Girovagando sui social ci siamo imbattuti in un post di Instagram che ci ha fatto riflettere sui premi nelle gare femminili delle granfondo o marathon, ma anche degli Xc e nell'Enduro.
Nello specifico, il post è stato pubblicato dal "Pedale Rosa", un team abruzzese formato da sole donne che si dedica sia alla strada che alla Mtb, proprio con lo scopo di promuovere il ciclismo femminile in tutte le sue forme.
Prima di dirvi come la pensiamo, vi lasciamo il video di Valeria Zappacosta, biker e presidente del team Pedale Rosa:
Le parole di Valeria non nascondono la sua rabbia, più che comprensibile a nostro avviso.
Non tanto per il premio in sé per sé, ma piuttosto per il fatto che ridurre il valore dei premi nelle gare femminili sia diventato ormai una normalità.
Siamo nel 2022, si parla spesso di parità dei sessi, diritti delle donne ed emancipazione sociale, ma a volte viene da pensare che ancora non abbiamo imparato niente!
Attenzione, questa non è un'accusa contro gli organizzatori di questa o quella gara, anche perché molti di loro riservano un trattamento particolare alle categorie femminili e questo è da apprezzare.
Inoltre, conosciamo tutti le difficoltà organizzative ed economiche che ci sono nel mettere in piedi un evento, sia chiaro...
Il nostro compito, però, è quello di evidenziare questo aspetto che magari è poco importante per molti di noi, ma che invece è fondamentale per le ragazze che si allenano in modo meticoloso incastrando il tutto tra lavoro e famiglia, stringendo i denti per salire sul podio o per dare il massimo e divertirsi in sella alla propria bici.
La loro fatica non è minore di quella degli uomini, anzi, semmai è maggiore, quindi rispettiamole!
In fondo basterebbe veramente poco per farle felici ed incentivare la partecipazione femminile nei vari eventi...
Qui gli altri articoli che parlano di donne e Mtb.
Per seguire il Pedale Rosa cliccate QUI.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.