Cedric Gracia: sapete come faccio a girare in Ferrari? pt. 2

Francisco Comunas
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Cedric Gracia: sapete come faccio a girare in Ferrari? pt. 2

Francisco Comunas
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Cedric Gracia, dopo aver ricordato tutti i suoi infortuni, ci fa entrare nella vita privata. E c'è tanto da scoprire. Buona lettura…
GS

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- La gente vuol sapere molto della tua vita privata.
- Credo che le persone oggi non si identificano tanto con la competizione pura. Prima sapevano tutti i risultati dell’anno, ora vogliono vedere quello che fai tutti i giorni, vogliono vedere i video e che gli spieghi altre cose. La rete permette a loro di condividere delle cose con te e io sono contento di questo. Quando pubblico qualcosa sulle gare ottengo 2 mila like, quando pubblico quello che ho fatto con gli amici ne ottengo 5 mila.

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Cedric è sempre disponibile con fan e media.

- Credi che l’enduro fa parte di questa filosofia?
- L’enduro è la Mtb della vita. Ricordo che qui a La Massana, prima di costruire la telecabina, salivamo in bici per divertirci in discesa e questo è quello che fa la maggior parte della gente. La Mtb è andare in bici con gli amici, condividere un fine settimana. L’importante non è il risultato ma l’atmosfera.

Cedric Gracia sulla Ps2. 5º assoluto e con stile...

Eccolo all'Enduro World Series di Valloire, in Francia.

- Pensi che l’enduro debba cercare un compromesso per non perdere per strada gli amatori?
- Ho una soluzione: creare una categoria e-bike in modo che la gente non allenata possa salire con comodo e divertirsi. Le discese non devono essere nemmeno super tecniche. Nell’enduro la difficoltà non sta nella tecnica, ma nella velocità. Qui abbiamo la Ruta 66, che è molto facile, però se provi a farla a tutta, ti accorgi che è dura e difficile. E’ un circuito che accontenta professionisti e amatori.

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Ma Cedric non disdegna le Megavalanche.

- Molti ci hanno chiesto della tua Ferrari. Com’è possibile che un biker ne abbia una?
- ? Ci sono molte cose che la gente non sa. Io non mai ho bruciato i soldi, vengo da una famiglia normale che mi ha sempre insegnato a non fare sprechi. Tutti i soldi che ho fatto da quando avevo 16 anni, li ho investiti. Con il mio primo reddito mi sono comprato un piccolo appartamento che ho poi venduto e con il ricavato ne ho comprato un altro. Così ho fatto varie volte. La Ferrari era il sogno della mia vita, però non sono andato a chiedere prestiti alle banche, semplicemente ho venduto altro e ho sfruttato una buona opportunità.

- Abbiamo capito che hai comprato e venduto molte macchine...
- Il problema è che una Ferrari attira l’attenzione, però mi sono sempre occupato di auto. Quando correvo negli Usa, compravo auto che poi rivendevo in Europa. Era un modo per cambiare i dollari in euro senza rimetterci. Ho comprato più di 20 macchine che poi ho venduto. Macchine speciali come Dodge Challenger e Magnum.
Gli europei, quelli ricchi, non avevano questo tipo di auto. Si guadagnava di più che a correre in bici. Ma non potevo farlo a tempo pieno.

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- Come sei arrivato ad Andorra e perchè hai deciso di viverci?
- Semplice, la conoscevo dai tempi dello sci. Avevo molti amici qui e li venivo a trovare spesso. Quando sono tornato dagli Usa ho affittato una casa per due-tre mesi per vedere se mi trovavo bene. Alla fine ho firmato con Max di Commençal e iniziò il progetto del bike park a Vallnord.

- Dicono che sei stato uno dei “colpevoli” di questo bike park.
- Non smettevo di bussare alla porta del sindaco. Alla fine ho convinto Martì Rafel, il direttore della stazione sciistica, e Joan Mirò, direttore del marketing, che quelle montagne erano così belle che avevano bisogno di qualcosa di nuovo.
E sono rimasto.

