Correre in Mtb con il fango non è mai bello, o forse no?
Ognuno di noi è diverso: c'è chi fango e pioggia proprio non li digerisce e chi invece in condizioni proibitive si esalta...
Ebbene sì, questo articolo mi è venuto in mente proprio ieri, durante una gara di cross country disputatasi con pioggia e fango, appunto.
Se è vero che queste esperienze non capitano troppo spesso, è altrettanto vero che quando abbiamo in calendario una gara da tempo, abbiamo pagato l'iscrizione e ci siamo preparati a puntino, non vale la pena rinunciare per colpa di Giove pluvio: bisogna gettarsi nella mischia!
“Sopravvivere” alle giornate difficili è impegnativo, ma non è impossibile, basta mettere in pratica alcuni trucchetti e alcune regole che spesso si sottovalutano, ma che invece possono essere fondamentali, per divertirsi di più e per rendere al meglio.
Vediamo quali sono...
1 - Il mezzo
Iniziamo proprio da “lei”, la Mtb.
Se la pioggia ci prende impreparati e arriva a pochi minuti dalla partenza possiamo fare poco o niente, ma se sappiamo già che dovremo correre in Mtb con il fango, bisogna utilizzare tutto ciò che il mercato ci offre in termini di componenti e accessori.
Con il fango, le gomme acquisiscono ancora più importanza.
Dipende dal tipo di fango (più o meno argilloso, con o senza rocce e così via), ma, in generale, se piove è da preferire una gomma anteriore con tasselli meno fitti e più pronunciati.
Al posteriore potrebbe bastare un tassello meno aggressivo, abbinato magari ad una sezione leggermente ridotta.
Anche la pressione gioca un ruolo importante: una gomma più sgonfia offre più grip e permette al tassello di deformarsi meglio, specialmente se si utilizzano dei cerchi a canale largo.
Un accessorio che sembrerebbe banale ma che invece può rivelarsi molto utile è il parafango.
Ne esistono di diversi tipi, ma in gara quello più utilizzato è quello che si fissa sull'archetto della forcella (tipo il Marsh Guard, per intenderci): è piccolo, leggero, pratico, ma svolge il suo lavoro egregiamente.
Infine, non dimentichiamo l'olio: la catena va lubrificata con dei prodotti più densi e specifici, che durino di più rispetto all'olio da asciutto e che lascino sulla catena uno strato protettivo in grado di rendere la pedalata meno rumorosa e le cambiate più sicure.
Nelle gare lunghe, potrebbe essere una buona abitudine portare con sé un piccolo flacone d'olio, fermandosi per applicarlo intorno a metà gara, altrimenti si potrebbe ricorrere alla classica siringa lubrificante con tubicino da applicare sul telaio.
2 - L'abbigliamento
Per correre in Mtb con il fango bisogna vestirsi poco, ma con tessuti idonei.
L'errore più comune è coprirsi troppo: dopo mezz'ora sotto l'acqua, saremo zuppi fradici, sentiremo ancora di più il freddo e faticheremo oltremodo per portare dietro il peso degli indumenti bagnati.
Come vestirsi, quindi?
Il riscaldamento va fatto con capi anti-pioggia e ben coperti, ma prima della partenza via tutto.
No ai gambali, sì ai pantaloncini, ma con un abbondante strato di olio riscaldante e impermeabile (ne esistono di diversi tipi in commercio).
I manicotti, invece, non danno troppo fastidio sulle braccia neanche da bagnati.
Se avete un body invernale da ciclocross potrebbe essere il giusto compromesso, così come le giacche invernali anti-pioggia che usano i pro' su strada presenti nei cataloghi di moltissimi marchi di abbigliamento da bici.
Se invece volete utilizzare il completo estivo, basta un buon intimo termico a contatto con la pelle, con uno smanicato sopra la maglia, meglio se impermeabile.
Nei primi minuti prima della partenza sentirete il freddo, ma una volta partiti la temperatura del corpo tornerà a regime.
3 - Gli accessori
Ci sono alcuni accessori che a volte sono anche più importanti dell'abbigliamento per correre con il fango.
Uno di questi è... la cuffia per la doccia.
