TEST - Alpinestars Evolution Jacket: più protezione e addio zaino idrico

Simone Lanciotti
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TEST - Alpinestars Evolution Jacket: più protezione e addio zaino idrico

Simone Lanciotti
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Una pettorina non rigida con paraschiena omologato (di livello 1) e una tasca per la sacca idrica. Ecco cos’è, in breve, l’Alpinestars Evolution Jacket, ovvero una proposta alternativa allo zaino idrico, sia nelle gare di enduro che nelle uscite di allenamento.
Allo sviluppo di questo accessorio hanno contribuito enduristi di alto livello, in particolare Anneke Beerten e Valentina Macheda che già nella scorsa stagione hanno utilizzato questo accessorio.

Via lo zaino, quindi, ma dove mettere quegli oggetti magari poco ingombranti, ma assolutamente necessari tanto in gara quanto nelle uscite dietro casa?
Alpinestars ha pensato anche a questo.
Vediamo allora i dettagli di questo gilet così diverso dal coro.

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Obiettivo protezione
Alpinestars lavora da decenni nel campo motociclistico e ben presto ha iniziato a occuparsi di dispositivi di protezione. In moto hanno un significato cruciale, ma in Mtb, anche se le velocità sono più basse, hanno la stessa importanza.
L’Evolution Jacket, quindi, è nato con l’obiettivo di offrire una protezione valida per le gare di enduro.
Poi c’è il discorso dell’idratazione e della praticità d’uso.

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Sulla parte posteriore dell’Evolution Jacket, infatti, troviamo una tasca in grado di accogliere il protettore (omologato Ce livello 1) e una sacca idrica.
Il protettore ha una lunghezza variabile, a seconda della taglia scelta (dalla XS alla XXL) e arriva a coprire quasi totalmente la schiena.
La parte superiore, subito sotto il collo, infatti, prevede uno spazio per un eventuale neckbrace, cioè il collare di protezione.
La parte bassa della schiena, invece, è interamente coperta.
Sul frontale e sui lati Alpinestars ha aggiunto degli inserti protettivi in materiale morbido per assicurare un maggiore livello di protezione.
Il comfort della calzata è di ottimo livello, grazie alla morbidezza del protettore posteriore e al taglio ben studiato delle varie parti.

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Tutto il tessuto utilizzato è ampiamente traforato e traspirante, con livelli di elasticità modulati a seconda delle esigenze di chi deve guidare.
Ad esempio, la tasca posteriore è realizzata in parte con un mesh elastico e in parte con un mesh non elastico, per potersi deformare (ma non troppo) e ospitare anche la sacca idrica.
Stesso discorso sulle maniche (che ospitano una protezione laterale rimovibile per le spalle) e sulla parte frontale.
Insomma, Alpinestars ha pensato l’Evolution Jacket come un prodotto ex novo e con la duplice funzione di protezione e idratazione.

Obiettivo idratazione
Ed è qui la novità principale dell’Alpinestars Evolution Jacket.
La sacca idrica, la stessa che troviamo negli zaini idrici, può essere alloggiata nello stesso scomparto dedicato al back protector.
La struttura in parte elastica della tasca consente alla sacca di stare in posizione.

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Alpinestars ha previsto un foro sulla parte sinistra e un passante, all’altezza della scapola sinistra, per il passaggio del tubicino di gomma.
Una volta inserita la sacca (piena d’acqua) nel suo alloggiamento, l’Evolution Jacket va indossato.

Il passante per il tubicino dell'acqua è previsto a sinistra.

Il passante per il tubicino dell'acqua è previsto a sinistra.

L’utilizzo durante le uscite non è affatto diverso da quello di uno zaino idrico, ma con una sostanziale differenza: la leggerezza.

Obiettivo comfort
L’Evolution Jacket, in taglia L, pesa 660 gr, senza sacca idrica.
Se si aggiunge un litro d’acqua, il peso aumenta di un chilo.
Se si aggiungono gli accessori si arriva a 2 Kg.

Non dover indossare lo zaino, se il percorso o la gara lo permettono, è molto piacevole. La guida ne risente e si risparmiano energie.

Non dover indossare lo zaino, se il percorso o la gara lo permettono, è molto piacevole. La guida ne risente e si risparmiano energie.

Cioè un valore ben inferiore a quanto si otterrebbe con uno zaino idrico, a parità di oggetti e di volume d’acqua trasportati.
L’Evolution Jacket aggiunge però la protezione per la schiena e le spalle.
Una volta indossato, resta ben fermo nella sua posizione e non dà la sensazione di aver sulle spalle un oggetto instabile.
La sacca idrica, pur non avendo un aggancio vero e proprio, non fluttua, ma resta ferma quanto basta per non creare fastidi.
Insomma, sembra davvero di indossare una pettorina, ma con protettori non rigidi, e il peso della sacca idrica si avverte poco sulle spalle.
Se volete abbandonare lo zaino idrico, nelle gare enduro o nelle uscite di un paio d’ore, allora considerate l’opzione Evolution Jacket.

