Quanto si fatica realmente con la e-Mtb?
Agli “estremisti” delle due ruote la risposta sembrerà scontata: poco!
Ma in realtà, per molti non è proprio così...
Chi possiede o ha già usato una e-Mtb sa bene che ci si può “cuocere” per bene anche se c'è l'assistenza del motore.
Ma in che modo?
Come è distribuito lo sforzo?
E cosa cambia, a livello di fatica, rispetto alla Mtb tradizionale?
Approfondiamo il discorso parlando delle diverse situazioni di riding, di fatica organica e di fatica muscolare.
Salita
A primo impatto sembrerebbe scontato che con la e-Bike in salita si fatichi di meno.
E in parte è vero, ma non sempre, dipende dal tipo di salita, dal ritmo con cui viene eseguita, dal tipo di bici utilizzata, dal livello di assistenza e così via.
Su forti pendenze e con fondo regolare, è normale che la e-Mtb abbia una marcia in più, perché la velocità è bassa e la potenza del motore aiuta parecchio, anche con modalità di assistenza medio-basse.
La storia cambia se il fondo è molto sconnesso, con rocce e radici in salita, dove il peso maggiore della e-Mtb obbliga a compiere movimenti dispendiosi sia dal punto di vista organico (apparato cardio-respiratorio), sia muscolarmente, per trovare la giusta trazione ed evitare cadute.
Sulle salite meno pendenti, diciamo al 4-6%, invece, dipende dalla velocità e dal tipo di andatura.
Il motore di una e-Mtb stacca ai 25 km/h, velocità che con la Mtb tradizionale (e due gambe buone) si raggiunge e spesso si supera.
Per faticare “poco” con la e-Mtb, in certe situazioni bisogna accettare dei compromessi, ovvero andare regolari (senza scatti) e sfiorare il limite senza superarlo, altrimenti il peso maggiore della Mtb si fa sentire e la fatica aumenta.
Pedalando con la e-Mtb in modo regolare, su salite di media-alta pendenza, la frequenza cardiaca rimane spesso intorno al ritmo medio, ma la velocità è paragonabile a quella che lo stesso soggetto farebbe con la Mtb tradizionale spingendo a tutta, quindi ben oltre il ritmo medio.
E incide anche il livello di assistenza, perché se abbiamo in mente di fare giri più lunghi o comunque di preservare la batteria, dovremo scegliere una modalità media o bassa, spingendo di più con le gambe.
Quale che sia il livello di assistenza utilizzato, comunque, rilanciare la e-Bike è molto dispendioso, sia organicamente che muscolarmente, mentre cambiare ritmo con la Mtb tradizionale è molto più immediato ed economico. Anche in questo caso, quindi, ci sono pro e contro...
Ovviamente, tutto quello che abbiamo detto finora è correlato anche al tipo di mezzi utilizzati e dai pesi totali, perché capite bene che affrontare una salita con una bici da Xc è diverso dal farlo con una bici da enduro, stesso paragone tra e-Mtb da Xc e e-Mtb da enduro.
Discesa
Anche in discesa, il fattore determinante è la pendenza e di conseguenza la velocità.
Su discese ripide e tecniche, la fatica organica cambia relativamente, in questi casi conta l'abilità di guida e semmai la forza muscolare necessaria a “gestire” il mezzo più pesante in certe situazioni (curve molto strette, ripartenze, bunny hop, salti...). Ma il tutto accade per brevi tratti, quindi il coinvolgimento cardiaco è relativamente basso, paragonabile a quello che si ha con la Mtb tradizionale.
Su discese veloci e magari con tante ripartenze o tratti pianeggianti, il discorso è diverso. Già di base, il coinvolgimento muscolare e cardio-respiratorio sono maggiori quando si guida un mezzo più pesante, senza contare il fatto che oltre i 25 orari c'è la necessità di “trascinare” la e-Mtb senza l'aiuto del motore.
Ecco perché, su certi percorsi, con questi mezzi si fatica di più in discesa che in salita...
Soffermandoci ancora un attimo sull'aspetto muscolare, il lavoro che si fa con un mezzo pesante coinvolge non solo le gambe, ma tutto il corpo, in modo ancora più importante e a volte “traumatico”.
A livello di fatica muscolare, quindi, con l'elettrica in discesa si hanno delle sensazioni più simili a quelle che si hanno con la moto da fuoristrada, soprattutto se il mezzo in questione è una e-Mtb da enduro.
Pianura
Se nelle altre situazioni ci sono pro e contro, in pianura c'è poco da dire: con la e-Mtb si fatica di più.
O meglio, per faticare meno bisogna “resettare” i propri schemi motori e abituarsi a velocità basse, senza la smania di cambiare ritmo in modo repentino o di raggiungere chi pedala con la Mtb.
Superare i 25 km/h in pianura è molto facile, ma altrettanto dispendioso se non siamo molto allenati, oppure se lo siamo ma non vogliamo “sparare tutte le cartucce” nei tratti di trasferimento tra un sentiero e l'altro.
Insomma, il suggerimento è sempre procedere regolari, almeno fino a quando non verranno omologate le e-Bike che arrivano ai 30-35 km/h
Un esempio pratico
Terminiamo questa analisi facendo un paragone oggettivo, cioè analizziamo i dati di un'uscita svolta sulla nuova Trek e-Caliber, ossia una e-Mtb da Xc:
Dai dati del cardio possiamo osservare che in salita non si raggiungono mai picchi troppo elevati, anche nei punti in cui la velocità è alta.
In discesa dipende dalla pendenza, ma dai grafici si notano dei picchi che arrivano a sfiorare la soglia anaerobica (circa 185 bpm), corrispondenti ai rilanci e ai tratti in falsopiano sopra i 25 km/h, che sul percorso in questione sono frequenti.
Analizzando i tempi, sia in discesa che in salita sono simili a quelli che avremmo ottenuto girando “a tutta” con una bici da Xc tradizionale.
Ovviamente in dispendio energetico totale è stato minore, ma la stanchezza muscolare a fine giro e nel giorno successivo è stata maggiore e diversa dal solito. Probabilmente, il peso maggiore della bici e i movimenti inconsueti hanno generato dei DOMS (dolori muscolari a insorgenza ritardata) più intensi.
In conclusione...
Quanto si fatica realmente con la e-Mtb?
Dipende da tanti fattori, ma in primis dalla velocità e dalla pendenza del terreno.
A livello cardio-respiratorio conta parecchio la gestione dello sforzo, mentre a livello muscolare la e-Mtb è più dispendiosa e coinvolge tutto il corpo, sia in discesa che in salita.
Parliamo quindi di fatiche diverse, ma che mettono alla prova anche i riders più allenati, se si usano i due mezzi nel modo giusto...
Qui il confronto tra e-Mtb leggera e full da Xc:
Qui un approfondimento sull'uso del cardiofrequenzimetro:
Di seguito, invece, un articolo sul recupero e la sua importanza:
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.