- Com’è la giornata tipo di Cedric?
- Mi alzo alle otto, alle nove mi alleno per una o due ore, a seconda dei programmi del preparatore. Torno a casa e mi occupo delle mail (sono circa 80 al giorno) e del materiale, poi di Instagram e Facebook. E quindi torno ad allenarmi.
Ne faccio due al giorno e in inverno mi riposo sabato e domenica. In estate, riposo i lunedì e martedì dopo le gare.

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Cedric da ragazzino.

- Spesso provi i materiali, no?
- Sì, lavoro molto per Panaracer, che mi invia molti prodotti, o con Five Ten.

- Molti dicono che sei un amante di feste e baldoria.
- Sì, da sempre, anche se ora ne faccio di meno perchè mi fa male tutto ? Prima potevo andare alle feste, tornare a casa alle sei del mattino, svegliarmi alle nove, gareggiare e vincere. Adesso il livello è molto alto e io sono pieno di dolori. Relego le feste a un periodo preciso dell’anno, altrimenti mia moglie mi ammazza.

- Tua moglie ha cambiato le tue cattive abitudini?
- Lei è una delle cose più belle che mi siano capitate in tutta la vita. Prima avevo solo ragazze che si avvicinavano solo per i soldi e le macchine. Quando la gente sente l’odore dei soldi, amici e donne saltan fuori da tutte le parti.

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- Come fai a restare cosi vicino ai tifosi nel momento in cui devi concentrarti per la discesa durante le competizioni?
- Per me è un fatto normale. Sono uguale agli altri e se mi vengono a cercare per un autografo, io mi metto nei loro panni perchè anche a me piacerebbe essere corrisposto. E’ parte del mio lavoro e se sono di cattivo umore non è un problema loro. E’ chiaro, ci sono giorni più facili di altri, ma i tifosi vanno sempre rispettati.

- Credi che ci sono rider che non sono appassionati di Mtb?
- Sì, c’è chi pensa solo a vincere e se non ci riesce pensa che è meglio ritirarsi. E’ triste. Io non voglio vivere così.

Cedric Gracia continua a regalare prestazioni di tutto rispetto con uno stile unico. E' 8º a fine giornata.

"L'enduro? Occorre creare una categoria e-bike per non perdere gli amatori".

- Anni fa hai detto che ti sarebbe piaciuto essere un attore porno.
- Sì, si, quando avevo 26 o 27 anni ?

- Saresti bravo come in bici?
- Difficile. Negli Usa sono diventato amico di Shaun Palmer, che aveva un amico produttore di film porno che ci sponsorizzava e che ci invitò a vedere delle riprese. Pensavo che era molto più facile, invece ogni 30 secondi si fermavano, cambiavano scena e ricominciavano. Lì non c’era sesso, era un lavoro.

- Oltre a talento e soldi, per correre serve avere fortuna?
- La mia fortuna è stata andar via da Sunn e firmare per Cannondale. Iniziai a correre negli Usa e a guadagnare nel momento cruciale della Mtb. Ero un francese che parlava inglese, mi ero adattato al sistema americano e amavo le feste estreme. Quello fece breccia. E poi ho vinto la Rampage.

Cedric Gracia

Gracia ha vinto la Rampage 2003.

- E’ stato il tuo grande trionfo?
- E’ stato fondamentale a livello mediatico, perchè a quel tempo era dieci volte più importante di un mondiale.

- E l’hai vinta travestito da Capitan America, no?
- Sì, anche all’ospedale andai vestito in quel modo. Il giorno dopo la vittoria ebbi una caduta con commozione cerebrale. Quando mi svegliai il medico di gara mi chiese dove mi trovavo e io risposi alla Rampage. Poi mi chiese come mi chiamavo e risposi Capitan America. Mi mandarono dritto all’ospedale… ?

Qui la terza puntata dell'intervista.

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