo caso mi verrebbe iniettato del cemento per stabilizzare le ossa.

Il francese sta per lanciare un video nel quale racconterà la sua situazione. Nel frattempo ci ha concesso questa intervista in esclusiva.

Il francese sta per lanciare un video nel quale racconterà la sua situazione. Nel frattempo ci ha concesso questa intervista in esclusiva. Foto di Markus Greber.

- Ricordi la sequenza della caduta? Cosa è successo di preciso?
- Sono arrivato piuttosto veloce in una sezione ripida, sabbiosa e molto scavata. Procedevo a bunny-hop e quando ho lasciato il freno oltrepassando la buca ho girato lo sterzo e mi sono insaccato sulla sabbia, che mi ha sparato in aria. Ho avuto il tempo di sistemarmi per essere pronto a rotolare nell’atterraggio, ma in quando ho toccato terra la testa è rimasta bloccata dalla sabbia (e devo ringraziare il mio casco). Anche il corpo, invece di rotolare, si è piantato con tutta la forza concentrata sulla colonna vertebrale. Ho sentito dei crack, ma non sai mai se si tratta di costole o di qualcosa di peggio...

- Perché hai pensato di riprendere immediatamente la bici e di andare al traguardo?
- Non potevo muovermi, ma poi mi sono rialzato, pensando alla classifica e alla mia stagione, al fatto che non sarebbe stata la rottura di una costola a fermarmi e che non sarebbe stata una buona idea, comunque, abbandonare la gara. Così sono tornato sulla bici e ho tagliato il traguardo. Dopo essere stato controllato dallo staff medico della gara, sembrava tutto in regola e che non c’era niente di grave, anche perché mi ero rimesso in piedi. Così ho proseguito la giornata anche con il dolore addosso, finendo le altre 2 Speciali. Un dolore atroce e la mattina successiva ero completamente bloccato a letto. Ho capito che c'era qualcosa che non andava.

- Come ti sei sentito quando i medici ti hanno detto che hai corso il rischio di restare paralizzato?
- E’ stato un vero choc. Ho capito quanto ero stato fortunato e allo stesso tempo ho realizzato quanta energia e impegno metto nelle gare. Le amo, fino in fondo.

La panca sulla quale Barel deve trascorrere diverse ore al giorno: in questo modo il peso del corpo non grava sulla colonna vertebrale.

La panca sulla quale Barel deve trascorrere diverse ore al giorno: in questo modo il peso del corpo non grava sulla colonna vertebrale.

- Dopo la caduta e la corsa in ospedale, hai mai pensato che sarebbe stato meglio ritirarsi dalle competizioni?
- Per niente. Si corre, ci si allena, si pedala, si va in moto, si scia. Viviamo delle vite intense e i rischi ne sono parte. E ci sono tante persone che incappano in incidenti davvero stupidi. Non possiamo controllare la nostra vita, ma dobbiamo viverla con fiducia.

- Quando ricomincerai ad allenarti? E quando ti vedremo tornare alle gare di enduro?
- La riabilitazione sarà la mia grande sfida. E per il momento non ci sono previsioni sul mio ritorno alle gare.

- Pensi che questo infortunio lascerà il segno quando tornerai sui trail?
- Sì, ma è normale che accada. Siamo ogni giorno persone diverse per via delle nostre esperienze, che modificano il nostro modo di pensare. E gli infortuni fanno parte di queste esperienze. Da questo punto di vista, però, sono un tipo abbastanza forte.

Fabien Barel in azione sul prototipo della nuova Canyon Strive. A breve verrà svelata.

Fabien Barel in azione sul prototipo della nuova Canyon Strive. A breve verrà svelata. Foto di Markus Greber.

- Come procede lo sviluppo del prototipo enduro di Canyon?
- Molto bene. A breve ci saranno delle novità…

- Chi vincerà l’Enduro World Series?
- Con l’infortunio di Jerome Clementz, si aprono le porte per Jared Graves anche se entrambi sarebbe stati competitivi per la vittoria finale. E il giovane rider francese Florian Nicolai può essere la sorpresa.

Tenace, disponibile e forte. Fabien Barel sta passando uno dei momenti più difficili della sua carriera e della sua vita.
Il peggio, forse, è passato.
Ma la strada per il recupero completo ancora non si sa bene quanto sarà lunga.
A presto, campione.

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