Nel weekend appena trascorso le maestose montagne della Valle d'Aosta sono state teatro del terzo round del circuito nazionale Superenduro: La Thuile ha ospitato una gara epica, valida anche come Enduro World Series Qualifier.
Come spettatore d'eccezione c'era Franz Savona (che già tante altre volte ci ha raccontato le gare del Superenduro, e non solo, da dentro) e quello che segue è il suo report de La Thuile Superenduro.
VM
Per la terza tappa del circuito SuperEnduro, l’appuntamento si sposta in quota, a La Thuile, famosa località sulle Alpi valdostane, alle pendici del Monte Bianco. L’appuntamento è di quelli imperdibili, è la “gara” della stagione, quella che non si può perdere per nessun motivo; e non solo per l’organizzazione da EWS o per il contesto ambientale nel quale si svolge, ma soprattutto per la bellezza dei trail che qui sono lunghi e impegnativi, in un alternarsi tra flow e passaggi tecnici, tra strappi pedalati e tratti pendenti, sempre e comunque ricchi di ostacoli naturali.
Per me è la terza “presenza” all’appuntamento valdostano.
Dopo l’EWS del 2014 e la Coppa Italia del 2015, quest’anno sono di nuovo qui, ma purtroppo solo in veste di spettatore e non di partecipante! Dopo il brutto infortunio rimediato all’italiano di Tavernerio (caviglia sinistra rotta), sono ancora convalescente, ma presente per raccontarvi questa splendida avventura.
I numeri della gara sono di quelli che fanno “paura”: sold out di iscrizioni con quasi 500 partecipanti, una importante presenza internazionale con atleti di alto livello e ben 14 nazioni iscritte (atleti persino dalla lontanissima Nuova Zelanda e dalla Svezia).
Quattro le speciali, per un totale di quasi 3.000 metri di dislivello negativo e più di 17 km cronometrati e altrettanti trasferimenti, di cui tre con impianti e uno pedalato.
Ma non fatevi trarre in inganno: nonostante la quasi totale assenza di risalite pedalate, la gara è fisicamente devastante.
La quota e le speciali lunghissime, alternate a numerosi pezzi da rilanciare, spaccano braccia e gambe e, se non si è allenati sulla resistenza, è difficile portare a termine una gara come questa… me lo ricordo molto bene!
Qui è importante scegliere la gomma adatta, sia per il grip (le discese ripidissime non perdonano…) quanto per la robustezza della carcassa: i sassi aguzzi delle morene alpine che si affrontano nella parte alta del percorso, non perdonano. E in effetti, durante la gara, c’è stata una strage di pneumatici…
Per chi può permettersi di “giocare” con le sospensioni, qui un ammo a molla può fare la differenza, sia come resa nelle discese interminabili, sia per mettere una “pezza” a eventuali errori di valutazione causati dalla stanchezza.
E veniamo alle Speciali, il piatto forte di questa La Thuile SuperEnduro alpina.
Si parte con “Cambogia”, a 2.202 metri di quota, la più lunga della giornata, la più “nazy” a detta di tutti, con ben 770 metri di dislivello negativo da affrontare “a tutta”. È il classico trail alpino che si snoda in mezzo alle praterie d’alta quota, che alterna brevi tratti flow a tratti più scassati, per poi “picchiare” verso valle percorrendo una splendida pineta molto, molto tecnica. Tempi di percorrenza attorno ai quindici minuti per le persone “normali”.
La PS 2 “La Fresa” è una vecchia conoscenza: è la più corta della gara, ma nella sezione centrale ci sono una serie di muri verticali in terra smossa che si alternano tra curve a gomito e radici da “aggredire” non senza qualche difficoltà. Se si sbaglia non perdona; io me lo ricordo molto bene, visto che due anni fa centrai in pieno la rete di protezione, finendo a terra come un pollo!
Se esitate, meglio scendere a piedi e poi dritti al CO a rifocillarvi.
Partenza in quota anche per la PS3 “La Serva”, con le fotocellule collocate a ben 2.278 metri di altezza e uno sviluppo di 729 metri di dislivello. La parte iniziale è su classico terreno morenico d’alta quota con gradoni da “aggredire” con decisione, poi diventa più flow; è forse la più “facile” della giornata, parola che poco si addice a questi fantastici trail alpini. Anche qui è importante sapere gestire le energie, visto che i tempi di percorrenza superano abbondantemente i 13 minuti.
Infine “HD”, l’ultima speciale, con ben 700 metri di dislivello negativo da affrontare quando ormai le forze sono ridotte al lumicino e dopo un trasferimento pedalato importante che copre circa 600 m di quota! Una speciale tecnica, da non sottovalutare, di quelle che non vi darà un attimo di tregua, con una ripida sezione finale nel bosco e con lo “storico” (ormai è proprio il caso di dirlo) micidiale strappo su strada poderale proprio poco prima dell’arrivo, dove anche i pro arriveranno esausti sul pratone finale.
E veniamo a noi.
La gara è solo la domenica, ma già al sabato nel paddock si respira la solita aria di festa che contraddistingue ogni prova del circuito SuperEnduro; e poi è il giorno delle prove ufficiali, delle verifiche tessere, del briefing piloti, insomma una giornata da vivere a pieno.
Sicuramente nel panorama nazionale questa è la gara di Enduro per eccellenza, quella che più di ogni altra si avvicina per difficoltà dei percorsi e lunghezza degli stessi a quelle organizzate dai cugini d’Oltralpe e alle prove delle EWS!
La battaglia per la vittoria si gioca tra Nicola Casadei, Vittorio Gambirasio, Nicolas Lau e Marco Milivinti.
Nelle donne dominio di Tracy Moseley ma la nostra portabandiera Laura Rossin si difende benissimo.
Alla fine, il podio maschile è così composto: primo Nicola Casadei, secondo Vittorio Gambirasio e terzo Nicolas Lau.
Tra le donne, Tracey Moseley è imbattibile ma Laura Rossin è seconda riuscendo a battere Carolin Gehrig, terza.
Ecco le classifiche:
Per vedere e scaricare le classifiche delle altre categorie, potete collegarvi al sito www.superenduromtb.com.
Dopo La Thuile la lotta per il Superenduro 2017 è ancora tutta da giocare.
La gara che era in programma per il 10 settembre a Varano de Melegari è saltata, visto che è stato cancellato il Bike Summer Festival, evento al quale era legata la tappa.
Ma non temete, ci si sposta di pochi chilometri, precisamente a Calestano, vicino Parma.
Quindi buone ferie e appuntamento, sempre il 10 di settembre, per la penultima tappa del Superenduro, sullo splendido Appennino parmense.
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Redazione MtbCult
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