FINALE LIGURE - Anton Cooper è uno di quei rider da tenere d'occhio perché potrebbe diventare un elemento di discontinuità molto serio al dominio dei giovani svizzeri e francesi.
Lo scorso anno correva nel team Trek World Racing e il 12 dicembre 2012 è passato nelle fila del Cannondale Factory Racing.
Il 2012 per lui è stato un anno di grande importanza: a Saalfelden ha vinto il titolo mondiale junior Xc e ha portato a casa anche tre vittorie in Coppa del mondo.
Marco Aurelio Fontana lo definisce un talento per come sa stare in sella alla bici e per tutto quello che ha fatto vedere fino adesso.
Lo abbiamo incontrato al Cannondale Team Camp che si è tenuto il mese scorso a Finale Ligure. Era la prima volta che Cooper veniva qui, ma si è subito trovato a suo agio: i sentieri finalesi sono molto simili a quelli che lui ha dalle sue parti, gli piace la pasta ("A chi è che non piace?" ha commentato) e anche le teenager italiane. A proposito non ha una fidanzata e questo lo fa sentire un vero spirito libero. A neanche 20 anni…
Della vittoria di Saalfelden rimangono solo le strisce iridate sulle maniche e sul colletto della maglia, visto che nel 2013 è passato nella categoria under 23. Un passaggio molto sereno, come lui stesso vi spiegherà.
- Quanti anni hai e da dove vieni?
- Ho 18 anni e vengo dalla Nuova Zelanda.
- Quando hai iniziato a pedalare?
- Oh, da quando ho due o tre anni e ho cominciato a correre praticamente subito.
- Che cosa hai provato mentre firmavi con Cannondale?
- Ero emozionato. Fare un passo così proprio quando stai per passare under 23, è proprio fico. Un marchio come questo durante la stagione sviluppa e testa un sacco di cose interessanti. E' proprio bello essere parte di tutto ciò.
- Correrai con la Flash?
- Sì, sarà la mia bici. Mi piacciono le hardtail e con la 29" mi trovo bene. Mi sembra anche più veloce della 26".
- Ti aspettavi di raggiungere un team grande come questo?
- Lo sognavo da tempo, ma non pensavo che sarebbe diventato realtà. E essere dove sono adesso è davvero fico.
Adesso sono un professionista, a tempo pieno.
- Quindi hai finito la scuola?
- Sì, lo scorso anno. E' stato un anno molto intenso, ho corso la Coppa del mondo, tranne qualche tappa, ho vinto il mondiale. Adesso penso solo a pedalare.
- Che cosa pensano i tuoi amici della vita che fai?
- Che è pazzesca. Non mi definiscono di certo un teenager "normale". Ho passato molto tempo con loro in passato e adesso non nascondo che mi mancano un po', ma sono troppo preso da questa nuova vita.
- Ti manca il tuo Paese?
- Amo la Nuova Zelanda. Mi mancano i miei, ma questa vita mi permette di non pensarci troppo e di andare avanti.
- Hai cambiato la tua preparazione invernale?
- Beh, dovrei dire estiva, visto che da me a gennaio non è proprio freddo… Comunque ho cercato di stare un po' rilassato e non concentrarmi su picchi di forma. La stagione inizia più tardi quest'anno e quindi l'allenamento rispetto al passato è un po' più indietro. Ma va bene così.
- Quindi il tuo obiettivo è quello di essere al livello più alto possibile durante la stagione?
- Sì, e soprattutto alle prove di Coppa del mondo.
- Punti a vincerla?
- Sì.
- Quanto spesso ti alleni con la bici da strada?
- Lo scorso anno parecchio. Avevo gli impegni con la scuola e siccome da giugno ad agosto da me le giornate sono fredde e molto corte e i sentieri super fangosi, l'ho usata molto per ottimizzare i tempi e raggiungere la forma che mi serviva.
Ma durante l'estate passo tutto il tempo sulla Mtb.
Diciamo che la bici da strada è uno strumento molto utile.
- Che cosa ammiri di più in Fontana e Fumic?
- La loro abilità nel divertirsi sempre in bici, anche durante una gara. Sembrano sempre rilassati, ma in gara vanno molto forte e si divertono comunque.
- Che cosa ti ha sorpreso di più quando sei arrivato in questo team?
- L'impostazione efficiente che c'è, su tutto. Il supporto, tutto sembra ben organizzato.
- Ti senti pressato dal team?
- No, c'è un'atmosfera molto rilassata e quando mi sento così rendo al meglio. Nessuna pressione.
- Enduro: ti senti attratto?
- Sì, è uno sport molto interessante, ma io sono un agonista dell'Xc e questa sarà la mia attività per gli anni a venire. E' qui che mi sento molto forte. Poi, chissà, quando sarò più grande e magari avrò smesso con l'Xc. Adesso è qualcosa di molto lontano.
- Hai previsto di passare molto tempo qui in Europa, immagino…
- Considerando che quando c'è la Coppa del mondo da me è inverno, sì, direi che starò molto in Europa.
La stagione 2013 è già iniziata per il neozelandese: a fine marzo ha portato a casa il titolo nazionale under 23 a Rotorua. Una vittoria facile? Forse, ma pur sempre una vittoria e il morale ne guadagna tanto.
Adesso aspettiamo che parta la Coppa.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.