Con molta probabilità non accadrà più che con la stessa bici si riesca a vincere gare di cross country, Dh, dual slalom e trial perché oggi, rispetto a 25 anni fa, le cose sono molto cambiate, ma la Gt Zaskar rimane un esempio di estrema longevità nel campo delle ruote grasse.
Nell’immaginario dei biker... più esperti, la Zaskar è legata strettamente a Hans Rey che proprio all’inizio degli anni Novanta (nel 1991 esattamente) esordiva in maniera dilagante nel mondo del trial proprio con una Gt Zaskar.
Gt realizzò diverse varianti di questa bici con le quali avrebbe vinto decine e decine di competizioni.
All’epoca le biammortizzate non erano ancora così popolari e soprattutto non esistevano ancora le competenze di oggi sulla doppia sospensione e quindi la Zaskar diventò un riferimento in termini di polivalenza.
Dopo 25 anni è stata completamente ridisegnata ed è passata dall’iniziale diametro ruota di 26 pollici, a un diametro di 29 pollici fino ai 27,5” della versione attuale.
La geometria anche è stata rivista e adeguata agli standard più recenti con un angolo di sterzo più aperto, top tube più lungo, carro più corto e persino la predisposizione per il reggisella telescopico.
Insomma, la nuova Gt Zaskar è ancora una bici di grande polivalenza, nonostante sia una hardtail, e lo conferma anche il fatto che Gt abbia voluto equipaggiare la sua versione di punta, la Zaskar Carbon Ltd, con una forcella RockShox Pike da 120 mm (foto in basso).
MtbCult ha avuto modo di testare la versione Expert Carbon, ma Gt ha in serbo anche qualche altra sorpresa, come un’edizione speciale e in serie limitata (solo 100 in tutto il mondo) per festeggiare il 25º anniversario della Zaskar.
Si tratta di un telaio con una grafica dedicata e le medesime caratteristiche tecniche delle altre Gt Zaskar in carbonio.
Ve ne mostriamo in anteprima le immagini:
Il peso del telaio, in taglia M e senza collarino reggisella e asse passante (142x12), è di 1,19 kg.
Il telaio Gt Zaskar Carbon 25th può essere acquistato contattando il proprio rivenditore di zona, oppure tramite l'asta benefica a favore di Walter Belli: cliccate qui.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.