Alta Via Stage Race, l'avventura è iniziata. Il racconto della 1ª tappa

Redazione MtbCult
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Alta Via Stage Race, l'avventura è iniziata. Il racconto della 1ª tappa

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Come abbiamo già annunciato, da oggi fino al 20 giugno abbiamo il piacere di presentare ogni sera il racconto di ciascuna delle tappe dell'Alta Via Stage Race.
E il bello è che ogni tappa sarà vista con gli occhi (e con le gambe!) di uno dei protagonisti, Riccardo Serrato, uno dei componenti del team di Mtbcult, che racconterà la sua gara e quella del suo compagno di avventura, Ugo Sirigu.
(VM)

È cominciata quest'avventura di cui abbiamo tanto parlato Ugo e io nei mesi invernali.
La notte non è stata carica di tensioni come ci era accaduto in passato per altre gare, siamo riusciti a dormire qualche ora.
La partenza è fissata per le 10, quindi c'è tutto il tempo per fare colazione e preparare le borse che dovranno essere trasportate all'arrivo della tappa successiva.

AVSR_2015_Bolano_06

Trasferimento fino a Bolano, saluto ai concorrenti da parte delle autorità e... via, si parte per le vie di questo borgo magico, tipicamente ligure.

Bello il calore della gente che ci regala emozioni da corridori veri.
Primo tratto di asfalto: il ritmo si fa subito alto, scambio qualche parola con Ugo «Sembra una partenza da Xc» dice lui, poi solo silenzio, caldo, cuore che sale, fatica, tanta.

AVSR_2015_Bolano_09

Teniamo la testa del gruppo dei primi, poi ci assestiamo e ci guardiamo intorno, non siamo messi male, come mi dice Ugo.
Ci sorpassa il team inglese, li lasciamo andare, controllandoli a vista.
Adesso solo sterrato, strade bianche da "menare", come si dice in gergo.

AVSR_2015_Bolano_10

Ci guardiamo intorno, quello che vediamo è davvero bello, è bella la Liguria, la nostra terra: gli alberi si diradano, ci sono prati e pascoli verdi, e giù, da qualche parte, il mare.
Scolliniamo nel punto più alto, a 1300 metri, dove è previsto un punto di controllo.
Firmiamo al check point e poi ci tuffiamo in una faggeta, ed è un susseguirsi di single track veloci su un terreno insidioso.

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Ci affianca un team italiano, affrontiamo un tratto di salita su terreno pietroso reso a volte impedalabile dalle alluvioni che hanno flagellato la Liguria nei mesi invernali.
Infine, l'ultima discesa veloce con picchiata su Sesta Godano.

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Concludiamo terzi, a tre minuti dal team inglese, che - per inciso - è formato dai vincitori dell'edizione 2014 dell'Iron Bike, tra le più dure gare in bicicletta al mondo.
E siamo a trenta secondi dall'altro team italiano!

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Stanchi ma felici.
Ora, doccia, massaggio e meritato riposo.
Solo dopo valuteremo come affrontare la tappa di domani: 75 km con 2700 metri di dislivello, tanto portage, meteo incerto.
Sicuramente partiremo con una corona anteriore da 30 denti per salvare la gamba. Oggi abbiamo usato una corona anteriore da 32 denti con pacco pignoni 10-42.
E la scelta di usare Mtb full suspended si è rivelata azzeccatissima!

A domani!

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