Lo scorso anno in Val di Sole ci aveva stupito con una vittoria al mondiale che in tanti speravano e qualcuno si sarebbe attesa.
E lui, Nino Schurter, il veterano, il decano della Mtb ha stupito tutti.
Per la 33ª volta in Coppa del mondo.
Non è un corridore canonico.
Di quelli, cioè, che verso la fine di carriera accettano di mostrare prestazioni non più all’altezza del proprio nome.
«Eh, beh, ha fatto il suo tempo…»
Come a dire che all’età non si comanda e che certe prestazioni ormai non sono più possibili.
Nino non è uno di quelli che molla solo perché, nella sua testa, inizia a risuonare la parola “ex-pro’”, “fine carriera” o “meritato riposo”.
La verità è che Nino Schurter, oltre ad avere annunciato di prolungare la sua attività agonistica con il team Scott-Sram Mtb Racing fino al 2024, ha un motore formidabile.
Il che è utile, ma, ovviamente, non basta.
Di base c’è l’umiltà
Nino non ha mai dato l’impressione di essere altezzoso come può capitare ai grandi dello sport, dopo vittorie altisonanti e titoli prestigiosi.
Per come lo conosco, Nino Schurter è ancora in vetta perché sente il suo ruolo di leader e ne è riconoscente.
Lo dimostra continuando a vincere, ridimensionando spesso le velleità dei suoi avversari (più giovani). Restare con i piedi per terra senza cedere ad eccessi e sfarzo è il segno dell’umiltà del campione.
Una prova?
Avete visto cosa ha scritto ieri sul suo account Instagram dopo la vittoria?
Ha ringraziato Julien Absalon per essere stato, per lui, uno stimolo a diventare un atleta migliore.
Chapeau, Nino…
Il divertimento in bici
Trova un lavoro che ami e non lavorerai mai un giorno.
Questo detto non lo hanno coniato per Schurter, ma calza a pennello.
Il divertimento e la passione per ciò che fai sono i mordenti più forti nella vita.
Certo, Nino Schurter ha dalla sua un talento e un’esperienza che gli rendono facile ciò che mediamente è quasi impossibile.
Ma si chiamano campioni mica per caso…
La voglia di progredire
Quando ho visto il tracciato di Petropolis, critiche incluse, ho pensato che lo avessero creato pensando proprio ai numeri che Nino avrebbe fatto.
Un tracciato con molti passaggi artificiali è qualcosa che un po’ stride con il concetto più puro di Mtb, ma allo stesso tempo rock garden, drop, sponde e salti esaltano le capacità tecniche e la spettacolarità di chi è alla guida.
E Nino, a 36 anni, è ancora un riferimento per stile e audacia tecnica.
Migliorando ogni anno.
Essere un riferimento per la Mtb
Torno su un dettaglio che ho scritto poche righe sopra: sentire il ruolo di leader.
Nino Schurter sa di essere un riferimento che esula dall’ambito agonistico.
Lo vediamo coinvolto con Scott, Sram, RockShox, Maxxis, Garmin e altri marchi nello sviluppo dei prodotti.
Lo vediamo sui sentieri intorno a casa sua darci dentro con la bici da enduro o, se capita, con la e-Mtb. Lui è la Mtb ed è il principale ambasciatore di questo sport.
Sì, è un atleta di cross country, ma vedendo come guida e come vive la Mtb è diventato un idolo anche per chi non mastica di Xc.
Nino è la Mtb e per questo dobbiamo ringraziarlo di essere ancora il fenomeno che è.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.