TEST - Giacca Endura Mt500: lo scudo per pioggia e vento
Simone Lanciotti
TEST - Giacca Endura Mt500: lo scudo per pioggia e vento
Simone Lanciotti
Tanti appassionati, quando pensano a una giacca antipioggia, resistente alle abrasioni e adatta a tutte le stagioni, pensano quasi in automatico alla Endura Mt500.
Ha il cappuccio (pensato per essere indossato anche con il casco), ha il trattamento esterno in Ptfe (ovvero Politetrafluoroetiliene, comunemente noto come Teflon) per migliorare la resistenza alla pioggia, ha numerose prese d’aria frontali per la ventilazione, insomma, in caso di necessità si trasforma in uno scudo eccezionale contro il maltempo.
I dettagli fanno la differenza
Il materiale impiegato è la Cordura, ossia un tessuto molto resistente alle abrasioni (è impiegato per l’abbigliamento da moto) e, grazie al trattamento al Teflon, diventa anche capace di resistere alla pioggia.
Le cuciture, tutte, sono termonastrate e resistenti alla penetrazione dell’acqua e lo stesso vale per le chiusure a zip, soprattutto quella frontale.
La zona del mento presenta un rinforzo che irrigidisce quella zona e rende un po’ più difficoltosa la chiusura della zip.
Il numero di tasche presenti non è elevatissimo: Endura ne ha prevista una tipo napoleone per telefoni cellulari e lettori mp3 (all’interno della quale è presente un piccolo panno in microfibra per pulire le lenti degli occhiali) e una più piccola sull’avanbraccio sinistro.
Spazio alla ventilazione
La Cordura trattata al Teflon non ha grandi doti di traspirazione e per tale ragione Endura ha previsto delle feritoie frontali regolabili di grandi dimensioni.
La loro apertura può essere gestita come meglio si crede perché la zip ha due cursori e, quindi, si può parzializzare l’apertura in base alle necessità.
Guardate le foto in basso per capire.
Ma non solo. Nella parte interna del braccio, proprio vicino all’ascella, è presente un’altra zip che, aperta, crea un’altra feritoia per la ventilazione.
Questa attenzione al passaggio dell’aria è molto importante, perché anche in caso di pioggia il calore prodotto dal corpo, se non c’è una ventilazione e/o una traspirazione adeguata, rischia di inumidire gli indumenti sotto la giacca.
La sensazione di avere gli abiti bagnati di sudore, specie d’inverno e sotto la pioggia, non è né piacevole, né tantomeno salutare.
Ma anche spazio all’isolamento dal vento
La Mt500 non è solo una giacca antipioggia, ma ha anche doti di isolamento dal vento. La zip frontale riesce a chiudere fin su al mento e il cappuccio, regolabile, permette di indossare il casco. Come nella foto in basso.
Le maniche della giacca, inoltre, presentano un manicotto interno (rimovibile) che impedisce all’aria di entrare, specie in discesa.
Che cosa indossare sotto?
Il consiglio che sentiamo di dare è abbinare alla Mt500 indumenti traspiranti, quindi una maglia intima adeguata alla stagione o una maglia che può essere termica d’inverno e a maniche corte d’estate.
Sappiate però che la traspirazione in salita è tutt’altro che eccezionale, perché la Mt500 nasce come giacca contro vento e pioggia, quindi abbiate sempre l’accortezza di regolare le feritoie di ventilazione ed eventualmente aprire anche la zip frontale.
Inoltre non aspettatevi che questa giacca vi scaldi, perché Endura l'ha pensata come un modello antivento e antipioggia.
Dopo di che per la Mt500 sono soltanto lodi, soprattutto se si considera il prezzo, 179,99€, in relazione alle prestazioni.
Ci sentiamo di dire che una giacca del genere, così resistente ad abrasioni, pioggia e vento, se trattata con cura può durare una vita e, di conseguenza, il costo è da considerarsi contenuto.
Per informazioni EnduraItalia.it
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.