Gerhard Kerschbaumer in Specialized, insieme a Jordan Sarrou, Sina Frei e Laura Stigger.
La notizia era nell'aria da tempo, ma solo oggi è arrivata l'ufficialità e con essa anche le immagini degli atleti del team Specialized Factory Racing, che in questo momento stanno pedalando al caldo in Sudafrica.
La novità che ci tocca di più, ovviamente è quella dell'altoatesino Kerschbaumer, che lascia la Torpado per accasarsi nel “dream team” statunitense, cambiando bici ma anche stile di vita.
Come starà vivendo l'enorme cambiamento?
Come si sta allenando?
Cosa cambierà rispetto al passato?
Quali sono i suoi obiettivi per il 2021?
A queste, e altre domande, ci ha risposto lui stesso...
- Gerhard, quando e come hai avuto contatti con Specialized Factory Racing?
- E' nato tutto per caso: un anno fa, durante l'inverno mi ha contattato Florian Vogel, che ora fa parte dello staff Specialized, proponendomi di usare le scarpe Specialized. Non è stato possibile, perché avevo un contratto con DMT, ma al termine della chiamata Florian disse: «Chissà, forse il prossimo anno potrai usare anche una bici Specialized». Circa 3 mesi dopo mi ha richiamato, proponendomi di entrare nel team Specialized. Per me è un sogno che si avvera, lo desidero fin da quando ero baambino. In Torpado stavo benissimo, ma ho avuto la possibilità e l'ho sfruttata.
- Finora hai sempre sostenuto che gli “squadroni” non fanno per te e in passato hai dato il meglio di te nei piccoli team: cosa ti ha convinto a cambiare?
- Sono arrivato ad un punto in cui ho detto: cosa vuoi fare? Smettere o rischiare e provare a fare il salto di qualità? Poi ne ho parlato con mia moglie, lei stessa mi ha convinto a cambiare perché era arrivato il momento. Ho 29 anni, sono nel periodo in cui un atleta può dare il massimo e io voglio farlo.
- Cambierai qualcosa nella preparazione? Farai sempre di testa tua, o hai un coach?
- Ne ho parlato con Vogel, insieme possiamo fare belle cose, mi aiuterà lui nella preparazione. Ha tanta esperienza, andiamo d'accordo e poi mi conosce bene. Sia chiaro, non cambierò grandi cose, ma con piccole modifiche posso migliorare ancora ed essere più costante.
- Andrai sempre a sensazione, o utilizzerai anche il misuratore di potenza?
- Userò il misuratore, inoltre ho cambiato la posizione in sella, utilizzando il sistema Retul. Ora sto davvero bene, dopo due ore di allenamento si sente davvero la differenza...
- Hai iniziato presto a pedalare, rispetto agli altri anni: hai in mente di partire più forte?
- In realtà non ho smesso mai... Gli europei erano a meta ottobre, quindi ho deciso di tirare dritto, senza staccare del tutto. Andavo in bici tre volte a settimana, poche ore ma ho sempre pedalato. E con la neve sono uscito lo stesso... Sono molto motivato!
- Quando inizierai a correre?
- Volevamo fare la prima gara in Spagna, a fine febbraio, ma è stata cancellata, quindi non so. Bisogna vivere giorno per giorno in questo periodo...
- Prime sensazioni sulla Specialized S-Works Epic?
- Ottime davvero! Non avevo mai provato il sistema Brain e devo ammettere che avevo un po' di dubbi, credevo fosse meno reattivo e io non sopporto che la bici si si sieda troppo al posteriore... Sin dalla prima uscita, invece, mi sono trovato bene.
- E con il team, come ti trovi?
- Benissimo. Laura Stigger e Sina Frei parlano tedesco e io lo parlo bene, stesso discorso per il team manager Benno, che tra l'altro è originario di un paese vicino al mio. C'è un bel clima, a me non piace stare troppo via da casa, ma se sto bene lo faccio volentieri.
- Obiettivi per il 2021?
- Da quando sono arrivato secondo dietro e Nino, a Lenzerheide, il mio obiettivo principale è il titolo mondiale. L'anno scorso è stato un anno particolare per tutti, non sono mai stato al cento per cento, ma quest'anno farò di tutto per prendermi quella maglia.
Qui altre immagini sulla bici di Kerschbaumer:
Qui la bici di Jordan Sarrou:
La nuova Specialized Epic di Jordan Sarrou: ecco le prime immagini...
Per altre informazioni Specialized.com
Condividi con
Tags
Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.