Luca Scavazza
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Gentilissima redazione di MTB Cult, ho proprio bisogno di voi. Sto per fare l'acquisto, ma si sono presentati diversi problemi: vorrei una bicicletta da trail 29" in alluminio, full che (preferibilmente) non superi i 130 mm di escursione.
Subito ho adocchiato le Specialized Stumpjumper, ma essendo terminate il mio negoziante ha a disposizione solo il modello Elite, leggermente fuori budget. Allora ho guardato in casa Trek per la Fuel Ex 8 che sarebbe nel mio budget, ma la mia domanda è: vale la pena investire di più per avere l'Xtr dietro e soprattutto il Brain?
Risposta di Simone Lanciotti
Partiamo dalla differenza di prezzo fra le due bici per rendere partecipi anche gli altri lettori: la Specialized Stumpjumper Fsr Elite M5 costa al pubblico 3690€, mentre la Trek Fuel Ex 8 2873€.
Il confronto, quindi, è fra queste due bici che non differiscono solo per il prezzo.
La Specialized, oltre a un allestimento più curato (che include anche il reggisella telescopico), ha un travel posteriore di 130 mm, mentre la Trek ne ha 120 mm.
Le geometrie sono entrambe molto curate e moderne con angoli di sterzo di 69,5° per la Trek e 69° per la Specialized.
La tua domanda, nella fattispecie, si riferisce al Brain: è meglio averlo oppure no?
Oppure è sufficiente un dispositivo come il Drcv (che migliora l’assorbimento degli impatti di forte intensità) applicato sull’ammortizzatore della Trek?
In sostanza stiamo paragonando un sistema automatico di gestione della sospensione posteriore a uno tradizionale, cioè gestito manualmente dal biker.
A noi il Brain piace (come abbiamo scritto nel test della S-Works Stumpjumper Fsr 2013) perché ha raggiunto livelli di affidabilità ed efficacia davvero notevoli.
Ma non conosciamo le tue preferenze.
C’è infatti una fetta di utenti che preferisce gestire da sé il controllo delle sospensioni così come ci sono utenti che non prestano troppa attenzione a questo aspetto.
Il Brain si rivolge, a nostro avviso, non a chi non ha intenzione di curarsi delle sospensioni, ma a chi vuole dedicarsi di più nella guida demandando il controllo del damping a un dispositivo “intelligente” dopo, però, averlo impostato nel modo corretto.
Il Brain, insomma, è un automatismo che aiuta nella guida, ma non è indispensabile.
Il sistema sviluppato da Trek, il Drcv, è un’intuizione interessante che permette alla sospensione posteriore di essere tanto sensibile con le piccole asperità quanto pronta a gestire impatti violenti.
La sensazione che il Drcv dà a chi pedala è quella di avere un travel maggiore di quello che effettivamente si ha.
Per quanto riguarda il cambio, in casa Shimano l’Xtr, il Deore Xt fino al Deore hanno prestazioni quasi paragonabili. E lo stesso dicasi per la gamma Sram. Cambiano semmai i pesi e i prezzi.
La differenza, nel tuo caso, non la fa il cambio.
Ps: in questo video Sam Benedict di Specialized Usa spiega nel dettaglio il funzionamento del dispositivo Brain:
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.