Taratura delle sospensioni: se fatta bene aiuta la guida

Simone Lanciotti
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Taratura delle sospensioni: se fatta bene aiuta la guida

Simone Lanciotti
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Le migliorie che Andreani e Ohlins promettono aprono nuovi scenari in campo Mtb.
Ai più esperti non sarà difficile comprendere l’utilità di un tuning specifico per le proprie sospensioni, ma Andreani si vuole rivolgere anche ai meno esperti e per tale ragione crediamo sia importante spiegare in che modo una sospensione può migliorare il piacere di guida e, soprattutto, la sicurezza in offroad. Se ben tarata.

Terreni come questo diventano esaltanti se si ha la giusta confidenza con la propria bici. E le sospensioni in questo svolgono un ruolo chiave.

Terreni come questo diventano esaltanti se si ha la giusta confidenza con la propria bici. E le sospensioni in questo svolgono un ruolo chiave se sono settate in maniera corretta.

Le bici di alto livello sono dotate di sospensioni molto raffinate che mettono a disposizione degli utenti un gran numero di regolazioni e, potenzialmente, consentono loro la possibilità di personalizzarne il funzionamento.
Queste possibilità, oggi, sono offerte anche da bici meno costose e quindi si dà accesso a un’ampia schiera di utenti a una personalizzazione delle tarature.
Una sospensione ben tarata consente svariati benefici alla guida:

1 - la ruota aderisce al terreno con maggiore facilità e quindi si hanno più aderenza e di conseguenza più controllo del mezzo;
2 - la geometria della bici non viene eccessivamente stravolta in caso di trasferimenti di carico rapidi (ovvero in frenata o in atterraggio);
3 - l’assetto in sella rimane ottimale anche in caso di pendenze estreme con un conseguente vantaggio sulla capacità di controllo del mezzo specie dove serve maggiormente;
4 - in talune situazioni migliora anche il comfort di guida.

I benefici, quindi, sono notevoli e sarebbe un peccato non trarne vantaggio dato che sono realmente alla portata di un gran numero di sospensioni.
Andiamo ad analizzare nel dettaglio adesso i 4 punti elencati sopra.

1 - Il contatto con il terreno
Se la ruota non riesce ad aderire al terreno (anche solo per frazioni di secondo) non è possibile imprimerle un comando, sia esso un cambiamento di direzione o di velocità di rotazione.

Il grip dipende dal contatto.

Il grip dipende dal contatto.

In caso di sollecitazioni molto ravvicinate una sospensione ben tarata deve essere in grado di assorbirne il maggior numero possibile.
Qui entrano in ballo sensibilità (ossia un carico di stacco molto basso) e frenatura in compressione e in estensione.
Questi valori possono essere ampiamente modificati a seconda delle necessità.

2 - Come cambiano gli angoli della bici in frenata
Immaginiamo questa situazione: quando si azionano i freni si verifica uno spostamento del baricentro verso la ruota anteriore. La forcella si comprime e diminuisce la sua altezza.

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Per altezza intendiamo la distanza fra il mozzo anteriore e la parte superiore della testa della forcella. L’altezza della forcella è strettamente proporzionale al suo valore di escursione.

L'assetto della bici in frenata non deve scomporsi per non alterare la guidabilità. Una sospensione più sostenuta in compressione nella seconda metà del travel può consentire una guida più precisa.

L'assetto della bici in frenata non deve scomporsi per non alterare la guidabilità. Una sospensione più sostenuta in compressione nella seconda metà del travel può consentire una guida più precisa.

In frenata, quindi, questa altezza diminuisce perché la forcella si comprime e di conseguenza cambia anche l’angolo di sterzo.
Immaginate di guidare una bici da enduro (160 mm di travel) con una forcella da 80-100 mm.
La geometria viene alterata e l’angolo di sterzo aumenta, proprio laddove, invece, dovrebbe dovrebbe rimanere il più alto possibile per dare maggiore stabilità.
In questo frangente entrano in gioco il Sag e la taratura della compressione di una forcella.
Per quanto riguarda l’ammortizzatore, invece, in frenata si verifica un’estensione e la ruota posteriore tende a perdere grip come conseguenza di un trasferimento di carico troppo pronunciato sull’assale anteriore.

3 - Le pendenze estreme
Al pari di un azione sul freno, la pendenza estrema (oltre il 25%) comporta un trasferimento di carico sulla ruota anteriore. Le sospensioni devono essere in grado di compensare questo effetto e, oltre a un angolo di sterzo adeguato, occorre un Sag ben calibrato e un freno in compressione capace di rallentare affondamenti a bassa velocità.

Una pendenza marcata porta la forcella a comprimersi quasi del tutto. Un Sag adeguato e una posizione del corpo corretta mantiene una riserva di travel per assorbire i colpi.

Una pendenza marcata porta la forcella a comprimersi quasi del tutto. Un Sag adeguato e una posizione del corpo corretta mantiene una riserva di travel per assorbire i colpi.

Occorre considerare che, oltre all'effetto della pendenza, sulla forcella agisce anche la forza del freno dato che siamo in discesa. La sospensione anteriore, quindi, deve avere la taratura giusta proprio per evitare che, in caso di impatto, non abbia più travel disponibile e ci porti al cappottamento. Discorso analogo per l'ammortizzatore: se il Sag è ridotto (ovvero se c'è troppo precarico) si genera un ulteriore spostamento del baricentro verso l'assale anteriore.
Dato che in Mtb ci si trova di frequente su pendenze molto accentuate (tanto in salita, quanto in discesa) un bilanciamento corretto della taratura fra le due sospensioni dà a chi guida la giusta confidenza e una maggiore sicurezza.

4 - Meno stress per le mani e per il fondoschiena
E’ possibile avere una sospensione capace tanto di essere sensibile alle piccole sollecitazioni quanto a quelle più intense? La risposta è sì, a patto di dedicare del tempo alla calibrazione di pompanti, lamelle e tipologia di olio. Chi ha esperienza in materia riesce in tempi rapidi a suggerire le modifiche opportune e a trasformare un buon sistema di sospensione (anteriore+posteriore) in un sistema ad alte prestazioni, sempre però nei limiti concessi dallo schema sospensivo del telaio (multilink o monopivot).

Anche se la bici è molto leggera le sospensioni devono comunque assorbire impatti intensi con rapidità. Tutto ciò permette ai muscoli di stancarsi di meno e il biker può andare più veloce e per maggiore tempo.

Anche se la bici è molto leggera le sospensioni devono comunque assorbire impatti intensi con rapidità. Tutto ciò permette ai muscoli di stancarsi di meno e il biker può andare più veloce e per un lasso di tempo maggiore.

Questo articolo spiega, in maniera schematica e rapida, il potenziale che le sospensioni (alcune di più, altre di meno) sono in grado di esprimere e la missione aziendale di tecnici come Andreani è proprio tirarlo fuori.
Sapere come sfruttarlo al massimo significa, fra l'altro, ottenere il massimo dalla propria bici, a prescindere dal suo costo d'acquisto.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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