Rise, backsweep e upsweep: come scegliere il manubrio?
Daniele Foresi
Rise, backsweep e upsweep: come scegliere il manubrio?
Daniele Foresi
Alessandro
via e-mail
Salve! Innanzitutto complimenti per il vostro sito, ho trovato tante spiegazioni utili e ben dettagliate che mi hanno chiarito molti dubbi!
Guardando un po' i manubri da downhill o da enduro esistono molti modelli con rise differenti.
La domanda che volevo porvi è questa: come scegliere il manubrio?
Ipotizzando che la larghezza dei manubri sia la medesima e anche la bici su cui viene montato sia la stessa, se io per esempio avessi un manubrio con rise da 30 senza sotto alcuno spessore oppure un manubrio con rise da 10 mm posizionato con alcuni spessori sotto di esso che mi alzano il manubrio di un valore pari alla differenza dei due rise (in questo caso 20 mm) le mani del biker dovrebbero essere alla stessa altezza o mi sbaglio?
Quale differenti sensazioni e vantaggi/svantaggi nella guida si percepiscono con questi due assetti (per esempio nei ripidi, sullo sconnesso veloce, ecc..)?
Vi ringrazio fin da ora!
Risposta di Daniele Foresi
La tua domanda è molto interessante e ci permette di affrontare la questione della scelta dei manubri in maniera più dettagliata.
Quali sono i valori da tenere in considerazione quando si sceglie questo componente?
E come capire qual è il più adatto al nostro stile di guida?
I valori numerici da tenere d'occhio, oltre a larghezza e rise, sono upsweep e backsweep. Ma andiamo per ordine.
La larghezza del manubrio
La larghezza varia a seconda del mezzo che guidiamo, una trail bike di solito viene montata con un manubrio da 720-750mm, una enduro con 750-780mm mentre una Dh con un 780-800mm.
A cosa serve un manubrio largo? La risposta è semplice: più il manubrio è largo e più riusciamo ad esercitare una leva migliore in curva, ad avere una stabilità maggiore sul veloce e controllo sull'anteriore nei sentieri più rocciosi.
Una trail bike deve cercare il compromesso tra queste caratteristiche, ed essendo di solito montata con un attacco manubrio da 60mm e oltre un manubrio troppo largo comporterebbe una posizione errata in sella.
Al contrario, una bici da Dh, che ha spesso l'attacco integrato alla piastra superiore della forcella, arriva ad avere manubri di 800mm e oltre, ossia la soluzione per ottenere il massimo controllo in discesa.
Come regola generale si può dire che più si accorcia l'attacco, più si può allargare il manubrio.
Il rise del manubrio
Il rise invece è la misura che indica quanto il piano di appoggio delle mani è rialzato rispetto l'attacco manubrio. Più il rise è alto, più la nostra posizione è seduta; più il rise è basso, più carichiamo l'anteriore.
Per rispondere alla domande del lettore, cosa succede quando alziamo l'attacco con degli spessori e abbassiamo il rise, o viceversa? In realtà, se sopperiamo al rise del manubrio con gli spessori sul cannotto della forcella, l'unico cambiamento avvertibile è quello estetico in quanto l'altezza da terra del manubrio resta invariata.
Che cosa sono gli angoli di upsweep e di backsweep?
In sostanza sono inclinazioni del manubrio che servono a renderlo più comodo e naturale da impugnare.
L'upsweep è l'inclinazione verso l'alto delle estremità del manubrio, di solito possono avere un valore compreso tra fra 0° e 9°. Il compito principale dell'upsweep è quello di aiutarci a tenere i gomiti aperti e a utilizzare al meglio l'escursione delle braccia. Il valore oggi ritenuto ottimale nonché il più diffuso è di 5° che risulta comodo sia quando si pedala (trail ed enduro) che quando si scende (enduro e Dh).
Il backsweep invece è l'angolo di arretramento delle estremità del manubrio. Quando impugnamo la manopola il nostro polso non è perpendicolare al nostro braccio, ma forma un angolo. Il backsweep serve proprio a naturalizzare la posizione del polso rendendo l'impugnatura comoda e precisa. Uno dei valori ritenuti standar è 7°, ma il range può andare da 0° a 9°
La combinazione tra upsweep e backsweep è il fattore principale che determina, più del rise, se l'altezza delle manopole da terra è giusta e la comodità di un manubrio. Quindi bisogna prestare molta attenzione a questi due numeri, che spesso passano in secondo piano rispetto al valore del rise.
Infine il diametro del manubrio
Da qualche stagione hanno fatto la loro comparsa i manubri con diametro centrale di 35mm in luogo della canonica misura da 31,8mm.
Questa soluzione consente molteplici vantaggi che concettualmente vengono impiegati da decenni anche nella costruzione dei telai.
Ovvero, per sommi capi, aumentare il diametro di un tubo e ridurne lo spessore non diminuisce la sua resistenza.
Questo concetto ha permesso di spingere la larghezza dei manubri verso valori molto alti (800mm, come detto), senza inficiare su robustezza e addirittura leggerezza.
Questo nuovo standard, a nostro avviso, merita di essere conosciuto più da vicino e per tale ragione abbiamo iniziato a testare uno dei manubri (e attacchi manubrio, ovviamente) che adotta proprio questo diametro: il Race Face Next 35.
Ecco qui il test completo.