COMUNICATO UFFICIALE
Ieri, domenica 30 giugno, tra Pinzolo e Madonna di Campiglio, si è corsa la sesta edizione della Dolomitica Brenta Bike, gara tra le più belle in assoluto dal punto di vista paesaggistico di tutto il Nord Italia e terza tappa valida per il Circuito Trentino MTB. Sebbene il trend veda presenze in calo in tutte le gare e la concomitanza con il Campionato Italiano Marathon in Abruzzo, Dolomitica Brenta Bike si prospetta un evento dal grande potenziale in un’interessante fase di crescita: 500 gli atleti al via.
Il campione Marco Melandri, con bandiera a scacchi, dà il via alla 9:30 precise in piazza San Giacomo a Pinzolo per gli atleti del percorso Marathon, 62 km e 2400mt di dislivello. Dopo dieci minuti si replica con i partenti del Ride e Race, il percorso “corto” 31 km e 1200mt di dislivello.
Immane è stato lo sforzo di questi ultimi mesi, appena il disgelo lo ha permesso, delle decine di volontari del progetto “Dolomitica Trail Care” e delle squadre di professionisti del Comune di Pinzolo, per ridare identità ai moltissimi sentieri stravolti dagli alberi caduti durante la tempesta Vaia.
Il risultato è un percorso perfettamente confortevole, segnalato puntualmente, corredato di tutto ciò che può garantire, in primis, la sicurezza degli atleti.
Si inizia con un tratto comune che, lasciato l’abitato di Pinzolo sale subito, chiedendo di interpretare la Salita Circinà. Quindi inoltro in Val Brenta attraverso una strada forestale che porta a Madonna di Campiglio, dove per i ragazzi del “corto” c’è il giro di boa.
Il loro ritorno quindi su single track fino a Sant’Antonio di Mavignola e quindi arrivo a Pinzolo.
Parlando di Marathon, da Campiglio agli atleti è richiesta una salita davvero impegnativa con il passaggio inedito al Lago Montagnoli fino a Malga Fevri. Questo uno dei tratti salienti dove si è decisa la gara.
Alto ruolo determinate l'hanno avuto le discese, altrettanto impegnative perché alquanto tecniche, sui segmenti Malga Vagliana - Mondifrà e il single track da Campiglio a Mavignola.
La cronaca. La storia inizia con la partenza del percorso Marathon. Sempre in testa il trio Felipe Rodrigo Garry Rojas (Del Inca), Andrea Righettini (GS Cicli Olympia) e Andrea Zamboni (Carina - Brao Caffè). Inseguiva Christian Pallaoro (OMAP Cicli Andreis).
La gara, particolarmente veloce, fin da subito con un ritmo molto sostenuto, sebbene la salita sia continua dalla partenza fino al Rifugio Graffer, si risolve proprio alla Top Peaks dove il cileno molla e Righettini scappa. Zamboni rimane in scia mentre Pallaoro riesce a confermare la sua quarta posizione.
Risultato: vince con il tempo straordinario di 03:02 Andrea Righettini, davanti ad Andrea Zamboni e Felipe Garry Rojas con rispettivamente, uno e due minuti di ritardo sul primo.
E’ stato Andrea Righettini (Olympia Factory Team) a fare la gara fin dall’inizio, interpretando alla perfezione il ruolo di Dolomitico Brenta Biker: scalatore viste le salite, con buona resistenza vista la lunghezza ed il dislivello, ma anche tecnico, visti i tratti in discesa con i vari single track tutti da interpretare con estrema sapienza. In poche parole, un atleta completo sotto tutti i punti di vista.
Il giovane ragazzo di Brentonico, non solo ha vinto sontuosamente la gara ma difende in modo straordinario la maglia di leader del Circuito Trentino MTB, mettendo una seria ipoteca sul risultato finale.
Per quanto riguarda la Marathon “rosa”, regina Claudia Peretti che domina sempre la gara. Nella salita verso il Graffer l’atleta della Vittoria Lepontia Racing ha fatto ulteriormente la differenza.
Damigelle d’onore al passaggio al Graffer, Elisabeth Steger (Team Bike Innovation Focus) e Lorena Zocca (SC Barbieri) che staccavano Simona Mazzucotelli (GS Massì Supermercati). Poi la gara si è risolta nella discesa dove la Peretti ha aumentato il suo vantaggio e dove una straordinaria Debora Piana (Metallurgica Veneta - GT Trevisan) che fino alla cima era ferma in quarta posizione a causa dei crampi, dà tutto in discesa recuperando due posizioni.
Podio quindi formato da Claudia Peretti con un tempo di 03:44, davanti a Debora Piana con un tempo di 03:49 e Elisabeth Steger che chiude al terzo posto in 03:51.
