Pulizia dei sentieri: iniziamo col raccogliere i rifiuti

Silvia Marcozzi
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Di recente ci siamo interrogati su chi e come tiene aperti i sentieri su cui tutti noi amiamo divertirci e pedalare e su come possiamo intervenire quando ci troviamo di fronte alla necessità di un intervento.
Come dobbiamo procedere in tal caso?
Cosa è consentito fare?
Chi deve occuparsene?
Quali sono i vincoli e i limiti che vanno rispettati?
La questione della pulizia dei sentieri è di certo complessa, come abbiamo detto in questo articolo.

Nell’attesa di approfondire l’argomento con chi proprio di questo si occupa ogni giorno, vorremmo lanciare un invito a tutti i rider che hanno a cuore i propri sentieri. 

Quello che senza ombra di dubbio ognuno di noi può fare ogni volta che si trova a percorrere un sentiero, nuovo o conosciuto che sia, è molto semplicemente raccogliere i rifiuti. 

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Foto: Facebook / Rifiuti a pedali



L'impegno delle associazioni

Un gesto banale, per cui non servono attrezzature, salvo al massimo un sacchetto dove mettere l’immondizia, né permessi e che può fare la differenza sullo stato di pulizia dei sentieri.
Esistono numerose associazioni che negli ultimi anni si sono spese per promuovere l’impegno a raccogliere i rifiuti sui sentieri e sui percorsi per bici. 

La più nota è sicuramente Trash Free Trails, partner di importanti eventi del mondo Mtb sostenuto da brand di primo piano come Trek, Bosch eBike Systems, Orbea, Komoot e Red Bull.
Trash Free Trails organizza numerose iniziative e gruppi locali per la pulizia dei sentieri e fornisce informazioni e supporto a chiunque voglia impegnarsi in prima persona in questa attività.
Inoltre compila ogni anno un report sullo stato dei sentieri per analizzare e comprendere il fenomeno della presenza di rifiuti nell'ambiente e i comportamenti di chi inquina in modo da intervenire sulla prevenzione e sull’educazione. 

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I sentieri senza manutenzione rischiano di diventare vere e proprie discariche, come questo dove a pochi metri dalla traccia ho trovato diversi sacchi di immondizia abbandonati

Se queste iniziative sono importantissime per sensibilizzare e diffondere le buone pratiche, è importante però capire che non serve aderire ad un’organizzazione o partecipare ad un evento programmato per dare il proprio contributo.
Raccogliere i rifiuti sui sentieri è la cosa più semplice del mondo. Ma al di là del plauso e del sostegno “morale”, quanti di noi lo fanno veramente? 

È quello che si chiede Mario Presi, chef, imprenditore, guida Mtb con alle spalle una brillante carriera nel campo BMX. Sei volte campione italiano, un quarto posto ai mondiali dell’89, quando il BMX era nel pieno della sua fortuna, due podi europei e di nuovo, a distanza di anni, campionato e titolo nazionale in Inghilterra, dove Mario (per i britannici SuperMario) ha vissuto per anni. 

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Mario Presi, ex campione del BMX e chef, oggi guida e istruttore per Trails Adventure

Da poco tornato in Italia dopo aver lavorato per anni come chef privato oggi Mario vive a Pietra Ligure, e con Trails Adventure porta ogni giorno rider da tutto il mondo sui sentieri.

Qualche anno fa, Presi ha dato vita ad un piccolo progetto per promuovere la pulizia dei sentieri, Rifiuti a pedali. Quando non impegnato con le guide Presi percorre spesso i sentieri munito di un semplice sacchetto per l’immondizia e raccoglie i rifiuti che trova sul suo percorso.
Questa pratica, che in inglese si definisce “plogging” e di solito si pratica a piedi, non richiede davvero nessuna abilità né formazione particolare. Non serve iscriversi a nessuna associazione, non sono richieste autorizzazioni né altre formalità.
Tutto quello che serve è un minimo di buona volontà.

La pulizia dei sentieri ci riguarda tutti

Eppure quello che Presi constata ogni giorno su alcuni dei sentieri più frequentati d’Europa è che chinarsi a raccogliere rifiuti altrui è qualcosa che in pochissimi fanno.

«I sentieri del Finalese sono perlopiù puliti, dato che sono oggetto di costante manutenzione. Eppure appena ci si allontana dalla traccia vera e propria ecco che compaiono i rifiuti, anche nel bosco.
Ne trovo ad esempio a pochi metri dall’inizio dei sentieri più frequentati, dove in alta stagione ogni giorno centinaia di rider si preparano a scendere.

Questo significa che quei rifiuti sono stati visti da tantissime persone prima che io li raccolga, come è evidente dal loro stato. Eppure a nessuno prima di me è venuto in mente di raccoglierli.
È qualcosa che fatico a capire. Diciamo che ci interessa lo stato dei nostri sentieri, che amiamo la natura, ma quanto di questo è vero solo a parole e quanto si traduce in azioni concrete?». 

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Foto: Facebook / Rifiuti a pedali

Il fatto che Presi sia attivo sui sentieri del Finalese ci fa comprendere che il problema non riguarda la mancanza di organizzazione e di manutenzione che è propria di tante zone sentieristiche.
La Finale Outdoor Region è diventata un esempio in tutto il mondo di buona gestione dei sentieri, con squadre di trail builders costantemente al lavoro, sentieri perfettamente manutenuti e un sistema - la For You card - studiato apposta per finanziare queste attività.

Eppure anche la più alacre manutenzione non può eliminare il problema della maleducazione di alcuni.
Se infatti la maggior parte di chi va sui trail non si sognerebbe mai di lasciare dei rifiuti in giro, purtroppo bastano pochi casi isolati per danneggiare un ambiente. 

Iniziamo da noi

La soluzione, però, è già disponibile, e siamo noi stessi. Non è la nostra immondizia, vero, ma è il nostro pianeta, per citare i ragazzi di un’altra associazione attiva nel campo, Plastic Free Ride.
E allora facciamolo questo gesto, portiamo con noi un sacchetto nello zaino e raccogliamo quello che possiamo dando così il nostro contributo alla pulizia dei sentieri.

Non dico di interrompere la discesa a bomba che avete sognato per tutta la settimana quando finalmente siete nel bosco a mollare i freni per cercare i rifiuti a bordo traccia.
Ma quando vi capita di fare una sosta, mentre state riparando un guasto, prima di iniziare una discesa o appena l'avete finita, nei tratti di trasferimento e in tutti i momenti in cui potete farlo, raccogliete i rifiuti sui sentieri. 

Basta davvero poco per restituire qualcosa a quello sport che ci dà così tanto.
E magari verrà voglia anche a noi di fare qualche spedizione mirata alla pulizia dei sentieri e non solo e ad organizzare qualche iniziativa per coinvolgere altre persone.
Intanto, iniziamo a raccogliere. 

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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