Come va la Fantic Rampage? Ecco le prime impressioni...

Silvia Marcozzi
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Come va la Fantic Rampage?
Ve l'avevamo presentata al Bike Festival di Riva del Garda in primavera ed è il mezzo con il quale Fantic entra nel mondo delle elettriche “leggere”.
Bici che stanno presentando un grande sviluppo che seguiamo con interesse ma sul quale è ancora difficile fare previsioni. Vi abbiamo già parlato di questa bici in occasione della sua uscita, e qui potete trovare tutte le specifiche tecniche, gli allestimenti e i prezzi della gamma Fantic Rampage.



Con questo modello per così dire “d’esordio” Fantic si è posta un obiettivo molto chiaro grazie al quale si è collocata subito nella “fascia alta” di questa tipologia di bici: realizzare la più leggera e-Mtb sul mercato.
Se nel frattempo altre bici hanno più o meno eguagliato il traguardo raggiunto da Fantic, l’input iniziale dei progettisti della casa veneta resta comunque un valido indicatore della qualità progettuale e della volontà dell’azienda. 

Primo test in Veneto

Ad ospitare l’evento è stata la tenuta di Borgoluce a Susegana, un complesso di 1.000 ettari dove si producono vini e prodotti agricoli d’eccellenza in un complesso totalmente basato sulla circolarità. Uno spazio perfetto per avere un assaggio - in tutti i sensi - di questo territorio.

Proprio all’interno della tenuta si è svolta la giornata di test.
Prima però di “salire in sella” e di dirvi come va la Fantic Rampage non posso non parlare dell’impatto estetico e visivo. È stata questa infatti la prima cosa che abbiamo potuto “testare” direttamente. 

Non avevo ancora visto di persona la Rampage e devo dire che le foto e i video che avevo visto in precedenza non le rendono giustizia. La lavorazione del telaio, che presenta la caratteristica forma “a cobra” del top tube diventata un po’ la firma di Fantic, presenta infatti curve e dettagli che anche la migliore foto tende un po’ ad appiattire.
Sotto la luce del sole la Rampage è davvero bella. 

La linea pulita e leggera è resa più personale dai dettagli racing come il manubrio integrato.
Al tempo stesso i dettagli e le curvature dei tubi le conferiscono un dinamismo che si fa apprezzare al meglio solo dal vivo e che la rende particolarmente originale.
La colorazione rossa in particolare, disponibile sia nell’allestimento cross-country da 120 mm sia nel down-country da 140, è quella che rende più giustizia alle forme sinuose della Fantic Rampage. 

Per il test mi è stata messa a disposizione la versione cross-country da 120 mm, nella versione Factory, ovvero l’allestimento top di gamma per questo modello, con un peso complessivo di 15,5 kg.

come va la Fantic Rampage
Si comincia con il setup del mezzo: primo passo la regolazione del sag - Foto Alex Luise

L'assetto in sella alla Fantic Rampage

Purtroppo come spesso capita ho dovuto adattarmi ad una taglia M (sono alta 158 cm), dato che generalmente le taglie più piccole non vengono inserite nelle flotte test.
Un handicap a cui sono abituata, ma in questo caso, per una bici che punta tanto su maneggevolezza e leggerezza, mi sarebbe piaciuto avere a disposizione la taglia corretta per apprezzarne al meglio queste caratteristiche. 

Caratteristiche che sono la prima cosa che colpisce nel momento in cui si sale in sella.
La Fantic Rampage è a tutti gli effetti una bici che non dà la sensazione di un’elettrica. Leggera anche da manovrare quando è spenta, una volta che si sale in sella le linee snelle e le geometrie danno subito voglia di pedalarla. 

La posizione in sella alta e ben centrata, lievemente sbilanciata in avanti, sono molto vicine a quelle di una bici da cross-country. Di certo in taglia S queste sensazioni sarebbero state ulteriormente accentuate come vorrebbe questo allestimento.

Il primo impatto con il motore TQ

L’allestimento Factory monta uno Sram XX Eagle Transmission collegato direttamente alla batteria del motore TQ da 360 Wh. Un accorgimento adottato per la prima volta da Fantic che contribuisce al raggiungimento del peso molto contenuto. 

come va la Fantic Rampage
Il nuovo Sram XX Eagle Transmission ha dimostrato di essere molto valido sulle e-Mtb: ne abbiamo parlato qui - Foto Alex Luise

Si tratta senz’altro di una soluzione che risolve anche altri problemi, come quella di doversi preoccupare di una o due batterie aggiuntive oltre a quella del motore.
Si elimina anche il rischio di perderla o dimenticarla, e il tutto con un impatto sul consumo della batteria principale veramente irrisorio. 

