LACES - E’ ancora lei, ma non è più lei. Le impressioni dall’esterno potrebbero lasciare delusi perché in effetti la nuova Stumpjumper sembra sempre la stessa.
Sembra…
Si parte per il test
Sono alto un metro e 80 (con un’altezza di sella di 74 cm) e ho chiesto di provare la Stumpjumper Fsr Expert Carbon 29 in taglia L.
Attacco manubrio da 60 mm.
Tutti gli spessori sopra l’attacco manubrio.
Assetto molto vicino alla perfezione (un attacco da 40 mm avrebbe aiutato).
Manubrio da 75 cm di larghezza.
Command Post Ircc con comando nella parte bassa del manubrio.
Quando impugno il manubrio mi sembra di essere a casa.
La prima sensazione è di avere sotto una bici più lunga per via del tubo superiore effettivamente più lungo rispetto al modello precedente e soprattutto per via di un angolo di sterzo più aperto.
Il test ride comincia con una discesa molto ripida e veloce su un strada forestale.
Sento che la bici è più stabile e sento anche che la ruota dietro è molto reattiva.
La sento proprio sotto il sedere, in pratica la sento più vicina.
Questo mi porta ad avere una posizione in sella più centrale.
La sospensione Fsr è sempre lei, ma il tuning fatta sull’ammortizzatore Fox Float Ctd mi piace: gli impatti di piccola e media entità vengono gestiti bene.
L’ammortizzatore diventa molto progressivo verso il finecorsa, ma nella parte centrale è ben sostenuto.
Insieme a Federico di Specialized Italia abbiamo speso qualche minuto per fare un Sag corretto.
Bel risultato.
Fin qui le sensazioni ricavate su una strada-sentiero forestale molto largo e veloce.
Ora si comincia a usarla sui trail di Laces (Bz).
L’escursionismo “veloce” è il suo pane
Specialized l’ha pensata proprio per questo utilizzo, c’è poco da fare.
Basta cominciare a pedalare in salita per accorgersi che la scelta degli angoli di piantone e sterzo funziona bene: si avverte che questa nuova bici è più orientata per la discesa, ma non penalizza la pedalata in salita.
La taratura Climb dell’ammortizzatore Fox è abbastanza frenata, ma, per la cronaca, ben lontana dall’essere un lock-out.
Fuoristrada, in fondo, non ce n’è bisogno.
Servirà un test più approfondito per esprimersi con precisione.
Davanti c’è una forcella Rock Shox Pike Rc da 140 mm che in discesa ti invita a togliere pressione sulla leva del freno.
Il sentiero sul quale sto girando è un continuo saliscendi molto divertente, a tratti tecnico, polveroso, insomma lo scenario perfetto per questa tipologia di bici.
Si sale e si scende di continuo e la velocità di estensione del reggisella Command Post (che in altri casi può sembrare eccessiva) torna d’aiuto.
Solo in qualche caso lo imposto su un’altezza intermedia e il suo utilizzo è di grande facilità grazie soprattutto al comando remoto posto sotto al manubrio (e solo per trasmissioni monocorona).
Finisce questo primo test.
La bici è impolverata.
E’ ancora la Stumpjumper, ma è più efficace e più moderna.
Invita ad andare forte e non tradisce.
Domani però la proverò su una discesa più impegnativa…
Ciao sole, arriva il fango (tanto)
Il test della Specialized Stumpjumper Fsr Expert Carbon 29 continua partendo da un rifugio.
E’ piovuto tutta la notte e i sentieri sono diventati fangosi.
Le rocce impolverate sono diventate scivolose e lo scenario cambia radicalmente.
Oggi non si pedala in salita, ma solo in discesa.
Intorno a Laces ci sono sentieri che non possono ignorare l’orografia del posto, cioè sono ripidi, si infilano dentro al bosco e quindi hai a che fare con radici e gradoni di roccia.
Le ruote da 29” sono un aiuto? Fino a un certo punto, perché qui è soprattutto questione di scegliere la traiettoria giusta e saper mollare i freni quando serve.
Al resto pensa la Stumpjumper.
Le ruote Roval Traverse 29 con cerchio da 29 mm di larghezza sono fatte per resistere alla torsione e, pur avendo un cerchio in alluminio, se la cavano bene.
Almeno per quanto ho potuto notare in questi due giorni di test.
La cosa che mi è piaciuta di più in discesa è stata la sintonia fra la geometria del telaio, l’assetto in sella e il lavoro delle sospensioni.
La geometria, rispetto al passato, è un po’ più orientata alla discesa.
L’assetto in sella è naturalmente più centrale.
E le sospensioni aggiungono un tocco speciale: la Pike già la conosciamo bene, ma l’ammortizzatore Fox (pur non essendo un Float X) sa dare la sensazione di galleggiamento sulle asperità in rapida sequenza, senza mai perdere controllo.
Se c’è da andare veloce, la Stumpjumper non si tira indietro, ma soprattutto la nuova è più agile e manovrabile della precedente, anche nei tornanti stretti.
E’ una questione di numeri.
La rigidità del carro
Su qualunque biammortizzata e in particolar modo su una 29 pollici questo è un aspetto molto importante perché influisce sulla guida.
E’ più corto ed è più reattivo rispetto al modello attuale, ma non è un riferimento in assoluto.
E’ quanto basta per il trail riding.
Sono però curioso di verificarlo per bene e solo un test di lunga durata avrà dei verdetti più credibili.
A Laces mi sono divertito, perché la Stumpjumper è sempre lei, la bici per fare di tutto e non sentirsi mai fuori luogo, solo che ora è diventata più moderna e “cattiva”.
Si sente che la Enduro 29 non è molto lontana.
Se volete vederla dal vivo e avere una chance di provarla anche voi, fate un salto al Trail Days di Laces (Bz).
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.