Tanta amarezza per Marco Aurelio Fontana, ma altrettanta soddisfazione per Luca Braidot che ieri sul tracciato olimpico di Deodoro ha fatto vedere che la sua maturazione atletica è giunta a compimento.
Ha concluso in 7ª posizione (riuscendo anche a sopravanzare Julien Absalon, seppure in evidente stato di difficoltà sin dalle prime battute), ma le emozioni che Braidot deve aver provato in gara non sono cosa da tutti i giorni.

Foto Armin M. Küstenbrück EGO-Promotion

Lo abbiamo visto tutti davanti con Nino Schurter guidare la gara, anche se per poco tempo, ma essere lì, nella gara olimpica, insieme al numero uno della Mtb mondiale è di per sé uno stimolo enorme per un giovane di 25 anni e allo stesso tempo una grande soddisfazione per i sacrifici svolti.
Ieri Luca Braidot ha capito qual è la direzione da prendere e soprattutto ha acquisito maggiore sicurezza nei propri mezzi.

Foto Armin M. Küstenbrück EGO-Promotion

Non c’è stata una medaglia, ma c’è la sicurezza che da oggi in poi Luca Braidot è nella rosa dei pretendenti per i titoli che contano.
Coppa del mondo, mondiale e anche le Olimpiadi di Tokyo 2020.
Poi durante la gara le cose hanno preso una piega differente, come spiega egli stesso in un post su Facebook:

E da domani si torna a lavorare.
Le emozioni e la soddisfazione di ieri valgono tantissimo e sono il bottino che Luca si porta a casa da Rio 2016.
Ora ci auguriamo che diventino le fondamenta solide sulle quali costruire le prossime stagioni.
Forza Luca Braidot!

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