Vlad Dascalu sospeso dall'UCI: la notizia ufficiale è arrivata poco fa, come un fulmine a ciel sereno.
Ma per quale motivo?
A quanto pare, il campione europeo Xc 2023 non avrebbe comunicato i suoi spostamenti in tre occasioni durante gli ultimi 12 mesi, facendo scattare così la sospensione.
Il corridore rumeno, quindi, non è risultato positivo a un test anti-doping, ma ha violato le regole del "whereabout", sistema per cui gli atleti professionisti devono indicare i luoghi di permanenza e reperibilità diversi dall'indirizzo di casa giorno per giorno.
La sospensione di Dascalu scatta oggi, 21 maggio 2024 ed è valida per 17 mesi, quindi fino ad ottobre 2025: un vero peccato, perché così facendo salterà anche le Olimpiadi di Parigi.
Qui sotto il comunicato dell'UCI sulla decisione.
DC
COMUNICATO UFFICIALE
L'Union Cycliste Internationale (UCI) informa che il Tribunale antidoping dell'UCI ha emesso una decisione contro il corridore rumeno Vlad Dascalu.
Il Tribunale ha ritenuto Vlad Dascalu colpevole di violazione delle norme antidoping (mancata localizzazione da parte di un corridore) per aver commesso tre mancanze di localizzazione in un periodo di 12 mesi. Il Tribunale ha imposto al corridore un periodo di sospensione di 17 mesi.
In conformità al Codice Mondiale Antidoping e alle Regole Antidoping dell'UCI, il periodo di sospensione decorre dal giorno della notifica della decisione, in questo caso il 21 maggio 2024, e rimarrà in vigore fino al 20 ottobre 2025.
Inoltre, in linea con le norme procedurali del Tribunale, la decisione sarà pubblicata sul sito dell'UCI. La decisione può essere impugnata dinanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) entro un mese.
L'UCI non commenterà ulteriormente la questione.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.