Altro capitolo, il percorso Race. Anche in questo caso a fare la differenza è stata la capacità degli atleti di gestire una salita particolarmente impegnativa e interpretare al meglio una discesa particolarmente tecnica. I migliori in questo compito sono stati fin dalle prime battute, Pietro Lunardi (Corratec MTB Racing Team) leader della corsa, davanti a Tobias Oberhammer(KSV for fun Cycling) e Elia Andriollo (GS Lagorai Bike). Trittico al comando che caratterizzerà tutta la gara e che si confermerà quindi sul podio. Vince Pietro Lunardi con un tempo di 01:29 davanti ai due Junior Tobias Oberhammer che taglia il traguardo in 1:30 e a Elia Andriollo in 1:32. Lunardi ha fatto una salita in apnea dando il meglio di sé fino a Campiglio. Sempre insieme ai giovani Oberhammer e Andriollo che ci ha pensato da solo a difendere la sua maglia di leader di Circuito Trentino MTB facendo una grande gara.
“Corto” in rosa deciso da Anna Lisa Erario (Isolpi Racing Team) in 02:10, davanti a Maria Federica Sgarzi (Team Benetti) in 02:29 e Elisa Chinaglia (Master Team) in 02:47.
Per quanto riguarda il Circuito Trentino MTB, dopo questa terza tappa Andrea Righettini (Olympia Factory Team) e Lorena Zocca (SC Barbieri) confermano la loro maglia di leader. Così come Elia Andriollo (GS Lagorai Bike) per gli Junior, Andrea Zamboni della Carina - Brao Caffè in categoria Master 2, Mauro Giovanetti (Acd Bik Bike) per la categoria Master 4, Michele Bazzanella della Todesco per la categoria Master 5. New entry per Manuel Verra (Fassa Bike) in categoria Master 1, Massimo Piva (SC Pergine) strappa la maglia a Luca Zampedri per la categoria Master 3 e Paolo Birello (GS Scavezzon) per la Master 6+.
Per quanto riguarda i team, la Todesco difende la leadership del Circuito, davanti alla Vertical Sport KTM e al team Giuliani Cicli Arco.
“HANNO DETTO”. LA PAROLA AI PROTAGONISTI
I vincitori del Classic.
Pietro Lunardi: «Percorso corto ma tutto in apnea, è stata davvero dura sotto il sole con ritmi elevati ma è la prima vittoria quest’anno e quindi sono soddisfatto. Il percorso segnato benissimo. Ho fatto i primi sei chilometri in apnea dove ho voluto puntare tutto perché sapevo che poi in discesa avrei dato il meglio di me.»
Tobias Oberhammer: «All’inizio ho trovato qualche difficoltà ma dopo il quarto chilometro ho preso il mio ritmo e sono scappato. Nella discesa, parecchio tecnica mi sono sentito benissimo.»
Elia Andriollo: «Ho cercato di dare tutto come sempre sono contento per questo percorso molto intenso da fare a tutta, ha onorato la gara e la maglia. La prima salita + stata molto intensa ho cercato di tenere l altro junior poi ho cercato di fare tutto per tenere fino alla fine.»
Anna Lisa Erario (Isolpi Racing Team): «E’ andata benissimo, mi sono divertita, il percorso lo avevo preparato con cura.»
Maria Federica Sgarzi (Team Benetti): «E’ andata davvero bene, ci contavo, questa gara mi è piaciuta tantissimo. Sono scattata dall’inizio e mi sono sentita benissimo anche in discesa. Fantastico percorso, bellissimo spettacolo.»
Elisa Chinaglia (Master Team): «Bellissima, prima volta, veramente, un panorama fantastico, qualcosa di eccezionale veramente. Il prossimo anno farò il lungo.»
I vincitori del Marathon.
Andrea Righettini: «Siamo stati sempre in tre. In cima alla salita più dura ho scollinato dietro il ragazzo cileno e Andrea Zamboni e in discesa ho mollato il più possibile cercando di guidare bene, quindi l’ho superato e poi sono andato al massimo fino all’arrivo. Non è stata per niente semplice soprattutto in salita verso la fine ero distrutto e con il morale a terra ma poi sono riuscito a tenere duro.»
Andrea Zamboni: «Bisogna fare i complimenti ad Andrea Righettini che in salita si è saputo gestire alla grande. In discesa l’ho visto per cinquanta metri, poi è sparito.»
Felipe Garry Rojas: «Prima di tutto complimenti per l’organizzazione, è una gara bellissima. Ho avuto qualche problema in discesa non proprio nelle mie corde. Onore a chi mi ha preceduto.»
Claudia Peretti: «In una discesa veloce, ho voluto cambiare traiettoria all’ultimo su una canarina e sono caduta, ma poi mi sono ripresa subito. Ho fatto subito la differenza sulla prima salita, poi ho cercato sempre di mantenere il vantaggio per tutta la gara, quando ho iniziato la ripresa ho consolidato la mia posizione.»
Debora Piana: «Non ci credevo. Avevo provato il percorso e ho visto che era stupendo. La mia squadra voleva che io andassi da una altra parte ma ho voluto essere qui. Ero un po’ preoccupata sulla salita perché avevo i crampi e me li sono portato fino al Graffer, poi in discesa ci ho provato.»
Elisabeth Steger: «I primi passaggi mi davano in prima posizione, ma poi in discesa non sono riuscita a tenere testa.»
Per le classifiche e altre informazioni della Dolomitica Brenta Bike 2019: www.dolomiticabike.net.
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Redazione MtbCult
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