La gara di Rio 2016 di ieri ha emesso una sentenza davvero pesante per Julien Absalon: le speranze di un’altra medaglia olimpica sono finite.
Il francese aveva preparato questo evento in maniera puntigliosa (ricordate questa intervista?) come non mai e in Coppa del mondo era sempre stato lui l’unico in grado di contrastare Nino Schurter.
Qualche volta anche battendolo (a La Bresse).
Sul tracciato di Deodoro tutti ci aspettavamo di vedere la gara della “resa dei conti”: Schurter-Absalon, di nuovo uno contro l’altro, a duellare per il titolo più ambito.
Qualcosa però è andato storto e in maniera del tutto inattesa.
La partenza è stato un momento chiave della gara di cross country maschile.
La velocità è stata subito molto elevata, come era prevedibile, e tutti hanno cercato di restare davanti e di non perdere posizioni.
Soprattutto ieri, perché da dietro Peter Sagan avrebbe cercato di rimontare.
E così è stato.
In un attimo, in pochi minuti a guidare la gara olimpica c’era un manipolo di atleti fra i quali non era presente Julien Absalon.
Di fatto il francese, ieri, non c’è mai stato.
Di seguito quanto ha dichiarato a L’Equipe.
«Ho avuto una brutta partenza, poi nella mischia mi sono arrabbiato con dei corridori che mi hanno bloccato un po' in discesa. Dopo un inizio come quello, occorrono grandi gambe per tornare in testa e non le ho avute. Nel momento in cui bisognava spingere, non ho avuto i watt.
C’ho riprovato ancora nelle salite più ripide, ma ce n’erano poche.
Sul piatto, non ci sono riuscito. E' stato un giorno no. Non riesco a spiegarmi il perché».
Eppure l’avvicinamento alla gara olimpica era andato tutto alla perfezione. O quasi.
«Nei giorni precedenti, tutte le spie erano verdi, ho avuto sensazioni magnifiche. Credo di essere stato al top il venerdì, cioè quarantotto ore troppo presto. Forse ho scommesso un po’ troppo. Quando arrivo al 5% di grasso corporeo, come è accaduto, so che non dura molto.
E' un valore soglia un po’ pericoloso e una sorta di gioco d'azzardo.
Se funziona, va davvero bene.
In caso contrario, si blocca tutto.
E so anche che io sono molto fragile e non appena si cambia un po' la mia dieta ho problemi. In un altro continente, non è esattamente facile trovare le stesse cose che a casa, e a livello intestinale non era il massimo».
Resta una grande amarezza, perché quella di Rio è stata l’ultima Olimpiade per Absalon.
Nel 2020 avrà 40 anni, cioè decisamente troppi per l’Xc, e ieri ha chiuso ogni possibilità di mettersi un’altra medaglia d’oro sul collo.
Nella sua carriera ha partecipato a 4 gare olimpiche vincendone 2 e questo, comunque, è un risultato da campioni.
Vederlo soffrire in gara è stata davvero dura, perché, nonostante Absalon avesse indosso la maglia francese, è e rimane un grande campione, a prescindere da tutto.
La sua partecipazione (con vittoria) alla gara di Coppa di Mont Sainte Anne può aver influito sulla prestazione di ieri?
Chissà.
Infatti, tenete presente che i primi tre di Rio in Canada non hanno corso, ma considerate anche che la vittoria di Mont Sainte Anne potrebbe essere valsa a Julien Absalon la vittoria della Coppa del mondo 2016.
Che è comunque un risultato di spicco.
Che però non lo consola più di tanto dal triste epilogo di ieri.
Questi sono solo alcuni dei pensieri che, crediamo, passino ora nella testa di Absalon.
Più il turbinio di emozioni che ha dell’imponderabile.
Julien Absalon aveva annunciato, in modo più o meno ufficiale, che avrebbe corso un’altra stagione, in base anche all’esito dell’Olimpiade.
Adesso, però, tutto è di nuovo in discussione, tranne una cosa: le medaglie e i titoli che Julien Absalon ha vinto nel corso della sua carriera sono molto pesanti.
E nessuno glieli porterà mai via.
Coraggio, campione.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.