La parte frontale è realizzata in materiale meno traspirante rispetto, ad esempio, alle spalle e la presenza degli inserti protettivi riduce un po' le capacità traspiranti.

La parte frontale è realizzata in materiale meno traspirante rispetto, ad esempio, alle spalle e la presenza degli inserti protettivi riduce un po' le capacità traspiranti.

E se fa caldo?
Abbiamo atteso un po’ più del previsto per pubblicare l’articolo per essere certi di provare l’Evolution Jacket anche con il caldo.
Quando la temperatura supera i 30° si avverte qualche disagio, ma molto dipende da come siamo vestiti.
L’Evolution Jacket è pensato per essere utilizzato anche a contatto con la pelle, per via delle sue doti di traspirazione, come ci mostrano le immagini in basso scattate durante la tappa in Nuova Zelanda dell’Enduro World Series (cliccate per ingrandire).

Clementz Alpinestars

Jerome Clementz lo indossa sotto la maglia ufficiale ed è possibile farlo a patto che la maglia in questione non sia troppo aderente, altrimenti ne risentirebbero il comfort e la praticità d’uso.
Quando fa molto caldo, in salita si avverte la presenza del back protector che, nonostante la sua struttura forata, non permette una traspirazione eccezionale.
Sulla parte frontale, invece, c’è qualche difficoltà in più: il tessuto utilizzato e la presenza degli inserti protettivi non permettono un passaggio dell’aria ottimale, anche se, in extremis, è possibile aprire la zip e aumentare il flusso d’aria sul petto, almeno fintanto che siamo in salita.
Tutto sommato, durante le uscite più calde l’Evolution Jacket ha dato sensazioni positive e la traspirazione è stata migliore del previsto.

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Obiettivo praticità
Quante cose entrano nelle due tasche posteriori?
Diciamo il necessario per fare fronte alle forature. Nella foto in basso le due tasche contengono: una camera d’aria di scorta, minipompa, un levagomme, un multitool e tre barrette.

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Le due tasche sono realizzate in tessuto mesh elasticizzato e questo aumenta la capacità di carico delle tasche, ma è necessario che il carico, diciamo, non sporga troppo e sia ben saldo dentro la tasca, altrimenti si rischia di perderlo quando arrivano le sollecitazioni della discesa.

Levagomme e camera d'aria di scorta è meglio se stanno nella stessa tasca, in modo da stabilizzarsi a vicenda.

Levagomme e camera d'aria di scorta è meglio se stanno nella stessa tasca, in modo da stabilizzarsi a vicenda.

Se si pedala con due soli oggetti con sé è consigliabile tenerli nella stessa tasca in modo che occupino il maggiore volume possibile e si stabilizzino a vicenda.
In caso di necessità è possibile infilare le barrette energetiche nelle tasche dei pantaloni e mettere una giacca antivento leggera nella tasca dell’Evolution Jacket.
Quindi, con un po’ di accortezza questo accessorio ha anche un buona versatilità d’uso.

Quanto costa?
Il prezzo al pubblico è di 159,95€ ed è difficile confrontarlo con altri prodotti da noi testati in precedenza, visto che l’Evolution Jacket ha creato una categoria a se stante.
Gli si avvicina l’Evoc Protector Vest Air Plus che, però, è essenzialmente un gilet paraschiena, senza alcuno spazio per l’idratazione.
Questo prodotto Alpinestars, invece, nasce per rimpiazzare lo zaino idrico nelle gare di enduro (se il meteo e la gara lo permettono) e nelle uscite di 2-3 ore, aggiungendo una protezione per la schiena (e per le spalle, se volete), quindi il prezzo, nel complesso, è ragionevole se si considerano le proposte di spicco del mercato.

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Cosa non ci ha convinto?
Nel complesso l’Alpinestars Evolution Jacket è ben costruito e garantisce un buon comfort durante le uscite, ma con una parte frontale più ventilata (cioè senza gli inserti protettivi frontali) diventerebbe ancora più piacevole da indossare quando fa caldo.
Le due tasche sono abbastanza capienti, ma le avremmo preferite più alte, in modo da stipare anche più oggetti. E perché non con una zip?
Finita l’uscita occorre una stampella (bella larga nel caso di una taglia L) per riporre l’Evolution Jacket: perché non prevedere un più semplice gancetto nella parte posteriore del collo?

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Un ultimo dettaglio: il passaggio del tubicino dell’acqua è possibile solo sulla sinistra: perché non consentire anche l’opzione destra?

Ps: la votazione finale è di 9,5/10 al pari dell'Evoc Protector Vest Plus. Di fatto, però, sono due prodotti diversi e non completamente paragonabili, nemmeno come ambito di utilizzo.
L'Alpinestars è più versatile e leggero.
L'Evoc è orientato solamente alla protezione, sia in ambito bici, sia per gli sport invernali.

Per informazioni Alpinestars.com oppure Dsb-bonandrini.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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