SHORT TEST - Schwalbe Procore: innovazione vera

Simone Lanciotti
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SHORT TEST - Schwalbe Procore: innovazione vera

Simone Lanciotti
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DAVOS - Schwalbe sta per introdurre qualcosa che si potrebbe definire in due parole: game changer.
Cioè rivoluzionario.
Parliamo del sistema a doppia camera d’aria di cui vi abbiamo parlato diverse settimane fa e che finalmente Schwalbe è riuscita a mettere a disposizione anche dei media di tutta Europa.
Dopo aver fatto il suo debutto ufficialmente in Scozia sulla Cube di Nicolas Lau, questo sistema chiamato Procore si avvicina alla fase di produzione.
In occasione della presentazione Scott (di cui vi mostreremo a breve le novità 2015) abbiamo avuto modo di provare questo sistema sulla Scott Genius Lt 2015, equipaggiata con gomme Schwalbe Hans Dampf.

Schwalbe al momento ha mostrato solo queste immagini del Procore. La presentazione ufficiale ci sarà a Eurobike fra due mesi.

Schwalbe al momento ha mostrato solo queste immagini del Procore. La presentazione ufficiale ci sarà a Eurobike fra due mesi.

Innanzitutto come funziona
Schwalbe presenterà ufficialmente questo sistema a Eurobike e per il momento ha svelato solo il nome: Procore, ovvero qualcosa che apporta un beneficio (pro) a un particolare cruciale e nascosto della bici (core).
Si tratta di un sistema a doppia camera d’aria: quella più esterna può essere gonfiata fino a 1,2 bar e, volendo, si può scendere anche più in basso. Questa camera d'aria, in pratica, è costituita dallo spazio che si viene a creare fra la camera d'aria di colore blu e il copertone stesso.

I primi prototipi avevano le due valvole vicine fra loro, ma la versione definitiva le vedrà in posizioni opposte per assicurare la corretta equilibratura alla ruota.

I primi prototipi avevano le due valvole vicine fra loro, ma la versione definitiva le vedrà in posizioni opposte per assicurare la corretta equilibratura alla ruota.

Il rischio di pizzicature è ridottissimo grazie alla camera d’aria interna gonfiata a pressione più alta (55-85 Psi) che di fatto dà la consistenza necessaria al copertone. Quindi, sul cerchio è necessario avere due fori per le due valvole d’aria e questo sistema è compatibile con qualunque copertone, purché tubeless ready.
Schwalbe inoltre ha svelato che il sistema richiede cerchi di larghezza minima di 23 mm, per assicurare un minimo di spazio alla doppia camera e per ridurre le deformazioni del copertone in curva.

Un dettaglio del sistema Procore.

Un dettaglio del sistema Procore.

Il sistema Procore pesa circa 200 grammi per ruota e sarà disponibile per tutti i diametri di ruota a partire dalla fine dell'anno a un prezzo non ancora definitivo, ma che dovrebbe aggirarsi sui 150€ per la coppia di ruote.
Al momento Schwalbe si è concentrata di più sul settore enduro-all mountain, ma questo sistema, dopo averlo provato, fa pensare che in campo marathon, ad esempio, sarebbe molto apprezzato. E infatti Markus Hachmeyer, il product manager di Schwalbe per l’area Mtb, mi ha confidato che ci stanno lavorando.
Ma passiamo all’azione adesso.

Come va sui sentieri?
Prima di tutto occorre scegliere la pressione giusta e in questo ho trovato l’aiuto di Markus Hachmeyer. Mi chiede il peso e la pressione abituale delle gomme e imposta la camera d’aria a bassa pressione a un valore inferiore rispetto a quello che gli ho indicato.
Ovvero 1,3 bar
«Prova così, ma lungo il sentiero l’abbassiamo ancora di più».
Tocco il copertone, schiaccio il battistrada con le dita e sembra proprio morbido.
Hachmeyer, però, mi invita a spingere ancora più a fondo e schiaccia la gomma con le mani mettendoci molta più forza.
Faccio lo stesso e avverto che a un certo punto il copertone diventa più duro. Cioè all’inizio è morbido e poi si indurisce.
Hachmeyer mi guarda e sorride dopo il mio sguardo di stupore.
Ok, partiamo.
Davos è un paradiso di single track e quello che abbiamo scelto di fare è piuttosto popolare in questa località Svizzera.
La traccia la trovate qui di seguito.