Chi vuole la può usare anche negli spogliatoi dopo la gara ? ma alcuni biker la indossano sopra il casco per non far entrare l'acqua e il freddo dalle feritoie.
Sarebbe inutile, infatti, indossare un sottocasco o una bandana che si impregnerebbe dopo pochi minuti: meglio uno schermo protettivo leggero ed efficace.
Okay, esistono anche delle protezioni specifiche per il casco, ma la classica cuffia è utile perché all'occorrenza (ad esempio se smette di piovere e esce il sole) si può togliere e mettere in tasca in due secondi.
Altrettanto importanti sono i guanti.
Se c'è tanto fango scivoloso una buona soluzione potrebbero essere quelli con inserti antiscivolo sul palmo (foto in basso), mentre in condizioni meno estreme vanno bene anche quelli normali o in neoprene.
L'importante è che siano interi (cioè full-finger) e non a metà dita.
Se c'è da fare qualche tratto a piedi, potrebbero aiutare anche i ramponi sulla punta delle scarpe, ma solo se i sentieri non sono rocciosi, altrimenti complichereste la situazione.
Se invece non bisogna scendere spesso di sella potrebbero aiutare anche un paio di copriscarpe leggeri ma anti-pioggia, che tengono il piede asciutto (almeno per un po') e sicuramente più caldo.
4 - Occhiali sì, occhiali no?
Ecco un altro dilemma: per correre in Mtb con il fango e con la pioggia è meglio mettere gli occhiali oppure no?
Se c'è un po' di fango ma non piove più, allora si possono tenere anche gli occhiali.
Se invece piove molto e il fango è liquido sarebbe meglio toglierli.
In quei casi, infatti, gli occhiali restano puliti per qualche minuto, poi diventano inutili e impediscono la vista. Senza contare, poi, che se non sono areati e di buona qualità, spesso si appannano le lenti.
In casi estremi, quindi, meglio non indossare gli occhiali, magari usando il parafango come abbiamo detto precedentemente e ogni tanto lavarsi la faccia con la borraccia: prima, però, accertatevi che dentro non ci siano i sali minerali... ?
5 - La guida
Il giusto equipaggiamento è importante, ma poi in gara bisogna fare i conti con le proprie abilità tecniche e con la predisposizione verso il fondo bagnato.
Alcuni bikers il fango ce l'hanno nel Dna, altri se piove si bloccano.
In ogni modo, per rendere al massimo sul fango il segreto è uno: far scorrere la bici.
Sì, a parole è facile, sul campo è tutto un altro discorso, ma se c'è un consiglio che possiamo darvi per correre con il fango è proprio questo: evitate le frenate brusche sull'anteriore o i cambi di direzione improvvisi, state rilassati sulla bici, frenate solo quando serve e lasciatevi andare.
Se avete montato le gomme giuste, se le pastiglie dei freni sono ok e se la Mtb non ha altri problemi, questo è l'unico modo per non subire troppo i sentieri fangosi.
Il discorso si complica se ci sono di mezzo le rocce viscide, ma in linea teorica il consiglio di non guidare troppo rigidi e di farla scorrere è sempre valido.
6 - Meno rulli, più pratica
Per correre in Mtb con il fango si possono seguire tutti questi consigli, ma ognuno deve reagire in base alle proprie possibilità e capacità tecniche.
Queste ultime però vanno allenate e per farlo serve la pratica.
Come si può pensare di migliorare sul fango se quando piove o nei giorni successivi al temporale ci si allena sui rulli o si esce su strada?
I sentieri fangosi vanno sfruttati per acquisire sensibilità e padronanza del mezzo, per diventare un tutt'uno con la Mtb ed avere quella marcia in più che in gara fa la differenza.
Sì, allenarsi indoor può essere una buona soluzione quando diluvia, ma se piove poco o se ha appena smesso è più redditizia una bella infangata nel bosco che una sudata tra quattro mura.
Comunque vada, alla fine, l'importante è divertirsi e considerare il fango come uno dei tanti possibili scenari di una gara ma anche di un'uscita in Mtb.
Poi, altro dettaglio importante (anzi, forse il più importante...) è tornare a casa puliti, altrimenti... leggete qui ?
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.