Più agile sulla full: «Colpa dell'assetto, del telaio o c'è dell'altro?»

Daniele Concordia
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Pietro Artioli
Via email
Buongiorno, seguo con grande attenzione ogni vostro articolo e voglio ringraziarvi per le informazioni e i consigli super dettagliati che fornite.
Vengo al mio dubbio...
Amo l'Xc/Marathon e mi diletto in qualche gara. Fino ad oggi ho pedalato con una front Canyon Exceed (qui il modello 2021) in taglia M e mi sono sempre trovato alla perfezione. Quest'anno sono passato a full e, anche grazie ai vostri consigli, ho acquistato una Orbea OIZ M Pro (qui il test della M-Team, ndr), sempre taglia M.
La posizione in sella mi è parsa molto comoda, anche se diversa e più raccolta da quella che avevo con la Canyon (stem da 90 mm vs stem da 75 mm).

Più agile sulla full

La "vecchia" Canyon Exceed con telaio come quello che possedeva Pietro

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La nuova Orbea Oiz M-Pro



Dopo circa 200 km di utilizzo, però, ho percepito delle sensazioni che fatico a spiegarmi: a fine giro mi trovo ad avere una cadenza media superiore rispetto a prima di anche 6/8 pedalate al minuto.
In particolare la mia media sul pedalato era prima di circa 85 RPM, ora è circa 92/93 RPM (sui soliti percorsi).
Durante la pedalata che mi viene più naturale andare agile e fatico di più a spingere rapporti duri. Inoltre alla fine di giri impegnativi sento le gambe più stanche rispetto a prima.
Potrebbe essere dovuto alla sella più avanzata rispetto a Canyon?
A tal proposito:
- E' possibile che quanto riscontrato sia effettivamente dovuto al tubo sella più verticale o entrano in gioco fattori diversi?
- Se sì, mi consigliate di aspettare e “allenare” la nuova posizione o di arretrare la sella con diverso reggisella per copiare la posizione che avevo sulla Exceed?
Aggiungo che la posizione attuale in pedalata è comoda e non ho dolori , se non l'affaticamento maggiore a fine giro.
In discesa tutto ok, mi sento sicuro come prima ma con maggior comfort dato dalla full. In salta la trovo superiore per quanto riguarda la trazione, anche su un pò più leggera di anteriore.
Dimenticavo le mie misure: altezza 175 cm, cavallo 82 cm e altezza sella 72 cm.

Più agile sulla full

Risponde Daniele Concordia
Ciao Pietro, innanzitutto grazie a te per gli apprezzamenti positivi.
Ma arriviamo al dunque: perché vai più agile sulla full?
I motivi potrebbero essere diversi, andiamo con ordine.

- Posizione sbagliata (o differente)
Il primo pensiero va ovviamente alla posizione diversa che hai impostato sulla full.
E' giusto o sbagliato, essere più avanzati e raccolti? In generale, la tendenza è quella, ma non è detto che lo sia per te. O meglio, per avere la certezza dovresti rivolgerti prima di tutto ad un bravo biomeccanico esperto di fuoristrada, perché l'assetto va adattato al mezzo tecnico, non viceversa. Non è detto, infatti, che riportando le misure della Canyon Exceed tu possa trovarti a tuo agio come lo eri su quella bici...
Detto questo, è normale che pedalando più avanzati si vada più agili, ma non è detto che questo sia controproducente. Di sicuro, però, c'è bisogno di adattamento.
Il dolore localizzato sul quadricipite a fine uscita potrebbe essere causato da due fattori: troppo carico sul quadricipite stesso (quindi sella troppo avanzata) o semplicemente scarsa abitudine al nuovo gesto.
Ecco, questo è il dettaglio sui cui potresti lavorare di più e che potrebbe incidere maggiormente sulle tue sensazioni “particolari”.
Ma potrebbe esserci anche dell'altro...

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- Reazione diversa della full
Un altro fattore da valutare riguarda proprio la differenza del comportamento e delle reazioni tra front e full.
Il telaio rigido, obbliga ad effettuare principalmente movimenti “di forza” con gambe e corpo, per superare di slancio gli ostacoli in salita, altrimenti la trazione sarebbe precaria.
Il telaio biammortizzato, sullo sconnesso offre di per sé più trazione e premia una pedalata da seduti, regolare, più agile ed economica.
Questo potrebbe spiegare in parte la differenza di RPM medie a fine uscita, ma non l'affaticamento muscolare localizzato.

Più agile sulla full

Alban Lakata in una foto di archivio con la Canyon Exceed

- Tipo di pedalata (seduti e in piedi)
Questo punto è in parte legato a quello precedente.
Abbiamo già detto che la full premia una pedalata più regolare, di conseguenza ci si alza meno sui pedali, o meglio si avverte meno la necessità di farlo, rispetto alla front.
Con quest'ultima, invece, viene naturale rilanciare appena possibile e pedalando di potenza diminuiscono le RPM.
Una riduzione della cadenza media a fine giro, quindi, potrebbe essere giustificata anche da questo dettaglio.

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- Taratura ammortizzatore
Se l'ammortizzatore è poco sostenuto, sgonfio o tarato male, obbliga a “rincorrerlo” in ogni pedalata e di conseguenza si procede più agili, ma allo stesso tempo il rendimento peggiora.
Una sospensione ben tarata, al contrario, permette di avere una resa in pedalata superiore a quella che si ha con la front, soprattutto sullo sconnesso.
Comunque, se non hai avuto una sensazione simile ed il tuo rendimento non ti sembra peggiorato, non prendere in considerazione questo ultimo punto.

Più agile sulla full

L'ammortizzatore (a tre posizioni) della nuova Orbea Oiz

In conclusione...
Prima di tutto, per capire perché vai più agile sulla full ti consigliamo di valutare la posizione in sella, perché quasi sicuramente il motivo della tua pedalata più agile e dell'affaticamento localizzato sul quadricipite potrebbe essere legato a questo aspetto, che ti consigliamo di approfondire con l'aiuto di un tecnico autorizzato.
La differenza tra front e full potrebbe incidere meno sulla cadenza di pedalata, ma se osservando i vari punti hai trovato altri spunti utili, ci fa piacere.
Poi facci sapere com'è andata

Qui un articolo per chi vuole alternare front e full:

Front e full in allenamento: è utile alternarle? E perché?

Qui gli altri articoli sull'assetto in sella.

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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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