Una Alta Via Stage Race davvero movimentata, quella che vi raccontiamo giorno dopo giorno. Il meteo sta condizionando fortemente lo svolgimento della gara e infatti la tappa di oggi è stata sospesa per sicurezza in seguito ad una tempesta nei pressi del Passo del Turchino.
I concorrenti sono stati trasportati a Varazze.
Una volta trovata una sistemazione e un computer, il nostro Riccardo Serrato non dimentica comunque di aggiornarci, con la solita carica di emozioni...
Provare a scrivere un resoconto della giornata di oggi sarebbe limitativo, quello che mi piacerebbe condividere con chi leggerà queste righe sono le emozioni e le sensazioni che questa giornata ci ha offerto.
Avrei voluto poterlo fare appena terminato la tappa, mi sarebbe piaciuto provare a descrivere quello che abbiamo provato oggi.
Ad un certo punto della gara, in un momento particolarmente impegnativo per le avverse condizioni meteo, Ugo mi ha chiesto:«Cosa scriverai stasera?»
Ci ho pensato un attimo e ho risposto: «Cuore e passione.»
Due parole che, per chi ha vissuto la giornata di oggi, equivalgono a mille discorsi.
Ma cosa è successo di così catastrofico?
La tappa è stata annullata in prossimità del Passo del Turchino, in un'ora sono caduti 203 mm di pioggia, con fulmini, grandine e temperatura in picchiata.
Gli organizzatori hanno optato per interrompere la tappa, dopo circa 37 km e quasi tre ore di gara, per motivi di sicurezza.
Quindi tappa annullata e tempi e classifiche invariati.
I concorrenti sono stati fatti scendere lungo l'asfalto, raggruppati nella piazza di un paese vicino, rifocillati e riscaldati all'interno di un bar trattoria. Si è provveduto poi all'appello di tutti i partecipanti.
Abbiamo visto concorrenti avvolti nei teli termici tremare e letteralmente battere i denti, pioggia e abbassamento repentino della temperatura sono stati devastanti.
Gli organizzatori hanno utilizzato un furgone ed un carrello portabici per accompagnare quelli più stanchi e provati fino a Varazze, punto arrivo della tappa.
Per gli altri, noi compresi, un lungo trasferimento in bici fino a Genova Borzoli, poi per strade secondarie evitiamo Genova Cornigliano ed arriviamo a Sestri Ponente, ci immettiamo sulla via Aurelia direzione Varazze per poi deviare sulla pista ciclabile che costeggia il mare e ci regala un'altra Liguria, quella più conosciuta, fatta di mare azzurro e piccole spiagge incastonate tra gli scogli.
Dopo 50 km transitiamo sotto lo striscione di arrivo, musica, entusiasmo, persone che ci accolgono calorosamente.
Il ristoro è particolarmente ricco e c'è gelato per tutti, in una piazzetta nel centro del paese, è bello vedere socializzare e sorridere persone che in comune hanno solo la passione per la bici.
Già, la passione: ritorniamo di nuovo alla passione, la molla che stamattina ha fatto sì che 100 persone siano partite sotto la pioggia battente per affrontare una tappa massacrante con la voglia di mettersi in gioco e fare bene.
Mi piace questo aspetto della Mtb.
E poi ci vuole cuore, come quando stamattina Ugo ed io, nel solito infinito portage, avevamo l'acqua sopra alle caviglie mentre risalivamo un tratto particolarmente impegnativo e difficile, mentre si scatenava la bufera - mai vista scendere tanta acqua, in così poco tempo!
Ci siamo guardati, consapevoli che saremmo arrivati in fondo in qualche modo, che avremmo finito la gara senza pensare a classifiche o distacchi, il premio sarebbe stato arrivare, e so per certo che ci saremmo riusciti.
Conosco bene Ugo e so che al traguardo ci sarebbero state poche parole.
Ma negli occhi l'entusiasmo e la felicità di due bambini di cinquant'anni.
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Redazione MtbCult
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