Il motore TQ HPR50 si accende e si spegne dallo schermo integrato nel tubo superiore, esteticamente pulito e ben integrato sebbene molto basico nella resa grafica e nel pulsante di on/off.
Il comando a manubrio per la regolazione dei livelli è piccolo e poco ingombrante, cosa che in una bici di questo tipo apprezzo più della raffinatezza del comando stesso.
Riguardo all’assistenza del TQ HPR50 non posso che confermare le opinioni già espresse in altri articoli dai colleghi di MtbCult. 

Si tratta di un motore praticamente impercettibile all’udito, che restituisce una sensazione in pedalata assolutamente naturale.
Anche nel momento in cui si superano i 25 km/h non si percepisce quasi lo “stacco” del motore stesso. Leggermente più brusca invece è la sensazione del primo colpo di pedale all’avvio del motore (che dipende anche dalle impostazioni date tramite l'app), ampiamente compensato però dalla fluidità in pedalata. 

come va la Fantic Rampage
La presa di contatto con il display sul tubo superiore del motore TQ - Foto Alex Luise

A tal punto “non si sente” il motore che ho avuto inizialmente qualche perplessità sull’effettiva differenza di erogazione della potenza tra i vari livelli.
Benché visibile grazie alla schermata che consente di monitorare i watt della mia spinta sui pedali e quelli dell’assistenza contemporaneamente, mi risultava difficile percepire la differenza nel passaggio dall’uno all’altro. 

Ho fatto diverse prove durante il trasferimento pianeggiante verso il primo tratto di bosco che abbiamo affrontato.
Una volta attaccate però le prime salite ho percepito chiaramente la differenza. Ed è qui che la Rampage ha iniziato a sorprendermi in positivo.

come va la Fantic Rampage
Foto Alex Luise

Come va la Fantic Rampage in salita?

Abituata a pedalare su un’elettrica “pesante”, con un motore da 90 Nm, ho sempre avuto qualche perplessità sulle elettriche “leggere”.
Pensavo che servissero più che altro ad abbreviare le risalite verso qualche discesa divertente per chi ha poco tempo da spendere in sella.
Questo almeno è l’uso che vedo fare da alcuni amici di elettriche “leggere” nell’ordine dei 20 kg. 

La Fantic Rampage, vuoi per la differenza di peso, vuoi per la costruzione e le geometrie, è una bici diversa.
È infatti piacevole da pedalare come se fosse una Mtb classica, ma permette al tempo stesso di aumentare il divertimento dell’uscita grazie alla combinazione tra estrema leggerezza e motore della giusta potenza. 

Alla prima rampetta tecnica nel bosco mi sono ritrovata piede a terra perché sono partita con troppa spinta.
In pianura infatti avevo avuto la sensazione di un motore capace di alleggerire la pedalata ma senza eliminare lo sforzo nelle gambe, da cui la famosa sensazione di pedalata “naturale”.
Non mi aspettavo quindi che la bici avesse la capacità di arrampicarsi nel ripido con tanta facilità e sono finita a spingere “a vuoto” il pedale. 

A questo punto, prese le misure, la Rampage si è rivelata una bici davvero divertente in salita grazie a quel giusto “plus” in salita che combinato con l’estrema maneggevolezza del mezzo la rende capace di imprese inaspettate. 

Si tratta quindi di una bici per chi ama soprattutto pedalare?
Non direi, visto il comportamento in discesa.

Come va la Fantic Rampage in discesa?

Nella versione 1.2 con 120 mm di escursione, forcella RockShox Sid Ultimate e un angolo sterzo di 66,5° in taglia M, è già una bici capace di regalare soddisfazione in discesa. 

Precisa e veloce, non si lascia spaventare da salti e passaggi tecnici. Anche in questo caso ho rivisto il mio parere rispetto al concetto di elettrica super leggera.
Ho particolarmente apprezzato in questo caso l’estrema maneggevolezza e reattività del mezzo. 

