Massacro e privilegio. L’Etna Marathon non è una gara come tutte le altre. Capitano giornate come quella di ieri, di caldo asfissiante e umidità altissima, ed ecco che una marathon già di per sé molto impegnativa si trasforma in una prova non comune di resistenza.
L’ottava edizione è stata una delle più calde della breve ma significativa storia di questa manifestazione. A Milo (720 metri sul livello del mare), sede di partenza e arrivo, c’erano più di 30 gradi. A Piano Provenzana, il punto più alto del percorso (1850 metri) ce n’erano 24.
Il sole ha picchiato forte fino al pomeriggio e per i 777 partecipanti, record assoluto di una gara che piace e continua a crescere, non è stato facile portarla a termine...
Quanta sabbia
La cenere vulcanica, di diverso spessore in base ai punti attraversati, è la responsabile del passo di gara. La pioggia di inizio settembre aveva finalmente compattato il fondo, rendendolo più scorrevole e meno duro.
Ma con il caldo degli ultimi giorni si è tornati alla polvere, alle insidie, alla bici che slitta e non va più avanti (tanti i tratti a spinta), alle gomme più a rischio di tagli, specie in quei tratti dove i lapilli caduti durante le ultime eruzioni sono più grossi.
Privilegiati
Accanto alla fatica e al sudore, c’è il privilegio. Non si può non restare incantati dallo scenario unico che avvolge questa gara e sentirsi un po’ fortunati di pedalare in mezzo a tanta meraviglia. Ogni volta che si esce dai boschi, quel tappeto sconfinato e multiforme di lava spenta, la cosiddetta sciara, toglie il fiato.
Le colate vecchie e quelle più recenti danno al grigio e al nero tonalità più scure o più chiare. Un silenzio surreale avvolge i biker, osservati nella loro sfida dal gigantesco vulcano. La sensazione è di essere allo stesso tempo attori e spettatori di una natura che merita il massimo rispetto.
Senza contare poi che sullo sfondo, neanche troppo lontano, c'è il mare. Sta lì, a meno di un'ora di auto. Basti pensare che Kurt Ploner, l’organizzatore della Dolomiti Superbike, ospite nel weekend degli organizzatori del Mongibello Mtb Team, dopo la partenza ne ha approfittato per scendere giù, fare un bagno rinfrescante per poi risalire e seguire le fasi finali dell'Etna Marathon.
La gara
All’ombra dell’Etna hanno vinto i due favoriti della vigilia: Franz Hofer e Lorenza Menapace.
L’altoatesino ha tagliato il traguardo dopo 3 ore, 49 minuti e 43 secondi, riscattando così la delusione dell’anno scorso, quando la rottura del pacco pignoni lo aveva escluso dalla lotta per la maglia tricolore.
Hofer è stato intelligente. Pur avendo la gamba migliore, è rimasto con il gruppo di testa il più a lungo possibile, sapendo che andar via da soli sarebbe stata dura in una giornata così afosa.
Il biker di Scott ha dunque attaccato nell’ultima salita, dopo il ristoro Ginestre, e accumulato il vantaggio sul siciliano Mirko Farnisi amministrandolo nell’ultimo, splendido single track che porta all’arrivo dopo 74 km e 2.560 metri di dislivello. Al terzo posto si è piazzato Giuseppe Cicciari.
In campo femminile, la veterana Lorenza Menapace non ha avuto rivali ed è riuscita a coronare il sogno di vincere ai piedi dell’Etna la gara che ama più di tutte.
I nove minuti di vantaggio messi tra sé e le avversarie hanno consentito alla trentina di gestire le poche forze rimaste nell’ultima sezione del percorso. Dietro di lei, la britannica trapiantata a Catania, Elizabeth Simpson, e la siciliana Claudia Andolina.
Classifica marathon uomini
1) Franz Hofer (Scott Racing Team)
2) Mirko Farnisi (Team Lombardo Bike)
3) Giuseppe Cicciari (Bike Team Nicolosi)
4) Pasquale Sirica (Cicolò Bike Team)
5) Giovanni Chiaiese (Asd Bike&Sport)
6) Vincenzo Della Rocca (Cubulteria Bike)
7) Luigi Ferritto (Frw Oronero)
8) Vito Lombardo (Team Lombardo Bike)
9) Giuseppe Zagarella (Team Lombardo Bike)
10) Rosario Ferlito (Mongibello Mtb Team)
Classifica marathon donne
1) Lorenza Menapace (Titici Lgl Pro Team)
2) Elizabeth Simpson (Mongibello Mtb Team)
3) Claudia Andolina (Team Lombardo Bike)
4) Chiara Sciuto (Asd Villa S. Antonio)
5) Lucia Minervino (Asd Superteam)
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