Si è disputata ieri, 24 settembre 2023, la gara pre olimpica di Parigi 2024.
Il test event olimpico si è disputato sulla collina di Elancourt, su un tracciato nuovo e disegnato appositamente per le prossime Olimpiadi.
Qui sotto la ricognizione di Victor Koretzky e Adrien Boichis:
A vincere la pre olimpica di Parigi 2024 è stato proprio Victor Koretzky, davanti ad Anton Cooper e Nino Schurter.
Anche tra le donne ha dominato la nazionale di casa, con Loana Lecomte che ha tagliato il traguardo in solitaria, battendo Laura Stigger e Pauline Ferrand-Prevot.
Qui sotto le classifiche maschili e femminili:
A prescindere dalle classifiche, che lasciano sempre il tempo che trovano nei test event come quello di ieri, la trasferta francese è servita a tutti i probabili olimpici per vedere da vicino il tracciato, girarci il più possibile in allenamento e capire quindi come interpretarlo.
Proprio per questo motivo, diversi nomi di spicco non compaiono nelle prime posizioni della classifica...
Tom Pidcock, ad esempio, si è presentato a Parigi dopo aver preso degli antibiotici in seguito ad una infezione al sottosella, che lo ha costretto anche a riposare più del dovuto. L'obiettivo principale, per lui, era provare il percorso ed ha già dichiarato che la gara olimpica sarà il principale obiettivo per il 2024.
Mathieu Van der Poel, invece, è arrivato in Francia dopo una stancante stagione su strada e con pochi allenamenti specifici per la Mtb nelle gambe. Infatti è partito forte, recuperando tante posizioni, poi ha accusato la condotta di gara diversa ed ha tirato i remi in barca. Anche per lui, comunque, l'obiettivo principale era mettere le ruote sul tracciato olimpico e non fare il risultato.
Tra le donne, tutti aspettavano Pauline Ferrand-Prevot, ma la campionessa del mondo non era brillantissima ed ha dovuto accontentarsi di un buon terzo posto: un ottimo punto di partenza per il suo progetto a cinque cerchi.
Alla pre olimpica di Parigi 2024 c'erano anche otto italiani, ovvero i cinque ragazzi e le tre ragazze che attualmente hanno le maggiori possibilità di essere convocate.
Luca Braidot è partito forte ed è rimasto nel gruppetto di testa per buona parte della gara, poi ha accusato il ritmo altissimo ed ha concluso al 16° posto, dietro ad un bravissimo Juri Zanotti, che è stato il primo degli italiani sul traguardo.
Abbiamo raggiunto Juri telefonicamente, per avere un suo feedback a caldo di questa prima esperienza olimpica e soprattutto sul tracciato.
«Durante il track walk, il percorso non ci era piaciuto molto - spiega Zanotti - si vedeva che la ghiaia era stata riportata da poco, era molto morbida e si sprofondava anche a piedi. Questo, infatti, ha reso le cose più complicate sulla prima salita, che è già lunga e dura di suo. Poi, col passare dei giri abbiamo iniziato ad apprezzarlo. In generale, lo standard è quello che vediamo ormai da qualche anno nelle gare olimpiche e mondiali, quindi un tracciato molto veloce, dove lo spettacolo si fa con i salti, i rock garden e gli altri ostacoli artificiali. C'è solo qualche breve tratto naturale nel bosco, ma non è quello che fa la differenza. Come dicevo, la prima salita è quella più lunga, mentre la seconda parte è più movimentata, con strappi brevi che si alternano a discese veloci. Alcuni salti andranno modificati, in fondo si dovrà compattare, ma i tracciatori ci stanno già lavorando e per le Olimpiadi dovrebbero essere a posto. Alla fine, il weekend è stato divertente e anche molto utile in vista della possibile convocazione».
Qui sotto alcune immagini del percorso:
Alla domanda sui risultati sotto le aspettative di Pidcock e VDP, Zanotti ha risposto così: «Arrivano entrambi da periodi particolari e non hanno pensato troppo al risultato, ma la loro classe è fuori discussione. Se metteranno nel mirino le Olimpiadi, sicuramente saranno lì davanti a darsi battaglia. Colgo l'occasione per ringraziare questi due fuoriclasse, perché grazie a loro l'interesse sul cross country sta crescendo, anche tra i non addetti ai lavori».
Per avere un feedback anche sul settore femminile, abbiamo parlato anche con Giada Specia, prima delle azzurre alla pre olimpica di Parigi 2024.
«Il percorso è tosto - spiega Giada - non ci sono salite lunghe, ma si parte in pianura e si rilancia spesso, è difficile recuperare. Ci sono alcuni salti e ostacoli artificiali, ma niente di esagerato, in generale è molto veloce. Secondo me saranno avvantaggiati gli atleti e le atlete più potenti o chi viene dal ciclocross. Per stare davanti servono i watt. La mia gara è andata bene, anche se l'evento è stato più un test, per gli organizzatori e per noi, quindi il risultato passa un po' in secondo piano».
Chiudiamo con una osservazione tecnica: sul percorso olimpico sarà meglio usare la front o la full?
Le scelte degli atleti durante la pre olimpica di Parigi 2024 sono state molto eterogenee...
Pidcock, ad esempio, ha girato in prova con entrambe e per correre ha scelto la hardtail, stesso discorso per la sua compagna di squadra Pauline Ferrand-Prevot, che con la front ha un rapporto speciale.
Anche Loana Lecomte ha vinto con la hardtail, mentre Victor Koretzky ha optato per la "via di mezzo", ovvero la Specialized Epic WC.
La maggior parte degli atleti ha preferito ancora la full, ma guardando la conformazione del tracciato e soprattutto la salita iniziale, viene da pensare che scegliere la front non sarebbe poi così assurdo...
Staremo a vedere come si muoveranno gli atleti (e le aziende) da qui in avanti.
Per altre informazioni sulle Olimpiadi di Parigi visitate il sito Paris2024.org
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.