MORGAN HILL - Al mondo della Mtb, per ora, interessa poco dell’aerodinamica, ma dal momento che Specialized ha iniziato a lavorarci su le cose potrebbero cambiare.
Non molto lontano dalla sede centrale di Morgan Hill si trova uno stabile di grandi dimensioni e dall’aspetto piuttosto tetro e decisamente poco appariscente.
Sulla facciata campeggia un’enorme “S” e non ci sono altri richiami evidenti a Specialized.
Da fuori sembrerebbe un magazzino o comunque un edificio di poca importanza.
Sean Estes mi fa da guida e mi conferma che questa insolita estetica "stealth" è stata una loro precisa scelta per passare il più possibile inosservati soprattutto durante le fasi di costruzione della struttura…
Infatti, una volta entrati, le cose cambiano molto.
Appena varcata la soglia si resta un po’ sconcertati dall’assenza totale di mobilio, non ci sono rifiniture, ma solo spazi decisamente grandi.
Insomma, passare dall’architettura piacevole e curata della sede a quella spartana e cupa del Win Tunnel (e non wind tunnel…) disorienta un po’, ma solo per qualche istante.
Infatti, saliamo una scalinata, entriamo in una porta e tutto cambia.
Cameron Piper (foto sopra), uno degli ingegneri che si occupa di aerodinamica per Specialized, ci dà il benvenuto.
L’ambiente intorno è tutto bianco, quasi asettico, ma molto più raffinato.
Sullo sfondo intravedo le 6 turbine del Win Tunnel, mentre davanti c’è il quadro strumenti di Cameron.
Tutto qui?
Ovviamente no, perché il bello è all’interno del tunnel.
Sean mi fa indossare degli occhiali di protezione, entriamo e in un attimo mi ritrovo nell’occhio del ciclone.
«Cam, puoi attivare le turbine?» chiede Sean.
Wow, vediamo l’effetto che fa…
Il rombo in un attimo diventa quasi assordante e la spinta dell’aria è impressionante.
Sean riesce a buttarsi quasi a peso morto in avanti (foto sopra), mentre io non riesco a fidarmi troppo per via dello zaino fotografico sulle spalle e la macchina sotto braccio.
Pazzesco.
Sean mi parla, ma io ormai non sento più nulla.
Il rumore è assordante: sembra di andare in moto senza casco!
«Eravamo a 80 km all’ora!» mi dice appena le turbine smettono di soffiare.
Pazzesco.
A questo punto la curiosità di capire in che modo il Win Tunnel sia utile per il mondo della bici è davvero alta.
L’intuito mi porta a pensare che i benefici maggiori siano per le bici da strada… e la Mtb?
«Ci sono diverse cose sulle quali stiamo lavorando - dichiara Cameron con un malcelato orgoglio - Ti posso dire dal tipo di abbigliamento, al taglio dell’abbigliamento, al modo in cui mettere la tabella portanumero sul manubrio, la posizione del rider in discesa…
I benefici più evidenti, da quello che abbiamo visto, non si hanno per forza solo a velocità molto elevate, quindi su strada o su alcune piste da Dh.
Restando alla Mtb prova a immaginare a un piccolo vantaggio aerodinamico (che può essere un guadagno di mezzo secondo a km), moltiplicato per tanti km.
Immagina quindi le marathon, le 24 Ore o le corse a tappe.
Anche lì c’è un potenziale campo di applicazione dell’aerodinamica e del Win Tunnel».
Il concetto quindi è chiaro: l’aerodinamica potrebbe entrare in modo più deciso anche nel mondo della Mtb, dove per ora è quasi stata del tutto assente.
Si tornerà a vestire in Lycra nella Dh?
Dicono di no, ma qualcosa potrebbe cambiare.
Nel frattempo Specialized ha utilizzato il Win Tunnel per moltissime applicazioni e sul loro canale YouTube si trova una lista sconfinata di video (date un’occhiata) che riguardano esperimenti (alcuni al limite dello scherzo, altri molto più seri e interessanti) e anche i risultati ottenuti applicando in modo scientifico l’aerodinamica alla bici.
Questo è il filmato che mostra le varie fasi della creazione della galleria del vento:
questo invece riguarda la nuova Specialized Venge:
mentre qui si parla di differenze fra pantaloni in Lycra e baggy short:
oppure dei benefici aerodinamici a bassa velocità:
In sostanza, l’aerodinamica non funziona sempre come ci si aspetta (cioè vantaggi significativi solo ad alte velocità) e uno studio più approfondito ha messo in evidenza benefici anche laddove non ci si aspetta di trovarne (ovvero a velocità più contenute).
La visita al Win Tunnel è conclusa.
Con Sean e Cameron mi avvio verso l’uscita e mi appresto a tornare nella sede centrale.
Ci sono ancora un po’ di cose da vedere, ma mi giro ancora a una volta a guardare questo enorme “scatolone scuro” dal quale prima o poi uscirà qualcosa che riguarderà anche noi biker.
Guardo avanti e mi preparo per il factory tour.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.