Confrontare l'assetto in sella di 2 bici senza provarle? Con reach e stack

Simone Lanciotti
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Confrontare l'assetto in sella di 2 bici senza provarle? Con reach e stack

Simone Lanciotti
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Roberto
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Ciao ragazzi, siete la mia sola salvezza, sto impazzendo per capire tutte le varie geometrie delle bici, ho letto tutti i vostri articoli ma sono ancora in alto mare.
Vi racconto brevemente il mio quesito.
Sono alto 1,93 e ho un cavallo di 89cm, mi piace fare giri all mountain ed enduro, partecipo a qualche gara e in media a giro faccio circa 30km con discese belle impegnative e in estate qualche bike park, al momento ho una Cube Stereo 27,5 taglia L con attacco manubrio da 55.
Ora però è arrivato il momento di cambiare bici e la scelta è su 2 dream bike: Yeti Sb6C e Specialized Enduro 29, due bici diverse soprattutto per la dimensioni delle ruote ma quello che non mi è chiaro è come leggere le geometrie. Siccome non è possibile provarle, sopratutto la Yeti devo affidarmi ai numeri e compararli con la Cube.
Vorrei una bici facile da guidare e che mi permetta di affrontare qualsiasi discesa. vorrei anche capire qual’è la taglia giusta per la mia altezza.
La Yeti taglia L sarebbe la mia prima scelta, ha una geometria molto discesistica ma tanti utenti si trovano bene anche in salita, la mia preoccupazione deriva dal fatto che per guidarla in discesa devo essere, passatemi il termine, “aggressivo” se no è difficile da girare, è vero?
Cosa comporta avere un carro lungo 442 mm contro i 430mm della Specy?
Come percepisco la lunghezza dell’interasse di 1215 mm considerando che la Cube e la Specialized sono 1183mm?
Sarebbe interessante avere una tabella che descriva i pro e i contro delle varie misure della bici, così uno può paragonarle alla propria bici.

Risponde Simone Lanciotti
Allo scopo di dare un’indicazione dell’assetto in sella e di renderlo confrontabile con quello di altre bici (senza poterle-doverle provare) in America hanno tirato fuori reach e stack, di cui abbiamo parlato qui.
E che useremo in questo caso per risponderti.

97515 00 SJFSR SW CARBON 29 CARB SIL RED

La tua statura di 193 cm è piuttosto importante e sia Specialized che Yeti suggeriscono una taglia XL.
Suggerimento che condividiamo, perché, fra l’altro, il tuo cavallo è in proporzione contenuto rispetto alla tua statura e perciò è preferibile un telaio più lungo.
Inoltre, su entrambi i telai in taglia XL avresti uno svettamento adeguato alle necessità del reggisella telescopico.
Quindi, mettiamo a confronto le due bici considerando una taglia XL.

La Yeti Sb6C

La Yeti Sb6C

Partiamo dal reach, ossia da una misura che è direttamente proporzionale alla lunghezza del tubo superiore.
La Specialized Enduro 29 in taglia XL ha un reach di 46,5 cm e un orizzontale virtuale di 64 cm
La Yeti Sb6C in taglia XL ha un reach di 46,6 cm e un orizzontale virtuale di 65,4 cm.
Quindi, il reach è praticamente identico, mentre la misura diversa dell’orizzontale virtuale è dovuta alla differente angolazione del tubo piantone.
In particolare quello Specialized è più “in piedi” e ciò riduce la distanza fra il reggisella e il tubo di sterzo, ovvero la misura dell’orizzontale virtuale.
Perciò, secondo quanto dice il reach, l’assetto fra le due bici sembrerebbe simile stando in piedi sulla sella, cioè in assetto da discesa.
Cambia, invece, se ci si siede: la Specialized da questo punto di vista ha un assetto che la rende almeno sulla carta più maneggevole anche stando seduti in sella, perché il baricentro del ciclista è più centrato rispetto alla Yeti.
Non dimentichiamo, poi, che un tubo piantone così dritto contribuisce alla riduzione della lunghezza dei foderi (altro fattore cruciale sulla Enduro 29).

La Specialized Enduro FSR Expert Carbon 29 2016.

La Specialized Enduro FSR Expert Carbon 29 2016. Qui i dettagli.

Passiamo allo stack.
Specialized Enduro 29 in taglia XL: 65,5 cm
Yeti Sb6C in taglia XL: 63,5 cm
Ovvero a parità di taglia, la Specialized ha un manubrio che troverai più in alto rispetto a quello della Yeti e ciò è dovuto al diametro maggiore della ruota anteriore abbinato a una forcella da 160 mm.
Queste sono le informazioni che è possibile dedurre a livello teorico e che trovano un riscontro anche nella realtà, almeno per quanto riguarda la Enduro 29.

La lunghezza del carro
Parliamo di 44,2 cm (Yeti) contro 43,5 cm (e non 43 come dichiarato per Specialized): questi 0,7 cm di differenza fra la lunghezza dei due carri sono un valore che non è facilmente avvertibile se non hai una certa sensibilità.
Nel tuo caso non sappiamo dirti: potresti essere molto pignolo ed esigente oppure un tipo “set-and-forget” che pensa solo a mollare i freni in discesa.

La geometria della Yeti Sb6C (cliccate per ingrandire).

La geometria della Yeti Sb6C (cliccate per ingrandire).

Nel caso del tuo confronto, però, non possiamo non considerare il diametro delle ruote perché influisce in modo netto sulle sensazioni in sella.
Le misure della Yeti (a causa degli ingombri del sistema Switch Infinity), tuttavia, sono superiori rispetto alla media degli altri telai da all mountain-enduro con ruote 650b (indicativamente 42,5-43,5 cm) e questo, unito a un angolo di sterzo di 65,5°, porta ad avere un interasse maggiore di 3,4 cm rispetto alla Enduro 29.
E di questo valore ci si può accorgere facilmente in discesa.

La geometria della Specialized Enduro 29.

La geometria della Specialized Enduro 29.

La Yeti sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo non avendola mai provata) più stabile della Specialized ad alta velocità, ma meno maneggevole nello stretto.
Le ruote da 650b, però, aiutano la Yeti a migliorare l’agilità anche quando la velocità è bassa.
Quindi, con la Yeti devi sfruttare al massimo la velocità e questo può richiedere una guida più aggressiva.
Da qui in poi la disquisizione sulle differenze fra le due bici potrebbe proseguire senza fine perché a un certo punto entrano in ballo le tarature delle sospensioni, i materiali utilizzati, i componenti e via dicendo che rendono poco sensato e poco utile un confronto solo teorico.
Come riferimento teorico, quindi, limitati a ciò che reach e stack dicono.
Per saperne di più puoi solo provarle.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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