Il Procore funziona alla grande.
Il copertone è più silenzioso, ha un grip infinito (effetto tubolare, per capirci) e nonostante la bassa pressione non ho mai pizzicato o sentito rumori molesti dai cerchi.
Anche se si passa volutamente su sassi e rocce sporgenti il sistema risponde in maniera semplicemente magnifica.
La sensazione è quella di avere una sospensione nella gomma.
Si sente la progressività della risposta del copertone, ovvero man mano che la gomma affonda la sua risposta diventa sempre più dura e questo evita pizzicature e forature.

Quando diciamo bassa pressione di gonfiaggio della gomma...

Quando diciamo bassa pressione di gonfiaggio della gomma...

Ho provato a guidare in maniera, diciamo, poco accorta e non c’è modo di mettere in crisi questo sistema.
Ok, la prova è stata breve e probabilmente servirà un test più approfondito per capire fino in fondo, ma i presupposti sono davvero formidabili.
La cosa che maggiormente mi ha stupito è la capacità della gomma di assorbire le piccole asperità, tipo radici e rocce appena sporgenti, cioè quelle situazioni che, km dopo km, contribuiscono tanto a stressare la schiena e il fondoschiena.
Ecco, con il Procore spariscono quasi del tutto e questo permette un comfort extra oltre a un grip extra.
Riuscite a immaginare quanto sarebbe utile in ambito marathon, ad esempio?

Il sistema provato a Davos: l'etichetta bianca indica la valvola della bassa pressione.

Il sistema provato a Davos: l'etichetta bianca indica la valvola della bassa pressione.

Quella rossa l'alta pressione, ovvero 4-6 bar.

Quella rossa l'alta pressione, ovvero 4-6 bar.

E in caso di foratura?
Il Procore è strutturato in modo tale che la camera più esterna, cioè quella a bassa pressione, è anche quella più esposta a forature (parliamo soprattutto di spine o di lesioni al copertone stesso) e seppure accadesse di forare si può sempre contare su quella più interna ad alta pressione che, quanto meno, permette di continuare a pedalare e, in gara, di arrivare alla fine della Speciale.
Se davvero funziona così, questo sistema migliora anche la sicurezza in sella evitando che, in caso di foratura, la gomma si stalloni e ci si trovi all'improvviso con il cerchio che tocca per terra.

Come va in curva?
Bassa pressione in curva significa perdita di precisione e anche rischio di stallonamento del copertone. Queste eventualità però sono scongiurate dal fatto che la camera d’aria interna, comunque, dà una certa consistenza al copertone e, grazie al cerchio da 23 mm, la precisione rimane buona.
Diciamo che su sentieri rocciosi il Procore fa la differenza, mentre se si pedala con pressioni molto basse (intorno a 1 bar) e se il peso del biker è piuttosto accentuato (sopra gli 85 Kg), lo stesso Hachmeyer dice che il copertone può perdere di precisione.
Ma parliamo di condizioni limite.

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A un certo punto decido di fermarmi e chiedo ad Hachmeyer di provare a scendere molto in basso di pressione.
«1,1 dietro e 1,0 davanti: voglio vedere che cosa succede» spiego al tedesco.
Lui tira fuori dallo zaino il manometro digitale e riduce la pressione.
Ancora meglio.
Ancora più assorbimento, ancora più grip e comfort.
Pazzesco.
A questo punto provo a schiacciare la bici in curva, proprio per stressare il sistema.
Il risultato è una leggera perdita di precisione, cioè si sente un po' di deriva del copertone, ma il risultato è ancora valido.
Durante il test, per scrupolo, ho chiesto a un collega straniero di scambiare le ruote e tornare quindi al sistema classico, sempre con gomme Schwalbe Hans Dampf.
Dopo due curve volevo chiedergli di fermarsi e di ridarmi quelle gomme…
La differenza è talmente notevole che qualche collega straniero dopo aver provato il Procore di Schwalbe lo ha paragonato a un reggisella telescopico in termini di innovazione e praticità.
Non credo che ci sia andato tanto lontano.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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