La pista della Val di Sole è definitivamente entrata nella leggenda con il mondiale Dh che si è appena concluso.
Il tracciato disegnato da anni da Pier Paolo “Pippo” Marani ha richiesto un grande per tutti i concorrenti, soprattutto in campo elite.
E’ una pista selettiva come poche che riesce a premiare solo chi ha l’audacia (e anche un po’ di fortuna) di osare con la scelta delle linee.
Questo spiega in parte il numero elevato di cadute che si sono viste nella gara elite.
Brook Mac Donald, Loris Vergier, Fischbach e tanti altri sono stati messi fuori da una caduta.
Fino ad allora la gara è stata dominata dallo statunitense Charlie Harrison, poi dall’australiano Jack Moir quando mancavano circa 30 rider.
In gara anche Martin Maes, lo specialista belga dell’enduro, che non ha voluto mancare su una pista super tecnica come quella della Val di Sole.
Poi è Laurie Greenland, fenomeno della categoria Junior, a stravolgere i tempi di gara con un secondo intermedio di 7”500 inferiore rispetto a quello di Jack Moir.
E l’inglese infatti chiude con un tempo notevole, 3’35”411, che lo lascia ben sperare per la classifica finale.
La classifica, quando mancano meno di 20 rider, vede Greenland, Moir e quindi Kerr.
Greenland rimane al comando della gara per lungo tempo e la classifica cambia solo alle sue spalle.
Luca Shaw, poi Florent Payet si alternano nella terza posizione.
Mancano 10 rider.
Scende Josh Bryceland, ma al primo intertempo è già fuori dai giochi con oltre 4" di ritardo rispetto al connazionale.
Marcelo Gutierrez Villegas on course, ma il primo intertempo è impietoso anche per lui: +4"218.
Laurie Greenland comincia a crederci, ma sa anche che ora tocca ai protagonisti della Coppa del mondo.
Connor Fearon on course: cerca linee alternative, ma il primo intertempo è già compromettente (+ 5"610) e il 2º intertempo sarà anche peggio: +12"618.
Danny Hart intanto si riscalda.
Sa di avere tutti gli sguardi addosso.
Scende Remi Thirion: +2"517 al 1º intertempo, ma riesce a chiudere in 4ª posizione (provvisoria).
Greenland è in fermento.
Loic Bruni on course: nella prima parte del tracciato è velocissimo, ma forse anche troppo perché una foratura alla ruota posteriore lo mette fuori dai giochi.
A questo mancano Minnaar, Hart, Brosnan e Gwin e Greenland continua a incrociare le dita.
Greg Minnaar on course.
Il sudafricano ha già vinto in carriera 10 medaglie ai campionati del mondo.
E oggi? Forse non è il suo giorno: +2"638 al primo intertempo.
Ma il secondo intertempo è un po' migliore, +2"405, ma proprio qui Laurie Greenland aveva dato il meglio di sé.
E infatti Minnaar chiude in 5ª posizione provvisoria.
Adesso tocca a Danny Hart, il rider che Greenland teme di più.
Linee impossibili, mai viste e il primo intertempo è folle: -1"176.
Hart continua a stupire con velocità e fluidità mai viste fino ad ora.
Il secondo intertempo è ancora meglio: -2"590
E' il migliore Danny Hart del 2016: -2"927 al traguardo su Greenland.
Qui il replay della sua run:
Tocca a Troy Brosnan, ma sembra già fuori dai giochi al primo intertempo: 2"894.
L'ex campione del mondo junior Dh non riesce a replicare il ritmo di Danny Hart.
+5"819 al 2º intertempo e chiude in 4ª posizione provvisoria.
Tocca ad Aaron Gwin, ovvero al rider al quale manca ancora un titolo mondiale Dh.
Ma il primo intertempo lo vede già in ritardo, ma la cosa peggiore accade poco dopo: la gomma posteriore esplode e lo costringe a ritirarsi.
Nemmeno il 2016 è l'anno giusto per Aaron Gwin.
Danny Hart, quindi, esulta meritatamente: è lui il nuovo campione del mondo Dh elite, dopo la vittoria a Champery nel 2011 (se non la ricordate andate in fondo all'articolo)
La classifica quindi vede Hart, Greenland (medaglia di bronzo alla sua prima stagione fra gli elite) e Payet.
«Ho sentito molto la pressione questo weekend. Gli ultimi 5 anni (dopo Champery, ndr) sono stati difficilissimi. Mi chiedevo "come faccio a tornare competitivo?" e ce l'ho fatta.
Speravo di vincere e mi aspettavo di vincere».
Queste le parole di Danny Hart a fine gara, mentre di seguito le dichiarazioni di Loic Bruni:
In basso la classifica completa:
In campo femminile, invece, si è assistito a una gara il cui esito era dato per scontato da molti, ma questo non toglie in nessun modo il merito a Rachel Atherton che oggi in Val di Sole ha chiuso con il sigillo più importante la stagione 2016.
E’ lei la campionessa del mondo Dh elite confermando la vittoria dello scorso anno.
Questo il replay della sua run:
Alle sue spalle, a 3”114, si è classificata la francese Myriam Nicole che ha dimostrato di essere tornata a un ottimo livello di competitività.
Terzo posto per Tracey Hannah a 9”453.
Per quanto riguarda le italiane, Alia Marcellini è riuscita a concludere in 6ª posizione (a 28”887) e alle sue spalle, in 7ª posizione, c’è Veronika Widman (a 29”563).
16º posto per l’altra italiana in gara, Eleonora Farina.
Ecco la classifica completa (cliccate per ingrandire):
Qui i report di tutte le gare del mondiale Dh in Val di Sole
Ps: Danny Hart ha appena concluso una gara mondiale con lo stesso stile che aveva messo in campo al mondiale di Champery nel 2011.
Con numeri fuori dal comune fece una run che è entrata nella storia della Mtb.
Giudicate voi...
Condividi con
Tags
Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.