Qui mi viene da fare una considerazione: solitamente quando mi trovo in discesa su un’elettrica ho sempre la sensazione di dover fare più attenzione al controllo rispetto a una Mtb tradizionale.
Se da un lato infatti l’elettrica pesante ha un approccio più da “schiacciasassi” e perdona molto, dall’altro per me è difficile pensare di recuperare un errore data l’inerzia e il peso del mezzo confrontati con la corporatura e la forza di una donna. 
Con la Fantic Rampage non ho avuto questa sensazione. 
Mollare i freni in discesa è stato semplice quanto recuperare le imprecisioni, dovute al fondo a tratti scivoloso per la pioggerella che ci ha accompagnati durante il test. 

Le caratteristiche discesistiche della Rampage saranno sicuramente accentuate nella versione 1.4 con 140 mm di escursione e angolo sterzo da 65°, che con una gomma generosa si avvicina più alla definizione di trail.
Allo stesso modo in cui definire da cross country la Rampage 1.2 può essere fuorviante prima di averne testato il comportamento. 

Questa leggerezza mi ha proprio stupito

Per quello che ho provato e da quanto ho visto anche osservando gli altri rider che erano con me è una bici che invoglia a mettersi alla prova, a giocare e a spingere, perché il feeling è estremamente naturale, ma al tempo stesso ci si può giocare qualche carta in più grazie all’assistenza e al peso di 15,5 Kg (dichiarati).

Sembra quindi un compromesso perfetto per chi si avvicina al mondo della pedalata assistita per la prima volta, dato che sia come sensazione che come estetica la Rampage non sembra una bici elettrica. 

Di certo non la consiglierei a biker con un peso importante, né a chi in un’elettrica cerca lo sforzo "quasi zero" o vuole cimentarsi in terreni al limite del trial.
Interessante invece per chi magari ha sempre pedalato a buoni ritmi in sella ma non ha più il tempo di allenarsi a sufficienza per godersi uscite impegnative.

La Fantic Rampage si va dunque a collocare in un segmento intermedio tra le bici muscolari e le elettriche leggere che si attestano comunque su pesi attorno ai 19 kg.
Si tratta del resto dell’obiettivo dichiarato di Fantic sin dall’inizio della progettazione della Rampage.
Un obiettivo centrato in un tempo record di un anno e mezzo dai primi essenziali input progettuali alla messa sul mercato. 

Rampage, un progetto tutto italiano

Una velocità di realizzazione dietro la quale si nasconde una catena di lavoro unica in Italia e forse in Europa. Nessuna piattaforma condivisa, nessuna “base” di partenza, solo alcune idee di base e una catena decisionale breve fondata su un team di lavoro giovane e dinamico. 

Fantic è infatti una “piccola” azienda rispetto a grandi colossi della bici, in cui ogni segmento del reparto di R&D lavora a stretto contatto con scambi quotidiani e feedback immediati. 

Una volta definito il progetto lo sviluppo di nuovi prodotti, come nel caso della Rampage, è reso ancora più veloce dalla presenza in azienda di competenze condivise con il reparto motoristico.
Molti ingegneri lavorano per entrambi i settori, alcune soluzioni sono condivise, e tutta la parte di testing a banco e su strada si avvale degli stessi spazi e delle stesse strumentazioni già a disposizione dell’azienda. 

A questo si abbina un importante lavoro di ricerca dei fornitori che si basa sulla qualità costruttiva e sulle capacità tecniche piuttosto che sul costo del materiale.
Per la realizzazione di ogni bici Fantic, infatti, le lavorazioni richieste sono molteplici e richiedono spesso un livello tecnologico che diventa il vero discrimine per decidere dove verrà realizzato un pezzo.

In conclusione...

In definitiva la Rampage è una bici che convince, almeno nell’immediato e relativamente alla fascia di mercato a cui si rivolge, con il valore aggiunto di un prodotto frutto di un vero lavoro di ricerca e sviluppo. 

Per Fantic si tratta di una nuova avventura, a cui mi sento di guardare con fiducia.
Questo non significa però che le elettriche “pesanti” grazie a cui Fantic ha consolidato la sua reputazione verranno abbandonate. 

Al contrario, l’azienda rivela che per le gamme “pesanti” la direzione sarà sempre più quella di aumentare pesi, potenze e batterie. Con buona pace di chi non ama look e feeling delle elettriche “tradizionali”, che da oggi potranno contare su un gioiellino come la Rampage per ricredersi sul potenziale delle e-Mtb. 

Qui tutti i nostri articoli, test e approfondimenti sulle e-Mtb

Per informazioni Fantic.com

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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