Le 29er da downhill sono una realtà.
Ne avevamo parlato con Aaron Gwin alla Sea Otter Classic e proprio poche ore fa è stata annunciata la Santa Cruz V10 29er che vedrà il suo debutto questo fine settimana alla prima di Coppa del mondo Dh a Lourdes.
Qual è il motivo per cui all’improvviso le 29er sono diventate una scelta così interessante per molti marchi?
Oltre a Santa Cruz dovrebbe esserci anche Trek a Lourdes con una bici da Dh 29er, quindi, questo potrebbe essere il nuovo trend del 2017-2018.
Le ragioni di questa scelta sono chiare: i tracciati sono sempre più veloci, tecnici e i distacchi sono sempre più tirati per cui ogni espediente che possa permettere di guadagnare millesimo di secondo preziosi è ben accetto.
E le ruote da 29” rispondono finalmente a questo requisito.
Tutto è iniziato con una Hightower 29…
Lo scorso anno Greg Minnaar ha gareggiato a Finale Ligure con una Santa Cruz Hightower 29 (foto in basso) e in quella occasione ha capito che le ruotone, con una geometria ad hoc, sono un vantaggio innegabile per mantenere la velocità.
E questo ha spinto Santa Cruz a rivedere i progetti futuri.
L’enduro è stato senza dubbio un’anticamera importante per lo sviluppo delle 29er in ambito gravity e la nuova tendenza, anche nell’enduro, è proprio verso le 29”.
Finalmente poi le opzioni di ruote e gomme (e come vedremo a breve anche di forcelle) per un utilizzo Dh delle 29” sono diventate più ampie.
La forcella Fox 40 per 29”
E’ stato questo il pezzo che mancava a Santa Cruz per iniziare i test di sviluppo della V10 29er.
Un pezzo cruciale a dire il vero visto che sul mercato non esiste nulla del genere, cioè una forcella a doppia piastra per ruote da 29”.
Poi sono iniziati i test sul telaio e sui leveraggi e il fatto che Santa Cruz possegga la sua linea di produzione di telai in fibra di carbonio ha aiutato non poco lo sviluppo.
Enve ha fornito loro i cerchi M90 da 29” e Chris King ha prodotto delle serie sterzo specifiche per ottenere una certa geometria del telaio.
Grazie alla collaborazione con tutti questi marchi Santa Cruz è stata in grado di passare dalla fase di prototipo alla fase race-ready in un paio di mesi.
E a Lourdes vedremo finalmente il debutto della “bestia”.
Un nuovo vecchio standard: il 20x110 mm
Per il mondo Dh è da sempre l’unico standard e non è mai stato chiamato Boost.
Il nuovo 20x110 mm in pratica ha una spaziatura maggiore fra le flange del mozzo per avere i vantaggi del Boost sulla ruota pur rimanendo nella battuta da 110 mm.
Questo ha richiesto a Fox di modificare la posizione dell’attacco della pinza del disco sulla 40 e a Chris King di produrre un mozzo che avesse le specifiche Boost per un perno da 20 mm di diametro (chiamato da Chris King Asymmetric Boost).
Le prove di Minnaar, Vergier e Shaw
Per i tre rider del Santa Cruz Syndicate il fatto di avere una V10 29er già molto vicina a una bici di serie ha facilitato l’approccio psicologico.
Le ruote da 29” non hanno generato subito entusiasmi.
Loris Vergier ha dichiarato che solo grazie all’insistenza di Minnaar e ai test fatti con cronometro alla mano sui sentieri favoriti del francese costui si rendesse conto del potenziale di questa bici.
«Il cronometro non mente: questa bici è effettivamente più veloce».
Luca Shaw invece è stato più entusiasta sin dall’inizio.
Sia lui che Vergier utilizzano un telaio di taglia L che ha un travel di 190 mm, mentre Minnaar ne usa uno di taglia XL capace di 210 mm di corsa.
Il valore di corsa, però, verrà ridotto per non aumentare troppo l’altezza del movimento centrale a causa delle ruote di diametro maggiore.
Modificando i leveraggi si arriverà ad avere un comportamento della sospensione posteriore molto simile a quello della V10 attuale e la serie sterzo Chris King farà in modo che l’angolo di sterzo stia su valori ottimali.
Resta chiaro inoltre che qualora uno dei tre rider voglia utilizzare la V10 con ruote da 27,5” sarà libero di farlo.
Il debutto ufficiale della bici avverrà a Lourdes durante il prossimo weekend e appena avremo info più dettagliate sulla bici vi faremo sapere.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.